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Come mettere in sicurezza gli endpoint grazie a una protezione dinamica

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Migliorare la visibilità degli endpoint, individuare le potenziali minacce in pochi secondi e bloccare la maggior parte di greyware, ransomware e altre minacce avanzate. Ecco le indicazioni che aiutano le aziende a implementare una struttura di sicurezza più integrata e automatizzata

12 Aprile 2017

Il panorama delle minacce oggi appare molto diverso da quello che è stato in passato. I criminali informatici, sempre più abili e con tecniche sempre più sofisticate, creano malware zero-day in grado di mascherare le loro caratteristiche per evitare le difese basate su firme, minacce evasive in grado di riconoscere quando vengono analizzate e quindi ritardare l’esecuzione e sviluppano exploit sofisticati che si insinuano tra le applicazioni e i siti web legittimi per passare attraverso le difese di prima linea.

Non solo: a rendere ancora più complicata la situazione ci si mettono anche la crescita esplosiva di endpoint e il diffondersi della tecnologie mobile, che offrono ai criminali informatici nuovi potenziali vettori di attacco e nuovi posti in cui i malware possono nascondersi.

In questo scenario, gli amministratori della sicurezza sono alla ricerca di nuovi metodi per mantenere gli endpoint e i dati al sicuro.

Questo white paper, fornito da McAfee, spiega in che modo è possibile integrare e accelerare la difesa dalle minacce degli endpoint. Leggendolo imparerete come:

  • migliorare la visibilità degli endpoint
  • individuare le potenziali minacce in pochi secondi
  • bloccare la maggior parte di greyware, ransomware e altre minacce avanzate
  • ottenere una struttura di difesa multilivello, integrata e automatizzata
  • neutralizzare e adattarsi alle nuove strategie di attacco molto più velocemente

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