Secondo le analisi degli esperti, in sostituzione della partnership energetica con la Russia – soprattutto per quanto riguarda le forniture di gas – l’Unione Europea potrebbe diventare dipendente dalle batterie cinesi agli ioni di litio e dalle celle a combustibile entro il 2030, nonostante abbia una posizione consolidata nella produzione di elettrolizzatori.
I leader dell’UE, preoccupati dalla crescente influenza cinese nel mercato energetico comunitario, discuteranno il 5 ottobre a Granada sulle proposte della Commissione europea di ridurre il rischio della dipendenza dell’Europa dalla Cina e la necessità di concentrarsi in Africa e America Latina come futuri fornitori energetici.
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Indice degli argomenti
Una supply chain energetica indipendente dalla Cina
La potenziale partnership con il Paese africano, in particolare, avrebbe la principale funzione di contrastare la dipendenza dalle forniture di Pechino, creando una supply chain indipendente e che possa garantire una libertà di mercato rispetto al monopolio cinese dei prezzi delle REE e dei materiali critici.
Allo stesso tempo, con i Paesi sudamericani stringere accordi di approvvigionamento per l’esplorazione dei giacimenti naturali di litio costituirebbe un’opportunità per una diversificazione degli investimenti energetici.
Nel settembre 2023, in occasione dell’annuncio di un nuovo sostegno all’industria dell’energia eolica, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha criticato la Cina per le “politiche deliberate” che causano problemi alla catena di approvvigionamento nel settore delle energie rinnovabili.
Infatti, si teme che i produttori cinesi possano surclassare i loro omologhi europei offrendo turbine eoliche a prezzi più competitivi e meccanicamente più prestanti che indurranno gli sviluppatori europei ad acquistare ed importare tali tecnologie.
Il ruolo cruciale delle batterie agli ioni di litio
La corsa alla transizione energetica, che prevede il raggiungimento della Carbon Neutrality entro il 2050, richiede che le fonti fossili siano rimpiazzate da quelle rinnovabili al fine di ottenere un’elettrificazione dei consumi.
In questo processo di transizione le batterie agli ioni di litio giocano un ruolo fondamentale.
L’intermittenza delle fonti di energia rinnovabile rende necessario l’uso di metodi per stoccare l’energia. La produzione energetica potrebbe, infatti, fermarsi all’improvviso per cause al di fuori del controllo umano, come l’assenza di vento.
L’energy storage permette di impiegare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili anche quando gli impianti dedicati non sono operativi.
Si pensi all’energia eolica e solare: quando una rete elettrica ha acquisito tutta l’energia di cui ha bisogno in un momento specifico, ma le condizioni atmosferiche consentono ai sistemi solari ed eolici di continuare a generare elettricità, entrano in gioco le batterie che lavorano per immagazzinare il surplus.
Successivamente, quando la produzione si sospende per la variazione delle condizioni atmosferiche, le batterie rilasciano l’energia immagazzinata continuando a far fronte al fabbisogno energetico.
I sistemi di accumulo consentono quindi di trovare un bilanciamento fra i picchi e le carenze di produzione con il conseguente raggiungimento di una stabilità e costanza di rilascio energetico.
I sistemi di accumulo, i Battery Energy Storage Systems- BESS, sfruttano maggiormente le batterie a ioni di litio ritenute più funzionali al loro funzionamento. Ideate per essere montate sui computer portatili e i telefoni cellulari, tali batterie sono leggere e possono essere caricate migliaia di volte senza subire una significativa usura in termini di capacità: “Lithium-ion is a low maintenance battery, an advantage that most other chemistries cannot claim. There is no memory and no scheduled cycling is required to prolong the battery’s life. In addition, the self-discharge is less than half compared to nickel-cadmium, making lithium-ion well suited for modern fuel gauge applications. lithium-ion cells cause little harm when disposed”.)
L’importanza del reperimento delle batterie agli ioni di litio è quindi direttamente collegata non solo all’esigenza di attuare e completare la transizione green ma anche a garantire l’efficienza e la resilienza dell’infrastruttura energetica.
Gli investimenti dell’UE in soluzioni tecnologiche
L’UE intende fare da apripista investendo in soluzioni tecnologiche realistiche, responsabilizzando i cittadini e allineando le azioni in settori chiave come la politica industriale, la finanza e la ricerca, garantendo al contempo l’equità sociale per una giusta transizione.
Allo stesso tempo, volendo l’Unione Europea salvaguardare la stabilità della propria catena di approvvigionamento e sviluppo economico, ha approvato nell’agosto 2023 l’EU Batteries Regulation che stabilisce le modalità di raccolta, riutilizzo, riciclaggio e stoccaggio delle batterie in Europa.
La nuova normativa sulle pile garantirà che nel lungo termine queste avranno una bassa impronta di carbonio, utilizzeranno un numero minimo di sostanze nocive e necessiteranno di minori materie prime provenienti da Paesi terzi.
Tale approccio sosterrà il passaggio ad un’economia circolare, aumentando la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime ed energia in modo da rafforzare l’autonomia strategica dell’UE.
In base agli obblighi di due diligence previsti dalla nuova legge, le aziende devono identificare, prevenire e affrontare i rischi sociali e ambientali legati all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio delle materie prime come il litio, il cobalto, il nichel e la grafite naturale contenute nelle loro batterie. Il previsto massiccio aumento della domanda di batterie nell’UE non dovrebbe contribuire a un incremento di tali rischi ambientali e sociali.
Per garantire l’accesso a questi materiali, Ursula Von der Leyen ha annunciato che con l’entrata in vigore del Critical Raw Materials Act “presto il litio e le terre rare saranno più importanti del petrolio e del gas. La nostra domanda di terre rare da sola aumenterà di cinque volte entro il 2030. […] Dobbiamo evitare di diventare nuovamente dipendenti, come abbiamo fatto con il petrolio e il gas. […] Individueremo progetti strategici lungo tutta la filiera, dall’estrazione alla raffinazione, dalla lavorazione al riciclo e accumuleremo riserve strategiche dove l’offerta è a rischio”.
Definire le applicazioni strategiche delle materie prime
Dunque, secondo la Commissione UE, per proteggere la supply chain, attraverso la nuova normativa, bisognerà:
- definire le applicazioni strategiche di ogni singola materia prima;
- creare una rete europea di agenzie per le materie prime con capacità di monitoraggio per permettere al settore industriale di prevedere rischi d’interruzione, oscillazioni di prezzi, decisioni in materia di diversificazione, stoccaggio e investimenti;
- rendere resiliente la catena di approvvigionamento, tramite progetti e investimenti privati dall’attività estrattiva alla raffinazione, trasformazione, riciclaggio e garantendo i più elevati standard sociali e ambientali;
- garantire condizioni di parità solide e sostenibili attraverso schemi di certificazione sulle prestazioni ambientali e sociali delle attività minerarie.