Sempre più spesso, ragionando di compliance aziendale, si fa riferimento ai fattori ESG, Environmental, Social, Governance. Il perché è presto detto: con la pubblicazione del decreto legislativo 254/2016, sono entrate in vigore nuove disposizioni in materia di disclosure non finanziaria che hanno sdoganato la responsabilità sociale d’impresa. L’articolo 3 del decreto prevede che le informazioni debbano essere comunicate unitamente alla descrizione dell’eventuale modello 231 adottato con riguardo alle prestazioni di carattere non finanziario.
Tra il mondo della disclosure non finanziaria e quello del modello 231, insistono punti di contatto importanti: ragionare sull’uso delle risorse energetiche e sulle emissioni significa ragionare su reati contro la PA, delitti di criminalità organizzata, riciclaggio e reati ambientali. In questo scenario, è chiaro come la biunivocità esistente dichiarazione individuale non finanziaria e modello 231 possa positivamente impattare sull’attuazione di quest’ultimo: il report di sostenibilità, infatti, contribuirà a fornire la prova della proattività che contrassegnerà la quotidiana azione conformante dell’azienda.
Questa guida, redatta da Network Digital 360, spiega come attuare il modello 231 in maniera efficace. Al suo interno, gli esperti illustrano questi punti chiave:
- la reportistica non finanziaria
- contenuti del modello 231
- la prevenzione delle discriminazioni
- la sostenibilità e i temi materiali
- l’adozione del modello 231
- l’elusione del modello 231
