Sicurezza e business continuity sono due discipline che vanno di pari passo: “La Cyber Resiliency è la capacità di una organizzazione di continuare ad operare entro livelli predeterminati in caso di attacchi informatici”. Questa la definizione da manuale riportata da Luca Mambella, Associate Partner di IBM Services, intervenuto a IBM Think che però precisa subito come la chiave del ragionamento sia capire cosa si intende per “livello predeterminato”, come viene illustrato nell’articolo di ZeroUno Integrazione e orchestrazione: la chiave di volta della cyber resiliency.
Nel mondo digitale e iperconnesso, dove gli attacchi informatici sono sempre più “intelligenti” e i sistemi informativi caratterizzati da un’estrema complessità, è impossibile non solo definire quel “livello predeterminato” di servizio, ma soprattutto garantirlo, attraverso i classici strumenti di cyber security: “La Cyber resiliency è un approccio multidisciplinare che comprende information security, business continuity e network resilience di un’azienda per assicurare all’organizzazione la capacità di operare in caso di attacchi informatici”.
Un supporto importante a un nuovo approccio alla cyber security viene sicuramente dal mondo delle startup. L’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano ha stato dedicato un filone di ricerca proprio a questo tema e ha recentemente svolto un workshop che ha ospitato il pitch di 11 startup di fronte alla platea della community degli Innovation Manager italiani partner dell’iniziativa e il cui resoconto è presentato nell’articolo Cybersecurity sempre più centrale per le startup (e il merito non è solo del GDPR), pubblicato da EconomyUp
A cura di Patrizia Fabbri, caporedattore di ZeroUno