L'APPROFONDIMENTO

Cyber security, il contributo della standardizzazione e delle certificazioni internazionali

A colloquio con Danilo Bruschi, professore universitario esperto di sicurezza IT, per capire come un approccio sistemico possa contribuire alla protezione del patrimonio IT

Pubblicato il 03 Giu 2022

Arianna Leonardi

Giornalista

sicurezza IT

La cyber security è un domino sempre più complesso: da un lato, gli attacchi crescono in numero, gravità e sofisticazione; dall’altro, gli ambienti IT, eterogenei e distribuiti, diventano difficili da gestire e proteggere.

La standardizzazione e la certificazione dei prodotti per la sicurezza informatica possono contribuire a disegnare una linea di difesa integrata, che migliora la protezione delle risorse IT all’interno dell’azienda e lungo la supply chain.

In un’intervista esclusiva, Danilo Bruschi, Full Professor, Università degli Studi di Milano, spiega come sta cambiando il panorama della cyber security e quali strategie andrebbero messe in atto a livello sistemico per migliorare la postura di sicurezza delle organizzazioni.

Come cambia lo scenario della cyber security

«Attualmente – racconta Bruschi – Il più grande fattore di cambiamento nel panorama della cyber security è la consapevolezza delle aziende circa la criticità delle minacce. Fino a qualche anno fa, tra gli attaccanti c’erano tanti lupi solitari, mentre oggi il crimine organizzato avanza prepotentemente. Di conseguenza, cambia la scala degli incidenti e le grandi organizzazioni iniziano realmente a preoccuparsi. Anche la classe politica sta considerando il problema più seriamente».

Un altro segnale di cambiamento è dettato, secondo Bruschi, dalla parcellizzazioni delle professioni. Se prima esisteva una sola figura preposta alla sicurezza informatica, oggigiorno, visti i contorni sempre più complessi del tema, esistono una pluralità di esperti su aree di competenza specifiche: ad esempio, firewall, Intrusion Detection System, Siem (Security Information and Event Management) e così via. «Addirittura – aggiunge il professore – all’interno di ogni componente, ci sono specializzazioni su tecnologie e vendor differenti. Certo, è più facile formare professionisti con competenze circoscritte, ma così vengono a mancare le figure più ad ampio spettro, con una visione a 360 gradi. D’altronde, gli attacchi stanno diventando sempre più sofisticati e difficilmente una persona sola è in grado di risolvere il problema. Microsoft, ad esempio, ha calcolato che per preparare l’attacco SolarWinds (scoperto nel dicembre 2020 e perpetrato a danno di enti governativi e grandi aziende statunitensi, ndr) siano stati necessari mille anni uomo. Inutile dire che si tratta di minacce estremamente complesse, che richiedono organizzazione e capacità di analisi elevate».

Come dichiara Bruschi, inoltre, si va verso un’esasperazione del tecnicismo: un attacco informatico si svolge mediamente in sette o addirittura otto fasi, che richiedono ciascuna tecniche e competenze diverse; così, per rispondere alla minaccia, occorrono specialisti e sotto-specialisti in ogni singolo stadio.

Ad aggravare la situazione, figure così specifiche non sono facilmente reperibili. «Nella mia esperienza – dice Bruschi – formare un professionista in grado di analizzare effettivamente un attacco, richiede almeno cinque anni di esperienza dopo la laurea e i quattro anni di dottorato. Senza considerare che le tecnologie cambiano radicalmente in pochi mesi e serve un aggiornamento continuo. La trasformazione repentina è la grande sfida che il digitale pone alla razza umana, anche in relazione alla cyber security, che è una disciplina in costante evoluzione».

Il valore della standardizzazione e delle certificazioni

In questo panorama poco rassicurante, la standardizzazione delle soluzioni di sicurezza può rappresentare la chiave di volta per costruire una strategia di difesa strutturata, coerente e completa.

Tuttavia, come fa notare Bruschi, se la richiesta di standardizzazione e interoperabilità arriva forte dall’utenza, anche per scongiurare il rischio di lock-in, il mercato non risponde con piena adesione. «In informatica – chiarisce Bruschi – gli standard lasciano comunque spazio alle personalizzazioni tecnologiche e non sempre i prodotti dichiarati compliant sono perfettamente compatibili tra loro».

Si auspica quindi uno sforzo collettivo più deciso da parte dell’offerta, anche se molti fornitori hanno già dichiarato una presa di posizione netta e sono molte le iniziative congiunte attivate a favore della standardizzazione.

Le certificazioni sono un altro strumento utile per migliorare la postura di sicurezza all’interno dell’azienda e lungo la supply chain. «Attualmente – puntualizza Bruschi – esistono certificazioni di processo come la ISO 27001, che verificano la conformità delle procedure a determinati standard di riferimento in ambito sicurezza».

Nel caso specifico della sicurezza cibernetica, l’UE ha rafforzato l’impegno, introducendo con il Cybersecurity Act del 2019, un sistema europeo di certificazione della sicurezza informatica dei prodotti e dei servizi digitali.

Tuttavia, le certificazioni possono essere un’arma a doppio taglio. «L’eterogeneità delle tecnologie – sostiene Bruschi – non permette di disegnare un quadro normativo molto specifico per conseguire le certificazioni, ma piuttosto vengono dettate regole più generali e ad alto livello, quindi meno puntuali. Il rischio è che le aziende, una volta ottenuta la certificazione, si sentano sufficientemente protette e abbassino la guardia, esponendosi maggiormente al rischio di attacco. Le minacce invece mutano molto rapidamente e le organizzazioni dovrebbero adeguarsi di continuo».

Un ostacolo all’aggiornamento costante è rappresentato anche dall’onerosità del processo di certificazione: Bruschi menziona i Common Criteria, un insieme di standard per la certificazione della sicurezza informatica che, entrando nello specifico dei prodotti, si rivela particolarmente efficace, ma richiede costi gravosi e mesi di lavoro. «Poiché riferita al prodotto specifico – puntualizza il professore – la certificazione ottenuta con i Common Criteria è da considerarsi valida fino all’update successivo e poi andrebbe riseguita».

Secondo il professore, quindi, il vero valore delle certificazioni risiede non nel garantire l’assoluta protezione degli oggetti, ma piuttosto nel sensibilizzare, nell’educare le aziende verso un approccio metodologico ragionato alla sicurezza, contribuendo alla risoluzione del problema. «La certificazione – afferma Bruschi – è un processo che va affrontato necessariamente, perché offre un aiuto concreto nella messa in sicurezza dei sistemi, permettendo di “forgiare muscoli e mentalità”. Tuttavia bisogna essere consapevoli che essere certificati non significa essere inattaccabili e invulnerabili. Il rischio viene attenuato, ma mai debellato completamente».

Ruolo degli enti governativi e cultura aziendale per la sicurezza IT

Secondo Bruschi, un ruolo importante nel contenere i rischi delle minacce cibernetiche può essere giocato dagli enti governativi. Nell’Unione Europea, la Direttiva NIS (Network and Information Security) del 2016 , che promuove l’adozione di misure comuni per la sicurezza delle reti e dei sistemi informatici, ha avuto il merito di accendere i riflettori sul problema. «L’Europa – argomenta il professore – è sempre stata terreno di conquista sulle tematiche digitali e così in materia di cyber security. Non abbiamo la cultura né grosse realtà in grado di imporre scelte a livello internazionale. Impariamo dalle esperienze degli altri e le adattiamo al nostro contesto. La direttiva NIS sta smuovendo le acque nell’ottica della sensibilizzazione, ma la cyber security è una disciplina decisamente complessa e l’Europa soffre considerevolmente di skill shortage. Ecco perché i governi nazionali dovrebbero incentivare maggiormente la formazione di professionisti nell’ambito della cyber security».

Bruschi lamenta il ritardo italiano: «Storicamente, la cyber security nasce nel 1980, ma nel nostro Paese non sono mai stati stanziati progetti o fondi particolari. Qualcosa dovrebbe muoversi adesso con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma sono passati ormai 40 anni e bisogna recuperare un gap di know-how non indifferente».

Il freno all’azione deriva anche da un retaggio culturale. «Gli investimenti in cyber security – prosegue il professore – non offrono ritorni tangibili. Semplicemente, evitano di subire danni economici a causa degli attacchi. Se non si viene attaccati, quindi non si ottiene nessun vantaggio e la sicurezza viene catalogata come mero centro di costo. Andrebbe fatta un’analisi del rischio, ma gli italiani per mentalità sono poco propensi alla prevenzione; preferiscono rischiare ed eventualmente gestire l’emergenza».

Oggi tuttavia, a fronte di clamorosi attacchi informatici, le aziende italiane, soprattutto di medio-grandi dimensioni, iniziano a maturare una consapevolezza maggiore sull’importanza della security strategy. «Tuttavia – ribadisce Bruschi – mancano cultura e competenze, a partire dalla classe dirigente e politica. Andrebbero modificati i piani di studio dei corsi di laurea, attribuendo maggiore spazio e peso all’informatica. L’incapacità del nostro sistema Paese di essere competitivo deriva anche dal gap digitale». Come riporta il professore, il Digital Economy and Society Index (Desi) posiziona l’Italia al ventiquattresimo posto su 27 Stati Europei rispetto alla capacità di sviluppo di tecnologie digitali. «Dovremmo sfruttare il nostro ritardo – conclude Bruschi – per fare tesoro delle esperienze altrui e introdurre in Italia innovazioni ormai sicure e consolidate. Prima colmiamo il delta informatico, poi potremo parlare anche di cyber security».

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3