Uno dei fattori abilitanti dello smart working è l’avvenuto passaggio alle logiche di utilizzo degli applicativi e di condivisione dei dati attraverso tecnologie basate sul cloud computing. L’implementazione diffusa del cloud consente infatti di accedere facilmente a dati e servizi un tempo disponibili solo in ambito aziendale. Questa rivoluzione culturale e operativa impone però un cambio di prospettiva anche nell’interpretazione della cyber-security.
I dati aziendali, infatti, non solo transitano su reti che non possono contare sui sistemi di protezione aziendali, come i firewall dedicati, ma in molti casi attraversano infrastrutture a cui hanno accesso anche altri utenti (si pensi alla rete domestica dello smart worker) e che in termini di sicurezza non possono essere nemmeno lontanamente equiparate a una rete locale in ambito aziendale.
Questo white paper, fornito da Impresoft, spiega come proteggere i dati aziendali all’interno del perimetro diffuso che caratterizza l’hybrid workplace. Continuando la lettura, potrete approfondire questi temi:
- le criticità del fenomeno BYOD, nell’ottica della security aziendale
- le più frequenti cause degli incidenti di sicurezza
- i danni e le possibili sanzioni a cui si va incontro
- i principi della cultura della sicurezza da tenere in considerazione
- come individuare con tempestività eventuali attività anomale
- i 6 strumenti specifici che garantiscano di regolare la gestione di ogni dato
- le funzioni chiave di Mobile Device Management