PROFESSIONI CYBER

DevSecOps Expert, il professionista più richiesto dalle aziende per la cyber security: chi è, cosa fa

Il DevSecOps Expert è uno specialista della cyber security che inserisce l’attenzione alla sicurezza informatica in ogni fase del processo di sviluppo del software e incoraggia la collaborazione tra team operativi per creare tecnologie efficienti e sicure per le aziende. Ecco che c’è da sapere

Pubblicato il 07 Lug 2023

Giancarlo Valente

CTO e Founder Aulab

DevSecOps Expert

Cresce la richiesta nel mercato del lavoro di professionisti digitali esperti in tema di cyber security: tra questi i DevSecOps Expert, le figure più richieste e all’avanguardia in questo campo: specialisti della cyber sicurezza, che inseriscono l’attenzione alla sicurezza informatica in ogni fase del processo di sviluppo del software e incoraggiano la collaborazione tra team operativi per creare tecnologie efficienti e sicure per le aziende.

Una necessità, quella di nuove figure professionali nell’ambito della cyber security, dettata dal fatto che il cyber crimine continua a crescere in Italia e nel mondo, rendendo lo spazio online sempre più pericoloso per aziende, organizzazioni e utenti.

Lo dicono i dati dell’ultimo Rapporto Clusit sulla sicurezza ICT in Italia, che mostrano come nel 2022 i cyberattacchi in Italia siano aumentati del 168,6% rispetto al 2021, un dato significativamente più alto della media globale (21,5%).

Di conseguenza, le aziende di tutto il mondo, dalle big companies alle piccole e medie imprese, sono sempre più attente alla tutela della propria sicurezza informatica come punto imprescindibile per la sicurezza dell’intero ecosistema aziendale.

Attacchi informatici: come avvengono e chi colpiscono

Gli incidenti informatici avvenuti nel 2022 sono in prevalenza attacchi con finalità di cybercrime, riconducibili principalmente ad attività di spionaggio e sabotaggio, all’information warfare e ad azioni di attivismo.

Nello specifico, il 12% degli attacchi è stato rivolto al settore sanitario, con valori in crescita percentuale del 16% rispetto al 2021; l’11% all’industria informatica, e l’8% al settore scolastico e universitario: tutti settori cruciali per l’economia e la sicurezza nazionale.

Questa tipologia di attacchi, caratterizzata da significativi risvolti economici legati alla diffusione degli attacchi ransomware, mostra una tendenza di crescita costante negli ultimi cinque anni.

Nel contesto delle crescenti tensioni internazionali tra superpotenze e del conflitto russo in Ucraina, anche l’Italia appare ormai in maniera evidente nel mirino. Lo dimostrano ancora una volta i dati: nel 2022, gli attacchi verificatisi nel nostro Paese sono stati il 7,6% sul totale globale.

Nuovo approccio strategico per tutelare la sicurezza informatica

In Italia si verificano circa 900 attacchi informatici a settimana. È naturale, perciò, che le aziende ricerchino esperti di sicurezza informatica che le aiutino a prevenire e contrastare le cyber minacce.

Ne consegue la necessità delle aziende di rinnovare la propria strategia di difesa dal cybercrimine, tradizionalmente basata su prodotti specifici e servizi di consulenza e valutazione del rischio spesso forniti da consulenti esterni.

Tale approccio, infatti, non è più sufficiente a contrastare il fenomeno, soprattutto perché sono sempre più frequenti gli attacchi che si verificano a causa di vulnerabilità del codice, e dunque della sorgente stessa.

Questo porta a un necessario cambio di paradigma: l’elaborazione di una strategia di prevenzione globale alle problematiche della cyber security che garantisca più sicurezza e a partire dal basso, ovvero dal livello della scrittura del codice stesso.

È la nascita dell’approccio metodologico DevSecOps (Development Security Operations) che coniuga l’alta affidabilità in termini di vulnerabilità dei prodotti alle esigenze di flessibilità e velocità di produzione, integrando la sicurezza informatica all’interno del codice e ottenendo la possibilità di lavorare su questo aspetto non solo alla fine, ma anche durante il processo di creazione di uno strumento informatico aziendale.

Tre principali cyber attacchi e come difendersi

In particolare, sono tre le principali modalità di attacco informatico da cui proteggersi attivamente.

La prima è riconducibile all’errore umano e si realizza spesso attraverso il phishing, ossia una serie di strategie volte a ingannare l’utente per fargli cedere dati personali e sensibili come, per esempio, i dati di pagamento. L’azione della cyber sicurezza, in questo caso, deve essere di prevenzione: segnalare debitamente questi casi e dissuadere l’utente dall’affidarsi a fonti sospette.

La seconda modalità di attacco cyber criminale è il malware: un software estraneo che viene installato su un dispositivo a insaputa dell’utente e che, ancora una volta, potrà procedere al furto di dati sensibili.

Infine, la terza principale modalità di attacco sfrutta le debolezze del codice del software in questione, spesso non sviluppato già nell’ottica di fornire il massimo della protezione contro i cyber attacchi.

È proprio su queste due ultime modalità di attacco che il protocollo DevSecOps agisce con più efficacia, integrando fin da subito difese informatiche più salde a difesa del software e dei dati degli utenti.

Nuove professioni digitali: il DevSecOps Expert

Con il nuovo approccio metodologico DevSecOps, cresce la richiesta da parte delle aziende della figura professionale del DevSecOps Expert: nuovo specialista della sicurezza informatica che opera integrando l’attenzione alla cyber security fin dall’inizio del ciclo di vita del software, dal design alla distribuzione.

Per questo, il DevSecOps Expert è una figura-tramite tra i team di sviluppo e sicurezza, necessaria per creare applicazioni più sicure e ridurre il rischio di vulnerabilità e attacchi informatici.

Quello del DevSecOps Expert è un approccio del tutto nuovo alla sicurezza informatica, che risponde alle esigenze delle aziende di sentirsi più protette contro il crimine informatico.

Nell’approccio standard, infatti, l’analisi della vulnerabilità della sicurezza è sempre stata spostata verso la parte finale del ciclo di sviluppo attraverso i penetration test, i quali, a oggi, rappresentano ancora la best practice per scovare i punti deboli della propria organizzazione dal punto di vista della cyber security.

I penetration test sono simulazioni di potenziali attacchi informatici e vengono eseguiti per raccogliere quante più informazioni possibili sul bersaglio scelto, come i punti di accesso più probabili, ma anche i più nascosti e insospettabili, tentando di violarli e analizzandone i risultati forniti sotto forma di reportistica.

Il DevSecOps Expert si inserisce invece a monte dei penetration test e il suo compito è anticipare sia l’analisi delle potenziali minacce (threat analysis) che l’applicazione di eventuali contromisure, spostando l’attenzione verso la fase di implementazione del codice stesso. In questo modo, vengono dunque anticipate anche le relative verifiche di sicurezza.

In questo approccio è necessario che i principi di sicurezza vengano considerati fin dalle prime fasi di progettazione, inserendoli nel normale flusso DevOps. Inoltre, per evitare rallentamenti nella pipeline di sviluppo, test e controlli di sicurezza devono essere automatizzati e integrati nelle pratiche di continuous integration.

Adottare questo approccio è estremamente vantaggioso in termini di costi e performance aziendali e per questo la figura del DevSecOps Expert è oggi una delle più ricercate dalle aziende sia all’estero, dove questa figura è nata, sia sempre di più anche in Italia.

Rilascio rapido dei software con meno errori e minori costi

In definitiva, l’approccio DevSecOps (Development, Security, Operations) rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui le organizzazioni affrontano la sicurezza informatica.

In particolare, l’integrazione della sicurezza fin dall’inizio del processo di sviluppo consente di identificare e risolvere le vulnerabilità in modo tempestivo. Le pratiche di DevSecOps, infatti, includono l’automazione dei test di sicurezza e la scansione continua del codice per individuare e risolvere le debolezze prima che vengano sfruttate da attacchi esterni.

L’approccio DevSecOps promuove inoltre una cultura di risposta rapida agli incidenti di sicurezza. Le organizzazioni che adottano l’approccio DevSecOps sono in grado di rilevare e rispondere agli attacchi in modo più tempestivo, minimizzando gli impatti negativi sulle operazioni aziendali e riducendo i tempi di inattività.

Dal punto di vista dell’organizzazione aziendale, la metodologia DevSecOps incoraggia la collaborazione tra team di sviluppo, sicurezza e operazioni. Questa sinergia consente una comunicazione più fluida, la condivisione delle conoscenze e una comprensione comune dei requisiti di sicurezza. La cooperazione tra team aiuta a ridurre le incomprensioni e le lacune nella sicurezza, migliorando la qualità complessiva del software.

Infine, l’automazione è un aspetto chiave dell’approccio DevSecOps, in quanto consente di implementare e gestire politiche di sicurezza in modo coerente e scalabile, riducendo l’errore umano e migliorando l’efficienza complessiva. L’automazione dei processi di sicurezza consente anche una risposta rapida alle minacce emergenti e semplifica l’integrazione di strumenti di sicurezza di terze parti.

Conclusioni

La metodologia DevSecOps favorisce nel complesso l’agilità aziendale consentendo alle organizzazioni di rilasciare nuove funzionalità software più rapidamente.

Integrando la sicurezza nel processo di sviluppo, le organizzazioni possono mitigare i rischi associati al rilascio di software non sicuro o vulnerabile: ciò consente di ridurre i tempi di commercializzazione e di adattarsi in modo più rapido ai cambiamenti del mercato.

Questi vantaggi aiutano le organizzazioni a proteggere i propri sistemi e dati sensibili, migliorando la resilienza e la fiducia nel contesto delle minacce sempre più presenti e pressanti.

Per questo motivo sarà sempre più fondamentale formare i DevSecOps Expert di domani attraverso corsi specialistici, che prevedano l’aggiornamento delle competenze preesistenti degli sviluppatori e formino i professionisti del settore in merito alle nuove best practice della sicurezza informatica, che saranno, nel futuro prossimo, sempre più richiesti da ogni tipo di azienda.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2