Nel contesto sempre più complesso del mondo digitale, la Commissione Europea si è posta come guida nella difesa dei diritti fondamentali e della sicurezza pubblica online. L’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2022/2065, noto come Digital Services Act (DSA), rappresenta un passo epocale per garantire un ambiente online sicuro e tutelare le libertà informative vitali, soprattutto in periodi di conflitto e instabilità.
Al centro della recente comunicazione delle Commissione UE sul DSA risiede la domanda su come affrontare in modo efficace la diffusione di contenuti illegali, quali il terrorismo e l’incitamento all’odio, prima che il DSA diventi pienamente operativo il 17 febbraio 2024.
Indice degli argomenti
Lotta ai contenuti illegali online: la posizione della Commissione UE
Il nucleo di questa comunicazione risiede nella necessità di coordinare le risposte alle crisi derivanti dalla diffusione di contenuti illegali. Questo diventa ancora più urgente alla luce degli eventi straordinari che minacciano la sicurezza pubblica e la salute nell’Unione Europea.
La Commissione ha designato alcune piattaforme online e motori di ricerca di grande dimensione come “very large online platforms” e “very large online search engines”, soggetti alle regole del DSA già dal 25 aprile 2023.
Tuttavia, il monitoraggio e l’applicazione efficace del DSA richiedono la cooperazione attiva delle autorità nazionali. Questo regolamento prevede meccanismi di coordinamento per reagire alle situazioni di emergenza.
Eppure, eventi straordinari si sono già verificati prima del 17 febbraio 2024, minacciando la pace e la stabilità in Europa. In questo contesto, la Commissione ha raccomandato agli Stati membri di rispondere in modo coordinato alle crisi dovute alla diffusione di contenuti illegali che minacciano la sicurezza pubblica.
La raccomandazione in questione stabilisce meccanismi di preparazione, cooperazione e coordinamento tra la Commissione e gli Stati membri, in un’ottica di cooperazione trasparente. Questo per consentire azioni tempestive a livello europeo e nazionale e garantire l’efficacia del DSA fin dall’inizio, ben prima della data di piena applicazione. È importante sottolineare che questa raccomandazione non sostituisce né integra i meccanismi di applicazione o gli obblighi previsti dal DSA.
Serve un’accelerazione sulle autorità di controllo sul DSA
Di fatto, la Commissione sta lavorando con continuità per garantire che gli Stati membri accelerino la creazione delle autorità incaricate di far rispettare il DSA. Questo atto legislativo è di fondamentale importanza per definire le responsabilità degli attori online nella gestione dei contenuti illegali.
Nel contesto dell’attuazione del DSA, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “L’attacco terroristico di Hamas ha anche portato a una recrudescenza dei contenuti efferati e illegali online che promuovono l’odio e il terrore. Con il nostro Digital Services Act, l’Europa ha ora regole forti per proteggere gli utenti, compresi i gruppi di popolazione vulnerabili, dall’intimidazione e per garantire le libertà fondamentali online”.
Thierry Breton, Commissario per il Mercato Interno, ha sottolineato l’importanza dell’azione coordinata degli Stati membri e ha dichiarato: “Nel contesto di un periodo senza precedenti di conflitto e instabilità che colpisce l’Unione europea, prima con la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, e ora con gli attacchi terroristici di Hamas su Israele, la Commissione conta sugli Stati membri per unire le forze per consentire una rapida applicazione della DSA”.
Lotta ai contenuti illegali online: la risposta agli incidenti
In aggiunta, la Commissione propone un meccanismo di risposta agli incidenti, che prevede la cooperazione tra la Commissione e una rete di Coordinatori dei Servizi Digitali, nominati dagli Stati membri.
Questo meccanismo consentirà incontri periodici per discutere le migliori pratiche e metodologie, nonché lo scambio di informazioni a livello nazionale. Le informazioni raccolte da questa rete potrebbero fornire alla Commissione prove per esercitare i suoi poteri di supervisione e indagine in base al DSA.
In situazioni straordinarie, come conflitti armati internazionali o attacchi terroristici, la Commissione incoraggia le “very large online platforms” e i “very large online search engines” a sviluppare protocolli specifici di risposta agli incidenti.
Lotta ai contenuti illegali online: il ruolo delle piattaforme online
La Commissione ha anche inviato richieste di informazioni a società chiave come Meta (il proprietario di Facebook e Instagram) e TikTok sulle misure previste per conformarsi ai nuovi obblighi legati al DSA, in particolare per quanto riguarda la diffusione di contenuti illegali, disinformazione e l’incitamento all’odio.
Inoltre, c’è stato un dibattito riguardante la piattaforma X, di proprietà di Elon Musk. Recentemente, sono circolate voci su una possibile chiusura della piattaforma in risposta alle indagini sulla sua conformità alle leggi europee. Tuttavia, Elon Musk ha smentito questi rumor e ha chiarito l’impegno di X nel rispettare le normative vigenti.
Conclusioni
L’Unione Europea sta dunque affrontando con determinazione la sfida della diffusione di contenuti illegali online, lavorando attivamente per garantire un ambiente online sicuro e tutelare le fondamentali libertà informative.
Il Digital Services Act è al centro di questo sforzo e la Commissione si sta muovendo per coordinare gli sforzi degli Stati membri al fine di garantire il suo pieno rispetto e attuazione.