L'ANALISI

Il Parlamento UE boccia il testo del Digital Services Act: ecco cosa può succedere ora

È stato rigettato il testo del Digital Service Act su cui il Parlamento europeo e il Consiglio avevano raggiunto un accordo politico: secondo il parere di alcuni parlamentari, diversi punti del testo finale non farebbero parte dell’accordo stesso. Ecco le possibili implicazioni e cosa può succedere ora

Pubblicato il 16 Giu 2022

Nadia Giusti

Data Protection & Cybersecurity Expert

Tutela della democrazia europea

Con l’accordo politico raggiunto il 23 aprile scorso tra il Parlamento Europeo e il Consiglio sul Digital Services Act, o Legge sui servizi digitali, si è aperta una nuova fase per arrivare alla stesura del testo definitivo e alla sua approvazione.

È stato quindi messo a punto il testo finale, che è stato inviato dalla Presidenza francese del Consiglio dell’UE il 10 giugno ai parlamentari europei, in vista di un voto previsto alla Commissione sul mercato interno del Parlamento Europeo.

In realtà il testo era già stato inviato agli europarlamentari a metà maggio, e alcuni europarlamentari avevano richiesto modifiche. Venerdì il testo è stato rigettato in particolare dal Partito popolare europeo (PPE), da Renew Europe, dai Verdi e dalla Sinistra, che lo hanno giudicato non conforme in quanto, secondo il loro parere, alcuni punti del testo finale non farebbero parte dell’accordo.

Quali sono i contenziosi? Che cosa può accadere adesso?

Digital services act: molti vantaggi per utenti ed Europa, ma sarà una sfida attuare le nuove norme

I contenziosi aperti

La nuova fase apertasi in seguito all’accordo tra Parlamento e Consiglio, accolto favorevolmente dalle stesse istituzioni europee, è destinata a concordare gli aggiustamenti necessari per finalizzare i dettagli e dare vita al testo “definitivo”. In realtà, già in questa fase erano emersi malumori in quanto è stato riferito da diverse fonti del Parlamento che molti dei co-legislatori inizialmente coinvolti nelle discussioni per il raggiungimento dell’accordo di Aprile, non siano poi stati consultati dalla relatrice Christel Schaldemose per la stesura finale del testo.

Il primo contenzioso riguarda il considerando 28, la cosiddetta “no-monitoring-obligations”, secondo cui il DSA non impone un obbligo generale ai prestatori di servizi di intermediazione di monitorare i contenuti delle loro piattaforme o di monitorare attivamente le circostanze che indicano attività illegali, sebbene ciò non pregiudica che le autorità nazionali, secondo le rispettive legislazioni, possano imporre obblighi specifici di monitoraggio, anche quando tali prestatori soddisfino i requisiti per l’esenzione dalla responsabilità, ad esempio nel caso di contenuti considerati illegali o che non rispettino il diritto d’autore.

Per gli eurodeputati che hanno rigettato il testo del DSA, tutto ciò porterebbe all’introduzione della cosiddetta “stay-down clause” o “clausola di sospensione”, che obbligherebbe un prestatore di servizi di intermediazione, contrariamente a quanto affermato, a un pesante monitoraggio dei contenuti ospitati sulla sua piattaforma, contrario al principio di assenza di obblighi generali di vigilanza.

È interessante notare che il considerando 28 era già presente nel testo che il Consiglio preso in esame nella prima fase dei negoziati, e poi successivamente rimosso. Su insistenza di Spagna, Italia e Francia, sarebbe stato nuovamente aggiunto, senza che però facesse parte dell’accordo politico di aprile o comunque senza che questa decisione fosse condivisa tra i co-legislatori.

Il secondo contenzioso riguarda il considerando 29, che sarebbe responsabile di introdurre un’esenzione per quanto riguarda gli ordini di sospensione, emessi da autorità transfrontaliere, di contenuti illegali nel caso specifico di siti web di gioco d’azzardo online. Il testo sembra sia stato aggiunto su richiesta di Malta, e non è un caso che il paese ospiti un numero cospicuo di tali siti Web dedicati alle scommesse.

Quando a metà maggio gli eurodeputati hanno valutato il testo “definitivo” che conteneva già queste aggiunte, per loro inaspettate, lo hanno respinto, richiedendo la modifica dei considerando “incriminati”. Venerdì scorso, però, la Presidenza francese, a parte qualche piccolo cambiamento, ha ripresentato sostanzialmente lo stesso testo, che è stato quindi nuovamente respinto.

Digital services act, Scorza: “Le luci e le poche ma gravi ombre delle nuove regole Ue”

Cosa succede adesso?

A questo punto tre sono le principali ipotesi: la Presidenza francese può procedere con la modifica dei due considerando, come richiesto dagli eurodeputati, oppure può richiedere al Comitato dei Rappresentanti Permanenti (Committee of Permanent Representatives – COREPER) di adottare il testo che include i due considerando, in aperto contrasto con il Parlamento.

La seconda ipotesi aprirebbe una frattura importante tra i due organi, perché a sua volta il Parlamento europeo potrebbe decidere di adottare un suo testo, eliminando i due considerando del Consiglio, e a questo punto la prima fase sarebbe conclusa, ma si dovrebbe raggiungere un nuovo accordo, e tutto ciò comporterebbe un ritardo anche importante nell’adozione della normativa.

Una terza ipotesi è che la Presidenza francese non faccia nulla, e trasferisca la questione alla presidenza ceca, che entrerà in carica il 1° di Luglio, in modo poi da avere piena libertà nel sostenere l’una o l’altra parte. Delle tre, questa sembra l’ipotesi peggiore, perché quasi certamente ciò comporterebbe il dover ricominciare tutto o quasi da capo, con ancora più importanti ritardi nell’adozione della normativa.

È quanto mai urgente la necessità di avere una norma come quella del Digital Service Act, che è, insieme al Digital Market Act, elemento fondamentale della strategia digitale europea e costruire nuove regole per l’economia digitale, creando uno spazio economico europeo capace di rafforzare la tutela dei diritti e delle libertà delle persone nel cyberspazio, di ostacolare l’utilizzo non appropriato di contenuti, di rendere le Big Tech più responsabili, e di creare quei meccanismi di controllo necessari per affrontare il mondo digitale e il cyberspazio in maniera uniforme e coerente, evitando che una regolamentazione privata decisa dalle grandi piattaforme possa assumere il controllo dell’economia digitale e limitare le garanzie degli individui.

La relatrice Schaldemose ha dichiarato di “prendere atto dei commenti ricevuti”, e “che è sempre difficile trovare compromessi su dossier così importanti”. Ella non ritiene che il considerando 28 rappresenti di fatto una clausola di sospensione, ma ha anche detto di essere fiduciosa di raggiungere un accordo.

D’altra parte, i contenziosi non riguardano le disposizioni, ma i considerando e soprattutto alcune “sfumature” di linguaggio contenuti in essi. A tal proposito, il PPE ha fatto sapere che ritiene il considerando 28 al di fuori degli accordi del 23 Aprile, e pertanto ne chiede la modifica, ma che è disposto ad accettare il considerando 29, anche se non lo ritiene necessario, in base a quello che potremmo definire “spirito di compromesso”.

Queste affermazioni lasciano quindi aperta l’ipotesi che sia ancora possibile modificare il testo e approvarlo sotto la Presidenza francese, in modo da adottare la normativa secondo l’iter atteso e senza ulteriori ritardi, ovvero entro la fine del 2022.

Fa comunque riflettere il fatto che gli europarlamentari si siano concentrati a richiedere modifiche sui considerando, che indubbiamente sono indicazioni di grande importanza che aiutano a comprendere l’applicabilità della norma ma che fanno parte del preambolo di un regolamento, e non contengono enunciati di carattere normativo. Come già suggerito da Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali, nel suo intervento del 28 aprile, subito dopo il raggiungimento dell’accordo politico, sono ben altre le “ombre” nel testo proposto del DSA, come ad esempio il potenziale rafforzamento del ruolo dei gestori delle piattaforme che, paradossalmente potrebbe decidere in autonomia quali contenuti siano da considerare leciti e quali no, e quindi di fatto rafforzare la propria posizione anziché vederla limitata, e la governance delle nuove regole, che appare quanto mai complicata soprattutto nei rapporti intra-europei.

Eppure, non sembrano questi i temi in discussione tra gli europarlamentari.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati