La cyber security è materia attuale e che riguarda tutti, nessuno può permettersi di ignorarla.
Basta violare un singolo account personale che l’attaccante cyber può mettere in crisi un’intera organizzazione, ogni settore è a rischio e per questo vanno adottate le necessarie misure di sicurezza.
Come si può leggere da Cybersecurity360, l’anello più debole della catena della cyber security è sempre il fattore umano.
L’esempio più immediato riguarda la scelta della password dell’utente, poiché gli errori più comuni degli italiani sono molteplici: molto spesso si utilizza la stessa password per tutti i propri account, la si condivide o si annota password e dati di login su un pezzo di carta, e più di una persona su 10 conserva le password in un file sul proprio computer o sul proprio smartphone.
Per questo bisognerebbe partire da scelte consapevoli, poiché il mondo della cyber security diventa sempre più invasivo e pericoloso, riguarda tutti noi ed è necessario diffondere questa cultura.
A tal proposito, il 7 giugno si sono conclusi i test di “Cyber Europe 2018”, dove si sono impegnati più di 900 specialisti di cyber security provenienti da tutta Europa nel fronteggiare un attacco informatico agli scali aeroportuali.
I rappresentanti di 30 paesi hanno partecipato alla simulazione partita da un malfunzionamento dei check-in, fino ad arrivare al tilt dei controlli di sicurezza, dei sistemi per la gestione dei bagagli dei passeggeri e dei monitor.
Come si può leggere nell’articolo pubblicato da CorCom, gli esperti hanno partecipato alla simulazione attraverso una piattaforma online implementata per l’occasione, che conteneva anche finti siti web, social media e blog di sicurezza.
Nei test sono stati coinvolti anche Enac, Enav, Aeroporti di Roma e Alitalia, e tra gli ISP Tim, Wind-Tre, Vodafone, Fastweb e BT Italia.
“L’esercitazione si è conclusa con successo”, è il commento dell’Nsc, che evidenzia un sensibile miglioramento dell’efficienza delle prestazioni di cyber security e una buona cooperazione tra pubblico e privato.
A cura di Jusef Khamlichi Consulente senior presso P4I – Partners4Innovation e Sara Bacchieri, Trainee Information & Cyber Security presso P4I – Partners4Innovation