L'analisi

Così cambierà la cyber security: le dieci tendenze del 2023

Più si evolve la tecnologia, più aumentano gli attacchi e lo scenario si fa sempre più cupo. Cosa aspettarsi in contesti così erratici e imprevedibili?

Pubblicato il 17 Nov 2022

Federica Maria Rita Livelli

Business Continuity & Risk Management Consultant, BCI Cyber Resilience Committee Member, CLUSIT Scientific Committee Member, ENIA Comitato Scientifico

Cyber attacchi: i settori produttivi nel mirino degli ATP e le tecniche di attacco più diffuse

Le organizzazioni di tutto il mondo sono sempre più colpite da attacchi cyber. I ransomware, gli attori nazionali e le vulnerabilità della supply chain sono solo alcune delle minacce di uno scenario che si fa sempre più cupo.

Da criminal hacker a cyber soldier: i nuovi rischi mentre sale la tensione fra Ucraina e Russia

Cyber security, 10 trend da tenere in considerazione

Le organizzazioni si imbattono in sfide di cyber security quanto mai significative man mano che la tecnologia si evolve; l’ambiente digitale e la superficie di attacco cambiano ogni giorno. Ne consegue che nel 2023 risulterà quanto mai fondamentale essere in grado di individuare le priorità soprattutto quando si decide in termini di strategie e di budget di cyber security.

Molte riviste di settore ritengono che i fattori che influiranno sulla cyber security e la resilienza delle organizzazioni nel 2023 saranno i seguenti.

Impiego crescente dell’AI

L’AI è sempre più impiegata nei processi aziendali per creare soluzioni in grado di svolgere attività in tempi molto ridotti rispetto a quanto potrebbe fare un essere umano. Contestualmente, si ritiene che assisteremo ad un aumento delle soluzioni di cyber security che utilizzano sistemi di AI.

Ovvero, questa tecnologia si convertirà sempre più in una leva strategica per l’analisi dei dati e le attività di machine learning atte a verificare il funzionamento dell’hardware e del software, a monitorare gli endpoint e a svolgere attività di threat intelligence per prevenire i cyber attacchi.

Eventi globali

Drastici cambiamenti nell’ambiente digitale possono essere innescati da eventi globali. Basti pensare alla recente (e tutt’ora non domata) pandemia, che ha fornito molte opportunità agli hacker, favoriti dall’adozione del modello di remote working che ha visto un numero crescente di lavoratori remoti colpito da attacchi come phishing e malware e oggetto di campagne basate esclusivamente su false pubblicità di virus.

Di fatto, gli hacker sono riusciti ad “ingannare” le vittime fuori del loro usuale spazio di lavoro non essendo sorretti, nella maggior parte dei casi, da una rete aziendale sicura.

Anche l’attuale conflitto Russia-Ucraina ha comportato campagne massive di malware, ransomware e DDoS da parte di vari pirati digitali che hanno messo a dura prova le organizzazioni e le infrastrutture critiche di molti Paesi.

Ne consegue che le organizzazioni dovranno reagire al contesto sfidante impostando anche nuove politiche di sicurezza per i propri dipendenti, come dispositivi dedicati, protezione degli account e sviluppo della cultura cyber del personale in modo tale da garantire una sufficiente cyber resilience. Un cammino costante, destinato a perdurare per gli anni futuri, a fronte della continua evoluzione del contesto in cui ci troviamo.

Sicurezza del cloud

La progressiva adozione del cloud da parte delle organizzazioni comporterà inevitabilmente lo sviluppo di soluzioni di cyber security specifiche. Di fatto il cloud continuerà ad essere una componente chiave in termini di soluzione sia della gestione degli asset delle organizzazioni sia della difesa.

È doveroso ricordare che la maggior parte dei servizi cloud non dispone di crittografia o autenticazione sicura. Pertanto, si dovrà sempre più considerare un approccio di architettura di sicurezza del cloud “Zero Trust”.

Internet delle cose (IoT)

L’uso sempre più diffuso dell’IoT accresce la superficie di attacco da parte degli hacker. Ne consegue che il crescente numero di dispositivi IoT connessi e il processo di digitalizzazione in atto costituiranno uno dei temi critici della cybersecurity.

Osservatorio Accredia cyber security: i dispositivi connessi di imprese certificate sono più sicuri

Nuova generazione di rete mobile – 5G

Il 5G è una tecnologia molto nuova e, al momento, è difficile prevedere quali effetti avrà sulla cybersecurity. Senza dubbio questa tecnologia introdurrà nuovi ed inauditi livelli di connettività e di velocità wireless che forniranno agli hacker maggiori opportunità per sferrare attacchi a superfici più grandi e velocità più elevate.

Inoltre, il 5G è ancora una architettura relativamente nuova e saranno necessari opportuni tempi tecnici per adattarsi ad esso e riuscire a proteggersi adeguatamente. Ne consegue che chi deciderà, sin da subito, di adottare il 5G dovrà essere particolarmente accorto e considerare – in un’ottica di cyber resilience – di limitare l’uso di dispositivi basati su IoT.

Attacchi ai dispositivi mobili

Gli hacker prendono di mira i dispositivi mobili con vari metodi, tra i quali il phishing e le app mobili non autorizzate. I dispositivi mobili sono in grado di memorizzare enormi quantità di dati preziosi e svolgere varie funzioni da remoto e, purtroppo, sono spesso utilizzati in condizioni di scarsa sicurezza.

Ne consegue che ogni dispositivo mobile si converte in un’altra potenziale porta di ingresso per una violazione della rete, nonostante gli sforzi dei produttori per implementare misure di sicurezza.

Attacchi alla supply chain

Gli attacchi alla supply chain possono utilizzare vulnerabilità in software di terze parti e causare notevoli perdite finanziarie. Di fatto, le operazioni aziendali odierne sono supportate principalmente da reti mondiali di fornitori, servizi di terze parti e catene di approvvigionamento.

Sfortunatamente, questa dipendenza aumenta le superfici di attacco delle aziende e offre agli hacker più punti di ingresso per sferrare attacchi e si ritiene il trend in aumento degli attacchi perpetrati ai danni delle supply chain globali perdurerà anche nel 2023.

Ransomware mirato

Gli attacchi ransomware hanno occupato ampiamente le prime pagine dei giornali e dei vari magazine online e costituiscono uno dei grandi problemi che la che la cybersecurity, infatti, dovrà affrontare anche il prossimo anno. Si ritiene che assisteremo al perdurare di campagne ransomware state-nation e mirate a colpire le infrastrutture critiche di vari Paesi.

Guida al ransomware: cos’è, come si prende e come rimuoverlo

Leggi sulla privacy dei dati

In un’epoca in cui condividiamo le nostre informazioni personali per quasi tutti i servizi, i governi hanno iniziato ad adottare misure rigorose in termini di sicurezza dei dati.

Si ritiene che nel 2023 si assisterà ad un aumento delle legislazioni sulla privacy dei dati nei vari Paesi, prendendo come riferimento il GDPR (General Data Protection Regulation – Regolamento UE 2016/679) che ha fatto da apripista.

Ne consegue che le organizzazioni che operano a livello globale dovranno essere conformi a tali regolamentazioni nei Paesi in cui operano e considerare altresì di automatizzare ed armonizzare il proprio approccio alla privacy dei dati.

Hacking automobilistico

Le automobili sono sempre più dotate di software automatizzati, che abilitano funzionalità come il controllo della velocità di crociera, la fasatura del motore, gli airbag, la serratura automatica delle porte e vari sistemi di supporto al conducente. Di fatto, componenti e sistemi connessi se da un lato sono fondamentali per migliorare le capacità dei veicoli, dall’altro lato introducono ulteriori vulnerabilità e punti di ingresso.

Pertanto, garantire la sicurezza di questi sistemi è fondamentale, non si tratta solo di evitare furti di dati e danni alla produzione, ma soprattutto di garantire la tutela dei passeggeri dal momento che si ritiene che gli hacker saranno sempre più in grado di prendere il controllo dei veicoli o di intercettare le conversazioni nell’abitacolo dell’auto.

Conclusioni

Sta crescendo sempre più la consapevolezza che gli attacchi cyber non riguardano più solo i singoli pc, bensì anche i sistemi industriali e le infrastrutture critiche e, quindi, anche, sempre di più, la sicurezza delle persone. Siamo di fronte ad azioni che possono causare danni ingenti ed estesi, talvolta irreparabili, dal momento che – in un mondo sempre più interconnesso – gli attacchi cyber, colpendo un obiettivo, colpiscono tutti i soggetti che utilizzano lo stesso sistema o sistemi simili.

Pertanto, le cosiddette “vittime collaterali” possono essere in tutto il mondo e sono rischio intere filiere pubbliche e private. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia e dobbiamo sempre più implementare i principi di risk management, business continuity e cyber security in modo tale da poter garantire una cyber security preparatoria, predittiva e proattiva senza dimenticare che è altresì strategico diffondere la cultura della cyber security attraverso un continuo training delle persone che sono ancora il punto debole per il raggiungimento della cyber resilience.

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