Nell’individuare una strategia di cyber security è importante porre al centro la tutela del dato, oggi l’elemento in assoluto più importante per garantire continuità operativa e resilienza anche in caso di incidenti di sicurezza.
È quindi prioritario disporre adeguate misure per evitare che possa essere perso, sottratto o danneggiato, ma soprattutto evitare interruzioni di flussi lavorativi o impedimenti nei processi aziendali.
Questo principio va applicato ad ogni caso possibile, dall’attacco del cyber crime a un evento calamitoso che impatta sul piano fisico, come un allagamento o un incendio: anche in caso di compromissione delle strutture che ospitano i dati, questi devono essere a monte copiati e custoditi in modo accurato.
Un aspetto che, in particolare per infrastrutture in cui si gestiscono servizi critici, come ospedali e aeroporti, non può essere trascurato.
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Sanità e mobilità aeroportuale, perché investire in cyber security
In questi casi, infatti, la compromissione dei dati avrebbe una ripercussione sulla comunità e sul sistema Paese, con interruzione di servizi al pubblico. E i rischi non sono solo connessi ad attacchi diretti. L’entrata in vigore, da ottobre 2024, della direttiva europea Nis 2 prevede un ampliamento degli attori ai quali è richiesto obbligatoriamente il rispetto di standard di sicurezza elevati, con attenzione in particolare alla supply chain, cioè, in pratica, ai fornitori.
Perché se i fornitori in primis non sono correttamente predisposti, anche un solo anello debole da loro rappresentato può gravemente danneggiare la catena di approvvigionamento di un’infrastruttura, causando danni dalla conseguenze facilmente comprensibili: in un ospedale, ad esempio, potrebbe causare a cascata danni a tutta la struttura operativa, con gravi ripercussioni per i pazienti, soprattutto i più fragili.
L’attenzione alla sicurezza del dato è, quindi, ormai una priorità: “In aeroporto, ad esempio, i dati sono classificati secondo diversi livelli – spiega Stefano Ricca, fondatore e amministratore delegato di Ricca IT -. I servizi critici vanno trattati dando garanzie di integrità, disponibilità e confidenzialità. Determinati servizi, infatti, devono essere sempre disponibili e, anche in caso di incidente o di danneggiamento, come la rottura di qualsiasi componente del datacenter, bisogna assicurare la ripartenza prima possibile con le attività e i servizi, a condizione essenziale che il dato non venga perso”.
I rischi sono diversi e dagli impatti notevoli, come quelli causati dagli attacchi con il ransomware, ma anche lo spionaggio industriale. Gli obiettivi dei criminali sono svariati e vanno dalla monetizzazione all’hacktivism: “Il dato va copiato quante più volte possibile, attuando diverse strategie di protezione”, evidenzia Ricca.
Come tutelare infrastrutture e dati nei settori sanitario e dei trasporti
È interessante, in questo contesto, approfondire i casi del settore sanitario e dei trasporti, critici per il Paese e potenzialmente soggetti ad attacchi e incidenti di varia natura.
A livello nazionale si sta lavorando per alzare ulteriormente gli standard di sicurezza: “I dati critici, come per esempio le cartelle cliniche delle persone, non possono restare sui sistemi dell’azienda ospedaliera ma vanno tutelati anche tramite sicurezza esterna – racconta Ricca -. C’è in corso un grande cambiamento, per aumentare ancora di più il livello di cyber security”.
In ambito sanitario, proprio per tutelare al massimo le informazioni più critiche, esiste una classificazione dei dati in base al livello di criticità: “Per esempio, i centri trasfusionali identificano le sacche di trasfusione con un codice unico mondiale, codici custoditi nei sistemi: se si dovessero bloccare, non si potrebbe procedere alle trasfusioni – sottolinea Ricca -. Se qualcosa va male lato sicurezza, ci sono conseguenze terribili per le persone”, da qui l’importanza di proteggere i dati.
In aereoporto, i dati critici sono rappresentati per esempio “dall’informativa dei voli, perché senza notizie su gate e orario ci sarebbe il caos, e anche dalla gestione dei parcheggi, che sono spesso automatizzati. Nel caso non funzionassero, i mezzi resterebbero bloccati”, aggiunge Stefano Ricca.
Proteggere ospedali e aeroporti: i consigli di Ricca IT
Tra tante importanti commesse, Ricca IT è provider ICT dell’aeroporto di Catania Fontanarossa, essendosi aggiudicata per la seconda volta la gara pubblica che implica la responsabilità di diversi cruciali servizi: l’azienda informatica si è trovata ad esempio a dover gestire gli aspetti legati alla sicurezza dei dati in occasione dell’incendio divampato il 16 luglio 2023. Stefano Ricca ricorda che “i dati erano ben protetti e si è evitato che venissero persi. Erano infatti replicati su diverse strutture che, fisicamente, si trovavano all’esterno dell’aeroporto”.
Al di là del caso specifico, Stefano Ricca sottolinea come negli anni di attività dell’azienda, per clienti di altri settori “sia capitato di intervenire su casi gravi di ransomware: in casi del genere ad esempio, senza l’adeguata custodia del dato, si rischiano conseguenze drammatiche, fino alla chiusura dell’azienda, con conseguente perdita di posti di lavoro”.
Tuttavia, serve maggiore consapevolezza su questi rischi: “Ancora oggi alcuni manager vedono la tutela dei dati come un costo opzionale tra tanti, non come un irrinunciabile salvavita – aggiunge Ricca. – Dev’essere fatta maggiore sensibilizzazione sul tema della data protection. Invece di investire indiscriminatamente, magari in soluzioni che non sono veramente utili alle necessità aziendali, bisogna proteggere ciò che caratterizza il proprio business e tutelarlo: in particolare le informazioni sensibili”.
Bisogna anche sottolineare che, come indicano i dati degli studi di settore, il trend degli attacchi cyber è in crescita da anni: “Ripeto spesso che il problema non è ‘se’ ti attaccheranno, ma ‘quando’ lo faranno. Una situazione che vale per le imprese di qualsiasi dimensione, dalle grandi organizzazioni alle PMI alle micro imprese – specifica Ricca -. Bisogna fare tutto il necessario perché i propri dati aziendali siano posti sotto un’adeguata protezione. In quest’ottica è importante anche stare attenti ai fornitori, alla propria supply chain, e alle misure di sicurezza adottate da questi soggetti. Il consiglio è quello di chiedere espressamente loro come stiano gestendo la sicurezza e la protezione dei dati – conclude Ricca, – perché se i dati di un fornitore non sono ben protetti, anche la propria azienda è a rischio”.
Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Ricca IT