L'ANALISI

OVH down: un’utile lezione su come contrastare gli attacchi DDoS

Il recente down dell’infrastruttura cloud di OVH è stato causato da un adeguamento tecnico mirato a implementare nuovi meccanismi di difesa atti a innalzare il livello di sicurezza per il contrasto agli attacchi DDoS. Quanto successo è dunque un’utile lezione per migliorare la postura cyber aziendale

Pubblicato il 20 Ott 2021

Andrea Lorenzoni

Area dei servizi ICT – Università degli Studi di Trieste

OVH down l'analisi

Non appena la notizia del down di OVH Cloud si è diffusa sul web, in molti hanno pensato ad un altro incendio come quello che a marzo scorso ha distrutto il datacenter SBG2 a Strasburgo: tuttavia, quando questa eventualità è stata esclusa dalle possibili cause è arrivato il caro e vecchio complotto.

“Un incidente che cade nel momento peggiore per l’azienda francese che il 15 ottobre sbarcherà sulla borsa di Parigi. Una down due giorni prima dell’IPO, quale modo migliore per dare fiducia agli investitori?”.

Io credo che gli investitori abbiamo un punto di vista diverso rispetto al mero incidente del caso: anzi, per quella che è la mia opinione, se io fossi uno degli investitori non avrei dubbi nemmeno alla luce del recente down.

OVH down: che cosa è successo?

Di che si dica, la versione ufficiale arriva dal comunicato stampa dove al pubblico viene data una chiara e semplice spiegazione. In parole povere, dopo settimane in cui hanno affrontato e resistito a numerosi attacchi DDoS hanno deciso di implementare i meccanismi di difesa atti a innalzare il livello di sicurezza per garantire i servizi ai clienti.

Ragionevole, direi. Peccato polemizzare anche su questa cosa perché appare sempre più chiaro che qualsiasi cosa si decida di fare si fa contento qualcuno e si scontenta qualcun altro.

Ritengo importante che il sistema OVH abbia funzionato e che, di fronte a una situazione che non credo molti vorrebbero affrontare, qualcuno abbia deciso di intervenire. Credo che in casi come questi, si è fatto perché si doveva fare. Indugiare avrebbe potuto significare grossi guai.

Ma chi è che fa questi attacchi? Come funziona un DDoS?

Cos’è e come funziona un Denial of Service

Il Denial Of Service (DoS) è un tipo di attacco che ha come obiettivo quello di esaurire le risorse di un determinato sistema informatico. A titolo di esempio, l’obiettivo potrebbe essere quello di impedire di raggiungere un sito web, oppure impedire ad un server di essere irraggiungibile su determinati servizi.

Come per altri approfondimenti che ho trattato, anche per il caso dei DoS non starò qui a farvi un manuale tecnico su quali siano parametri, tools e via dicendo. In giro per il web ci sono divertenti siti che vi spiegano come fare un DoS gratis e senza fatica ed altrettanti siti che poi vi spiegano come mai le istruzioni che avete letto sul web probabilmente non funzionano.

Quello su cui voglio focalizzarmi è uno dei tipi di attacchi, cioè il DDoS che letteralmente è un Distributed Denial of Service, che rappresenta un modello oggi vincente (se lo guardiamo dalla parte della cyber criminalità) e che rappresenta una vera sfida per tutti quelli che erogano servizi su internet. Primi tra tutti i servizi cloud che oggi sono i più venduti. Un DoS è, in ogni caso, un attacco “sistema su sistema”.

Un DDoS, invece, è un po’ diverso. È un Denial che viene sferrato da più macchine attaccanti che costituiscono una botnet che, come il DoS ha l’obiettivo di rendere inaccessibile un servizio, un server o una intera rete.

E ciò funziona in quanto l’attacco avviene attraverso dei vettori che sono generalmente eterogenei. In sostanza i dispositivi come ad esempio computer, videocamere, IoT in genere vengono infettati e controllati da remoto per poi essere utilizzati per compiere il vero DDoS. Ciò garantisce la non tracciabilità del vero attaccante e una quantità molto grande di dispositivi che possono essere infettati. Ogni singolo dispositivo infettato per questo tipo di attacco viene definito bot (o zombie). Un insieme di zombie è una botnet.

La differenza, molto importante, tra DoS e DDoS è proprio la tracciabilità. Se per il primo è diciamo facile tracciare il vettore e compiere azioni utili a bloccare l’attacco in corso, per il secondo è un po’ più complesso in quanto ci sono molteplici origini essendo distribuito e può conseguire maggiori danni rispetto al primo.

C’è inoltre da considerare che molti DDoS, oggi, non si attivano tutti contemporaneamente bensì vanno ad insistere sulla vittima come se il traffico in carico somigli ad un picco gestibile, per poi esplodere in maniera potente.

Fanno paura? Sì: se i pilastri fondamentali della sicurezza informatica sono disponibilità, integrità e riservatezza, soprattutto gli attacchi DDoS mettono in crisi questi tre pilastri.

I casi più famosi di attacchi DDoS

Come detto prima, parliamo di DoS/DDoS come di un modello che funziona e che porta quasi sempre ai cyber criminali di ottenere i risultati sperati.

Il primo attacco in questo senso porta l’anno 1996 dove lo storico provider di servizi internet PANIX fu colpito e rimase offline per qualche giorno. Quattro anni più tardi la storia segnala Michael Calce, hacker canadese conosciuto come “Mafiaboy” che infetta i computer di un’università trasformandoli in zombie che poi utilizzerà nel DDoS che mise in seria difficoltà CNN, Yahoo ed eBay.

Il malware Mirai

Forse il più significativo è Mirai. È un malware progettato per operare su dispositivi connessi a Internet, specialmente dispositivi IoT, rendendoli parte di una botnet che può essere usata per attacchi informatici su larga scala. Ciò significa che gli zombie possono essere risvegliati al momento opportuno rimanendo, altrimenti, silenti e permettendo a quel determinato dispositivo di assolvere alle normali funzioni per le quali è stato progettato. Di fatto, quindi, diventa un vettore insospettabile.

Secondo Wikipedia, la botnet creata è stata scoperta nell’agosto del 2016 da MalwareMustDie, un’organizzazione no-profit impegnata nella ricerca per la sicurezza informatica ed è stata utilizzata lo stesso anno in svariati attacchi DDoS.

Mirai era riuscito a distribuirsi su 600 mila dispositivi IoT come videocamere IP, routers, lettori video e lo stesso anno sferrò potenti attacchi ad una serie di vittime tra le quali, una di esse, fu proprio OVH e durò per sette giorni.

Il fatto che il codice di Mirai fu pubblicato su GitHub permise, nel tempo, lo sviluppo di altri codici che hanno visto lo sviluppo di altre botnet basate su varianti.

Sta di fatto che Mirai ogni tanto ricompare come nel 2019 dove i ricercatori di sicurezza della Unit 42 di Palo Alto Networks scoprirono una nuova variante e nel 2021 dove Cloudflare, uno dei maggiori provider CDN del mondo, ha comunicato di aver mitigato uno degli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) più grandi mai registrato finora. Quasi certamente l’attacco è arrivato dalla botnet Mirai oppure da una sua variante denominata Mozi.

La botnet Mirai è di nuovo attiva, a rischio l’Industrial IoT: che c’è da sapere e come difendersi

Come identificare gli attacchi DDoS

Ciò detto e spiegato, ora la parte forse più complessa è cercare di spiegare come accorgersi che si è sotto DDoS.

Proprio come una “malattia”, è bene sapere che un attacco DDoS comporta dei “sintomi”: il più ovvio è un sito o un servizio che diventa improvvisamente lento o non disponibile. Improvvisamente o progressivamente non ha importanza. Come dicevo prima, un picco di traffico può anche essere legittimo e procurare anch’esso un problema di performance. Quindi mettetevi il cuore in pace che servono ulteriori indagini.

Affidarsi a strumenti di analisi possono aiutare di molto a individuare alcuni dei segni rivelatori di un attacco DDoS; quindi, esplorare quello che il mercato propone in tal senso è tempo e denaro sempre ben speso.

Un altro sintomo è la quantità sospetta di traffico proveniente da un singolo indirizzo IP oppure un aumento inspiegabile di richieste a una singola pagina. Possono comparire anche anomali flussi di traffico in ore insolite del giorno o modelli che sembrano essere innaturali (ad esempio un picco ogni 10 minuti). Ci sono poi altri segni più specifici di un attacco DDoS che possono variare a seconda del tipo di attacco.

Se l’attacco è di tipo volumetrico su un’infrastruttura è bene sapere che gli attacchi DDoS puntano ai livelli 3 e 4. Si basano su volumi estremamente elevati di dati per rallentare le prestazioni dei server web, consumare la larghezza di banda e infine degradare l’accesso degli utenti legittimi.

In più ci sono attacchi che sovraccaricano elementi specifici di un server di applicazioni di un’infrastruttura. Sono particolarmente complessi, furtivi e difficili da rilevare perché assomigliano a traffico web legittimo. Anche quelli più semplici, per esempio quelli che prendono di mira le pagine di login con ID utente e password, o ricerche casuali ripetitive su siti web dinamici, possono sovraccaricare criticamente le CPU e i database.

Ricordatevi che il mercato del DDoS è in crescita con attacchi che diminuiscono a livello di durata ma in percentuale vanno più a buon fine. Quindi diventano più violenti in un contesto nel quale oggi sono un servizio divenuto “As A Service”.

OVH down: cosa ci insegna per difenderci

Prima regola: affidarsi sempre a professionisti della cyber security perché l’improvvisazione può costare caro.

Ma al di là di questo che considero veramente ovvio, ci sono alcuni consigli che si possono prendere in considerazione:

  1. Implementare un modello di gestione che metta su carta le regole di gestione dei dati, quindi le finalità rispetto al piano di business, le regole d’uso delle postazioni, di accesso alla rete, le caratteristiche del sistema IT e la parte di sicurezza dei dati. In questi casi, è possibile adottare un framework che sia correttamente contestualizzato alla propria realtà.
  2. Per mitigare le minacce DDoS è bene sapere quando si ritiene di esserne colpiti. Questo significa implementare una tecnologia che permetta di monitorare la propria rete visivamente e in tempo reale. Conoscere la quantità di larghezza di banda che il proprio sito utilizza in media in modo da poter tracciare quando ci sono anormalità. Gli attacchi DDoS offrono indizi visivi: avendo familiarità con il comportamento normale della propria rete, si sarà più facilmente in grado di scorgerli in tempo reale.
  3. Garantire un livello base di sicurezza contro le minacce DDoS. Queste comprendono: l’uso di password complesse, l’obbligo di reimpostare le password periodicamente (una volta ogni due mesi almeno); evitare di memorizzare o scrivere le password negli appunti. Potrebbero sembrare banali, ma è allarmante quante aziende vengono compromesse trascurando l’igiene di sicurezza di base. Non risparmiare sulla formazione cyber del personale: la maggior percentuale delle vulnerabilità è tra il monitor e la sedia.
  4. Mantenere aggiornata la propria infrastruttura di sicurezza: oggi molti professionisti della cyber sicurezza propongono dei servizi di monitoraggio delle infrastrutture con piattaforme gestite che svolgono analisi comportamentali sul traffico della rete, individuando possibili scenari e segnalandoli in maniera tale da procedere subito alla mitigazione del problema.
  5. Cercare di prevedere un possibile attacco adottando un sistema di cyber intelligence.
  6. Avere un piano di risposta preparato in tempo utile in modo che l’impatto possa essere ridotto al minimo, che includa una check list degli strumenti, un team pronto, con ruoli e responsabilità chiaramente definiti da svolgere una volta rilevato l’attacco; regole chiare su chi avvisare e coinvolgere in caso di pericolo; un piano di comunicazione per avvisare rapidamente tutti in caso di attacco.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2