Cambiare tutto di colpo e in fretta, per trovare nuovi modi per fare soldi potrà essere un mantra utile a diventare miliardari tecnologici ma non a rispettare diritti fondamentali. Non quando quei soldi si basano sui nostri dati personali e i diritti sono quelli della privacy.
Ecco perché preoccupa molti esperti (anche nell’Onu) l’ingresso a gamba testa di Elon Musk nel delicato ecosistema di Twitter e perché alcuni di loro ora invitano a prestare particolare attenzione ai nostri dati personali lì dentro.
Danno consigli per cercare di minimizzare il danno. Ossia il rischio di usi distorti e furti degli stessi.
Twitter, se Musk viola i diritti umani ci riguarda tutti: ecco perché
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I pericoli cyber e privacy in Twitter sotto Musk
Ci sono due ordini di problemi.
- La grande massa di licenziamenti incide sulla capacità di Twitter di continuare a proteggere i nostri dati da attacchi informatici e data breach- come testimoniato da molti dipendenti dell’azienda (in forma anonima, per evitare ritorsioni) al New York Times e al Mit Technology Review nei giorni scorsi. Data breach ci sono stati anche prima e di recente con un’azienda con 7.500 dipendenti, ora ridotti a meno della metà. Già la struttura comincia a scricchiolare, con bug che possono avere ricadute sulla sicurezza, come il temporaneo problema alla 2Fa.
I am sure there is no connection between that new guy’s tweet that the bird site will be shutting down superfluous microservices and reports that Twitter’s 2FA is no longer working.
— Eva (@evacide) November 14, 2022
- Pesa anche l’atteggiamento di Musk, come scritto da un avvocato (come riporta The Verge) in una chat interna.
“Elon ha dimostrato che la sua unica priorità con gli utenti di Twitter è come monetizzarli. Non credo che si preoccupi degli attivisti per i diritti umani, dei dissidenti, dei nostri utenti in regioni non monetizzabili e di tutti gli altri utenti che hanno reso Twitter la piazza globale che tutti voi avete speso a lungo per costruire e che tutti noi amiamo”.
In particolare ci sono state dimissioni in massa del team privacy, per la richiesta di Musk di gestire la privacy in modo troppo frettoloso in merito a un accordo preso con Ftc (autorità americana) sulla gestione dati personali a scopo pubblicitario.
Se Twitter non rispetta l’accordo, la FTC ha l’autorità di imporre multe che potrebbero ammontare a miliardi di dollari.
Il nuovo ufficio legale di Musk avrebbe chiesto agli ingegneri di “autocertificare” la conformità alle norme della FTC e ad altre leggi sulla privacy. “Prevedo che tutti voi subirete pressioni da parte della dirigenza per introdurre cambiamenti che probabilmente porteranno a gravi incidenti”, ha scritto l’avvocato nel messaggio.
Chiusura della sede di Bruxelles
In Europa potrebbe andare anche peggio. Twitter sta chiudendo il suo ufficio di Bruxelles, suscitando serie preoccupazioni nell’Unione Europea per quanto riguarda la conformità alle norme digitali, secondo quanto riportato giovedì dal Financial Times. La chiusura fa seguito alla partenza di due dipendenti chiave.
Julia Mozer e Dario La Nasa, che hanno lasciato la scorsa settimana, secondo diverse fonti, erano responsabili della politica digitale di Twitter in Europa e si occupavano dell’attuazione del pacchetto Digital Services Act (DSA). Ciò significava che dovevano garantire la conformità alle direttive europee, che sono più severe di quelle statunitensi.
La chiusura da parte di Twitter del suo relativamente piccolo ufficio di Bruxelles ha sollevato dubbi tra i leader dell’UE sull’attuazione della DSA. Giovedì la Commissione europea pubblicherà i dati che dovrebbero dimostrare il ritardo di Twitter nella lotta alla disinformazione.
Move fast and break things era il motto di Mark Zuckerberg, prima degli scandali privacy che l’hanno colpita. Questo spirito da innovatori che non tengono conto delle esternalità negative sembra restato in Musk. Provare, sbagliare e riprovare; l’importante è il risultato finale, innovativo. Questo il mantra. Peccato che qui in ballo ci sono i nostri diritti e vanno rispettati, come ha ricordato a Musk Thierry Breton della Commissione Ue.
In Europe, the bird will fly by our 🇪🇺 rules.#DSA https://t.co/95W3qzYsal
— Thierry Breton (@ThierryBreton) October 28, 2022
Che fare per la nostra privacy su Twitter
Che fare quindi? Paolo Attivissimo, noto divulgatore tecnologico, come anche il New York Times, consigliano prudenza.
Cancellare tweet
E quindi ad esempio di cancellare tutti i messaggi privati scambiati su Twitter – che non sono crittografati – per evitare che cadano in mani sbagliate in un data breach.
Attenzione: se si elimina un messaggio diretto, questo sparirà solo dalla propria parte; anche le altre persone coinvolte nella conversazione dovrebbero quindi eliminarlo. Una volta che tutte le parti coinvolte avranno cancellato la conversazione, Twitter dovrebbe eliminarla dai suoi server entro circa 10 giorni, secondo una fonte del NyTimes.
La timeline di Twitter è più semplice da gestire. Strumenti come Semiphemeral automatizzano il processo di eliminazione di tutti i tweet di un periodo specifico, come quelli più vecchi di 30 giorni.
Visto che ci siamo scarichiamo una copia del nostro archivio di contenuti Twitter, da Altro (nel menu a sinistra), Il Tuo account, Scarica l’archivio dei dati.
Non disattiviamo l’account
Non è consigliabile però disattivare il nostro account. Qualcuno potrebbe farne uno con lo stesso nome e impersonarci, per truffe e danni reputazionali. E potrebbero persino risultare più credibili pagando per la spunta blu, in futuro, quando questo abbonamento arriverà anche in Italia (per ora è negli Usa; da noi ancora invece la spunta blu va solo “per meriti” di autorevolezza riconosciuta all’utente che possiede quell’account).
Secondo gli esperti, le persone più in vista sono a rischio maggiore, ma anche quelle comuni sono attaccabili in questo modo.
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