Oggi la cyber security non è un tema che riguarda unicamente le grandi industrie, banche o organismi governativi ma riguarda tutti. Nessuno può permettersi di ignorarla in quanto da uno sbaglio del singolo possono derivare ingenti danni che si diffondo a spettro più ampio. Spesso infatti è il semplice cittadino a compiere errori ed aprire le porte a questi attacchi, compiendo semplici gesti quotidiani senza l’adeguata consapevolezza, ad esempio aprendo una email infetta o usando una password banale per proteggere l’accesso personale alla rete aziendale.
A un attaccante cyber basta violare un singolo account personale per poter mettere in crisi un’intera organizzazione, il fattore umano è sempre l’anello debole della cyber security.
Come si può leggere su Agendadigitale.eu, secondo il rapporto dell’associazione Clusit il crimine informatico in Italia vale almeno 10 miliardi e secondo Fastweb un cittadino italiano è colpito da un attacco informatico ogni cinque minuti.
Ogni settore industriale è a rischio e per questo vanno adottate le necessarie misure di sicurezza, anche poiché un attacco informatico di successo potrebbe rappresentare il punto di non ritorno per la credibilità di un’azienda.
La miglior strategia non è quella di negare l’attacco, nel caso si sia verificato, ma essere preparati ad affrontarlo minimizzando i danni, la difesa consiste nel rendere costoso e complesso l’attacco, perché impedirlo non sarà sempre possibile.
Per questo bisognerebbe partire da scelte consapevoli quali quella di una password che rispetti determinati criteri di complessità e conservarla con cura per proteggere adeguatamente i dispositivi.
Come si può leggere da CorCom, gli italiani sono apatici quando si tratta di scegliere una password: un utente su sei ammette di utilizzare la stessa password per tutti i propri account, il 50% degli italiani ammette di condividere la password di un account o di un dispositivo, il 40% annota la password e i dati di login su un pezzo di carta e più di una persona su 10 conserva le password in un file sul proprio computer o sul proprio smartphone.
I rischi sono notevoli e aumentare la consapevolezza sulla sicurezza online è importante.
A cura di Marta Lai, Information & Cyber Security advisor presso P4I -Partners4Innovation
Cyber armageddon: perché la sicurezza informatica ci riguarda tutti