Dopo l’annuncio dello scorso 9 febbraio a Vilnius da parte della Presidente Ursula von der Leyen in occasione del Balting Energy Independence Day, qualche giorno fa è stata presentata dalla vicepresidente esecutiva della Commissione europea per la sovranità tecnologica, Henna Virkunnen, la Comunicazione congiunta della Commissione e dell’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri, Joint Communication to the European Parliament and The Council – EU Action Plan on Cable Security, volta al potenziamento della sicurezza e della resilienza dei cavi sottomarini.
Indice degli argomenti
Un nuovo piano d’azione per i cavi sottomarini
I cavi sottomarini, è bene ricordarlo, rappresentano un’infrastruttura fondamentale per il trasporto dei dati internet mondiale, considerato che vi transita il 99% del traffico. Inoltre, favoriscono l’integrazione dei mercati elettrici degli Stati membri, incrementano la sicurezza di approvvigionamento e forniscono energia rinnovabile offshore alla terraferma.
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Già qualche mese fa era stata approvata da parte della Commissione Europea una dichiarazione congiunta sulla sicurezza e sulla resilienza dei cavi sottomarini, proposta dagli Stati Uniti, “The New York Joint Statement on the Security and Resilience of Undersea Cables in a Globally Digitalized World”, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, che mirava a garantire sicurezza, affidabilità, sostenibilità e resilienza delle infrastrutture che passano sotto i nostri oceani per il trasporto dati di tutto il mondo.
Tra i principi da seguire, esposti nella dichiarazione, anche raccomandazioni sulla selezione dei fornitori di cavi sottomarini a basso rischio, sull’uso delle migliori pratiche di cybersicurezza, sul diversificare le rotte e proteggere le reti via cavo dall’accesso non autorizzato ai dati in transito.
Come dichiarato in quell’occasione dalla vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, Margrethe Vestager, “I cavi sottomarini sono un’infrastruttura altamente strategica.
Quasi tutto il traffico dati internazionale viene trasportato attraverso cavi sottomarini, esponendoli a minacce alla sicurezza, dall’hacking alla sorveglianza”.
Senza dimenticare la Raccomandazione 2024 della Commissione sulla sicurezza e la resilienza delle infrastrutture dei cavi sottomarini, in cui venivano esposte una serie di azioni a livello nazionale e dell’Unione Europea per una migliore cooperazione a livello europeo, sia in termini di governance che di finanziamenti, per la tutela dei cavi sottomarini.
Oggi si aggiunge anche la Comunicazione congiunta specifica per la tutela degli Stati Membri, che si è resa urgente a causa della crescita esponenziale di attacchi e danneggiamenti subiti negli ultimi tempi dalle infrastrutture sottomarine.
I punti chiave del piano
L’EU Action Plan on Cable Security presenta quattro punti fondamentali.
Prevenzione
Il primo, quello della “Prevenzione”, prevede il potenziamento dei requisiti di sicurezza e le valutazioni dei rischi sui cavi e parallelamente dei finanziamenti atti all’installazione di infrastrutture nuove, quindi anche più smart e più resilienti.
Rilevamento
Il secondo, quello del “Rilevamento”, mira a rafforzare le attività di monitoraggio delle minacce per ogni bacino marittimo, come il Mediterraneo o il Mar Baltico, per poter avere una panoramica più completa e, di conseguenza, ricevere gli allarmi e rispondere in maniera più tempestiva.
Risposta e recupero
Il terzo punto è quello di “Risposta e recupero” e consiste nel “migliorare l’efficienza del quadro di crisi a livello UE per un’azione rapida sugli incidenti che colpiscono i cavi sottomarini e aumentare la capacità di riparazione per garantire una rapida riparazione dei cavi danneggiati”.
Deterrenza
Infine, la “Deterrenza”, l’applicazione di sanzioni e misure diplomatiche contro gli attori ostili e la “flotta ombra”, attraverso l’uso dell’Hybrid Toolbox per il contrasto alla minaccia ibrida.
Qualche numero sul futuro dei cavi sottomarini
Nella Comunicazione congiunta si precisa che queste azioni strategiche vanno a implementare l’operato già in corso del gruppo di esperti, costruito ad hoc, di Stati membri e ENISA, l’Agenzia UE per la sicurezza informatica, di NATO e di tutte le attività di contrasto messe in piedi dagli Stati membri, anche a livello nazionale e regionale.
Secondo il MCE digitale, 420 milioni di euro sono stati già stanziati per 51 progetti di connettività dorsale, 35,6 milioni di euro sono stati investiti per otto cavi sottomarini in zona atlantica e nordica, Baltico compreso, e tra il 2025 e il 2027 ulteriori 540 milioni di euro saranno destinati a progetti infrastrutturali digitali, inclusi cavi sottomarini intelligenti.
Azioni future e continuità
In occasione della presentazione della Comunicazione congiunta, la Commissione e l’Alto rappresentante hanno annunciato che nel corso del 2025 verranno pubblicate anche altre azioni, tra cui “la mappatura delle infrastrutture di cavi sottomarini esistenti e pianificate, una valutazione coordinata dei rischi sui cavi sottomarini, una cassetta degli attrezzi per la sicurezza dei cavi con misure di mitigazione e un elenco prioritario di progetti di cavi di interesse europeo”.
La direzione della Commissione è quella del quadro giuridico aggiornato per la resilienza delle infrastrutture critiche fisiche e informatiche, ossia la direttiva CER sulla resilienza delle entità critiche, che comprende il contrasto a rischi naturali, atti terroristici, minacce interne e sabotaggio, e la NIS2 sulle reti e i sistemi informativi, per la tutela della cybersecurity in 18 settori critici in tutta Europa e per la definizione di strategie nazionali di sicurezza cyber in collaborazione con l’Unione europea.
Inoltre, è in vigore dal 10 dicembre 2024 il Cyber Resilience Act, legge sulla resilienza informatica dell’Unione europea per i requisiti obbligatori di sicurezza informatica validi per i prodotti con elementi digitali.
Secondo Kaja Kallas, Alto rappresentante per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, “Nessun ambito della vita è oggi esente da minacce o comportamenti ostili […] I recenti attacchi contro i cavi sottomarini lo sottolineano chiaramente. Questa è un’infrastruttura vitale che ci mantiene connessi online e la nostra energia scorre, non solo tra gli Stati membri dell’UE, ma tra l’Europa e molte altre regioni del mondo. Oggi stiamo adottando misure per proteggere i cavi, rilevare e anticipare le minacce più rapidamente e riparare i danni il più rapidamente possibile. Dovremmo mobilitare tutte le nostre forze, capacità militari e civili per garantire la sorveglianza e attribuire gli attacchi più rapidamente, sanzionando i responsabili del sabotaggio. Anche i potenziali autori devono essere scoraggiati. Questo è ciò che proponiamo oggi”.