Se inizialmente il blackout del GPS, il Global Positioning System, sistema di geolocalizzazione globale, nel Mar Baltico sembrava essere conseguenza di un’esercitazione NATO, ora l’ipotesi più accreditata, sostenuta anche da Jukka Savolainen, direttore della rete del Centro europeo di eccellenza per il contrasto alle minacce ibride in Finlandia, è quella di una guerra ibrida avviata dalla Russia per colpire i Paesi scandinavi e la Polonia.
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Un blackout sospetto: cosa sappiamo
Johan Westin, ispettore di volo dell’Agenzia svedese dei trasporti, ha dichiarato, come riportato dalla televisione pubblica svedese SVT, che tra il 18 e il 26 dicembre, ci sono state cinque segnalazioni, soprattutto notturne, nella Svezia meridionale e nel Mar Baltico sudorientale.
Il 27 dicembre scorso è stata la Polonia ad accorgersi di interferenze e forti interruzioni nella rete GPS, mentre a Capodanno la Traficom, azienda finlandese per i trasporti e le comunicazioni, ha poi notato disturbi nei segnali GPS in Finlandia orientale e sudorientale, segnalati dal sito GPSjam.
Strane interferenze GPS registrate sul Mar Baltico
Il sito GPSjam, attraverso l’incrocio dei segnali ADS-B, Automatic Dependent Surveillance – Broadcast, che inviano tutti gli aerei in volo e che servono loro per monitorare la propria posizione, riesce a tracciare una mappa delle interferenze GPS, che vengono indicate con esagoni rossi, quando sono superiori al 10 per cento, sulle aree interessate.
Il 26 dicembre scorso, questi esagoni erano posizionati su gran parte della Polonia, Svezia, Finlandia e Germania. A quanto pare, da quando vengono raccolti questi dati per segnalare le interferenze, si è trattato delle più gravi mai registrate.
John Wiseman, amministratore di GPSjam, ha dichiarato che le interferenze potevano essere legate a “un’attività di disturbo o di un’esercitazione militare. Di solito non è un problema per gli aerei, ma è fastidioso e toglie un livello di sicurezza. Le persone a terra probabilmente non sono nemmeno interessate”.
I voli aerei restano comunque al sicuro, dato che gli aerei dispongono di sistemi di navigazione alternativi.
Dalle verifiche effettuate dal ricercatore conosciuto con lo pseudonimo di Markus Jonsson, le aree interessate a queste interferenze sono state Kaliningrad, exclave russa nel territorio tra Polonia e Lituania, Polonia o Danimarca.
Blackout del GPS: cosa dicono gli esperti
Secondo gli esperti statunitensi e polacchi, la motivazione della Russia, per loro responsabile delle interferenze, risiederebbe nell’attivazione di un sistema antimissile USA nel nord della Polonia a metà dicembre e nei progressi della Svezia verso l’adesione alla NATO con il recente voto positivo del Parlamento turco.
I precedenti del 2022, anno in cui Putin minacciò di invadere Finlandia e Svezia nel caso in cui avessero tentato di entrare nella NATO, potrebbero avvalorare questa tesi. Infatti, a seguito dell’incontro tra il Presidente finlandese Niinistö e Biden per discutere del rafforzamento dei legami di difesa, sono stati registrati dei disturbi al GPS nei cieli di Kaliningrad e zone limitrofe del Baltico.
Le interferenze di quest’ultimo Natale sono state studiate dall’Università del Texas e Standford. Zach Clements dell’U.T. ha scoperto che comprendevano diversi trasmettitori distribuiti in un’ampia area. Alcuni disturbavano semplicemente i segnali GPS per negare il servizio.
Il fenomeno del circle spoofing nel tracciamento satellitare
Almeno un trasmettitore stava effettuando il cosiddetto “circle spoofing” degli aerei in modo che i loro strumenti li indicassero lontani dalla loro posizione reale.
Il fenomeno del circle spoofing, osservato spesso sulle navi e per la prima volta in questo caso nell’aviazione, permette di catturare un ricevitore elettronicamente e di spostarlo su una posizione diversa, facendolo apparire come se si muovesse in cerchio, quasi sempre in senso orario.
Secondo Clements, le cui ricerche hanno dimostrato che le fonti di disturbo del GPS venivano dai satelliti di orbita bassa, “i punti in cui gli aerei hanno iniziato a subire l’impatto dello spoofing e in cui hanno riacquistato il GPS autentico indicano che lo spoofer si trova da qualche parte nella Russia occidentale. È interessante notare che la posizione in cui gli aerei hanno subito lo spoofing è un campo a circa un chilometro dalla base aerea militare russa di Smolensk, ormai in disuso”.
Zixi Liu dell’Università di Stanford ha scoperto che l’interferenza è costituita da due eventi separati, il primo durato dalle 21.30 del 24 alle 4.30 del 25 dicembre, mentre il secondo è iniziato intorno alle 14.30 del 25 dicembre e si è esaurito verso la mezzanotte del 26 dicembre.
La ricerca precedente di Zixi Liu ha utilizzato i dati ADS-B dell’aviazione per geolocalizzare le fonti di interruzione del GPS. Al momento, sta continuando a esaminare questi incidenti per vedere se è possibile determinare la posizione di uno o più disturbatori.
Se il GPS non funziona: i possibili scenari
Il sistema GPS è diventato fondamentale nella vita di tutti i giorni, non solo in campo nautico o dell’aviazione, in quanto consente a navi e aerei la navigazione e l’atterraggio, ma anche in tutti gli altri settori che ci riguardano, dai servizi di soccorso, ai pagamenti bancari, alle reti elettriche, ai servizi cloud e così via.
Il mancato segnale, infatti, falsa l’ora e la collocazione geografica di un determinato servizio.
Il mondo dell’aviazione sta ponendo maggiore attenzione al tema già dal 2019, quando un aereo passeggeri commerciale, che volava in mezzo al fumo, ha rischiato l’impatto contro una montagna e, mentre l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile delle Nazioni Unite continua a sensibilizzare i Paesi membri sulla prevenzione delle interferenze, queste sembrano aumentare dal punto di vista della frequenza, soprattutto nelle aree di conflitto e zone limitrofe.
Joe Burns, capitano senior di un importante vettore aereo internazionale, ha dichiarato che “L’aviazione è sempre più a rischio quando i segnali GPS non sono disponibili o sono in qualche modo compromessi. […] L’interferenza con il GPS aumenta il rischio di incidenti e quasi sempre rallenta il sistema, rendendo i voli più lunghi e più costosi”.