La sicurezza informatica è ormai diventata un asset fondamentale per il business di qualunque azienda e per difenderlo è necessario allestire un efficiente sistema di cyber security e managed services. Il viaggio verso la Digital Transformation, pur a ritmi e con modalità profondamente diverse, sta portando dentro alle aziende un numero crescente di elementi tecnologici – device anytime anywhere, reti digitali, IoT, robotica, AR, big data – ma l’acquisizione di nuova tecnologia, con strumenti di lavoro sempre più sofisticati, spalanca la porta a maggiori rischi per la sicurezza e spesso non è accompagnata da nuovi (necessari) processi di governance.
Questa trasformazione, unita alle richieste sempre più stringenti imposte dal policy maker, come i requisiti di sicurezza imposti dal GDPR, crea i presupposti per un ricorso crescente a soluzioni avanzate di outsourcing nel campo della sicurezza, come quello che offre di Nest2. Report recenti mostrano una domanda di sicurezza gestita che cresce a livello globale del 20%. Gartner (Market Share: Managed Security Services, Worldwide, 2016 – Published: 28 April 2017), prevede che il mercato MSSP che nel 2017 era di 10.8B $, raggiungerà i 16.4B nel 2020.
Anche se non ci sono dati specifici per il mercato italiano, la conoscenza approfondita del nostro contesto, con oltre 15 anni di esperienza nei servizi di sicurezza gestita, ci dice che questo dato di crescita sia realistico anche per l’Italia.
Per i CIO diventa, in sostanza, sempre più evidente che l’infrastruttura tecnologica è un abilitatore chiave del business, ma non è il core business, e diventa così sempre più chiara la necessità di governo dei processi che l’infrastruttura tecnologica comporta, sicurezza in primis. Si tratta di un governo che implica un importante impiego di mezzi: processi, persone, competenze altamente qualificate, tempo. Il tutto si traduce in budget insostenibili per la maggior parte delle aziende, che devono invece focalizzare le proprie risorse sul core business, avendo la certezza e la tranquillità di delivery ottimizzate e conformi nei servizi di sicurezza.
Indice degli argomenti
In futuro: sempre più vantaggi nell’outsourcing con un SOC avanzato
Allestire un SOC (Security Operation Centre) all’interno dell’azienda presenta diverse necessità che si traducono in costi: in base ai nostri dati, per gestire efficacemente un SOC interno sono necessari software specifici (soggetti a rapida obsolescenza) e un team in media 5 persone, tutte con elevati livelli di skills e certificazioni, disponibili a lavorare su turni h24 7×7 e che necessitano di una intensa attività di aggiornamento professionale. Affidare i servizi di sicurezza gestita a chi lo fa professionalmente, da anni e con expertise, implica budget inferiori, assicura accesso al massimo delle risorse, una governance analitica contestuale e in real time, che garantisce in ogni momento al CIO il pieno controllo delle risorse. Per questo oggi parliamo di Outsourcing Advanced Service Integration (OASI), sistemi come quelli progettati e gestiti da Nest2, che consentono di affidare ad un partner esterno altamente specializzato tutto il governo della cyber security, senza mai perderne il controllo.
Nest2 è una realtà che si occupa di sicurezza gestita da più di 15 anni, tra le prime in Italia, e ci stiamo ulteriormente focalizzando sui managed services (non solo SOC ma anche NOC), valorizzando per il futuro le opportunità offerte dal machine learning e dall’intelligenza artificiale. Proprio per la forte expertise, siamo entrati nel gruppo Lutech come piattaforma di managed services che eroga sicurezza gestita per i clienti di tutte le aziende del gruppo – ad oggi 22.
Come il SOC diventa alleato del CIO a supporto del business aziendale
Chi eroga servizi di sicurezza gestita è innanzi tutto un consulente che supporta l’azienda nella fase preliminare, e necessaria, di analisi: cosa ha senso cosa esternalizzare e cosa no. È importante chiarire che il livello di outsourcing è totalmente modulabile e si possono fare i passaggi in modo graduale, definendo il processo anche su un arco temporale di medio-lungo periodo, consentendo così al CIO e all’impresa di verificare nel frattempo le performance e mettere a fuoco le necessità per i passi successivi.
In un sistema di outsourcing avanzato, l’azienda-cliente viene supportata nella transizione verso il servizio gestito con un modello fortemente orientato alla governance e l’approccio di qualitative full outsourcing consente di gestisce l’intera filiera operativa, dalla fase di analisi pre-progettuale all’intera delivery.
Un SOC evoluto fornisce servizi di gestione e monitoraggio che incorporano tutte le tecnologie più avanzate in un mix calibrato su misura per il cliente (ad esempio, firewall, IDS Intrusion Detection System, IPS Intrusion Prevention System), gateway di sicurezza web ed email, tecnologie SIEM e soluzioni che affrontano a 360 la sicurezza. In questo senso, è un grande alleato del CIO perché garantisce un approccio integrato alla cyber security, basato sulle tecnologie più avanzate, professionalità ai massimi livelli del mercato, unite in processi governati in modo efficiente, in real time e sempre sotto il controllo del CIO. Il che gli consente di liberare tempo per lo sviluppo di soluzioni a supporto del core business aziendale.
Il nodo delle competenze tecniche nella cyber security
Uno dei punti critici nella gestione della sicurezza è che quello della disponibilità di professionisti in grado di prevenire, monitorare e fronteggiare efficacemente il cybercrime, che – lo sappiamo – è operativo 24h 7×7 con hacker molto skillati e in perpetua evoluzione.
In un SOC avanzato lavorano professionisti specializzati in diversi ambiti, come analisti, profili che si occupano dei processi di reazione agli incidenti, threat hunter, unificando in un solo gruppo di lavoro competenze e certificazioni per tutte le tecnologie di cyber sicurezza monitorate o gestite.
Come scegliere un partner SOC?
In un contesto di mercato in cui la domanda cresce, sta crescendo anche l’offerta con crescente numero di player e soluzioni sul fronte della sicurezza gestita. Ci viene spesso chiesto come poter identificare un partner di qualità: ecco i nostri consigli sui 5 punti ai quali prestare attenzione.
- Presenza pluriennale sul mercato. Un SOC è un mix sofisticato e ben calibrato di processi, sistemi, competenze che si acquisiscono con l’esperienza e si mantengono con investimenti importanti e di lungo periodo.
- Volume delle attività gestite. La capacità operativa, con i relativi indicatori, è sicuramente un punto importante. L’esperienza non si improvvisa. Nel nostro caso, possiamo parlare di circa 25.000 ticket gestiti all’anno. Per conto di un solo cliente, ad esempio, il nostro SOC ha in gestione circa 1.200 clienti tra corporate e PA.
- Competenze trasversali su una molteplicità di vendor (approccio vendor independent). Questo assicura accesso alle soluzioni più adeguate rispetto a ciascuna azienda e massima versatilità.
- Conformità agli standard di mercato – quindi ricercare provider che abbiano il massimo delle certificazioni, come ISO 9001, ITIL, PRINCE2, LEAN SIX-SIGMA
- KPI specifici. Occorre poter verificare la presenza (e i dati di performance) di KPI specifici e di rilievo, come la tempestività nel porre in atto azioni correttive. Si tratta di un indicatore altamente significativo perché rilevare e gestire in tempo reale ogni tipo di incident, anytime, vuol dire avere una “potenza di fuoco”, ovvero una capacità gestionale in termini di sistemi, persone e processi che non tutti i provider sono in grado di assicurare.