In un mondo sempre più interconnesso, l’intensificazione e la sofisticazione delle minacce informatiche sono diventate una preoccupazione critica, in particolare nel contesto delle sfide geopolitiche in corso, come la crisi in Ucraina.
Man mano che il panorama digitale evolve, la necessità di raggiungere un alto livello di resilienza cibernetica è diventata più urgente che mai. Questa urgenza è richiesta soprattutto in alcuni settori, come quello governativo o della pubblica amministrazione, dove si sono registrati il maggior numero di attacchi cibernetici degli ultimi anni.
Indice degli argomenti
Risposta collaborativa e coinvolgimento dell’Agenzia nazionale
In risposta a queste sfide, l’Italia ha adottato un approccio proattivo alla cybersicurezza, affidando all’Agenzia nazionale per la cybersicurezza (ACN) la responsabilità di sviluppare capacità nazionali per la prevenzione, il monitoraggio, il rilevamento, l’analisi e la risposta agli incidenti e agli attacchi informatici, in soccorso non solo alla PA ma anche al settore privato.
In primo piano in questo sforzo si trova il Team di risposta agli incidenti di sicurezza informatica (CSIRT Italia), un componente operativo chiave dell’ACN. È importante sottolineare che il personale di CSIRT Italia ha lo status di pubblico ufficiale, sottolineando l’importanza del loro ruolo nella salvaguardia del panorama digitale nazionale.
Il ruolo dell’agenzia va oltre l’azione indipendente, enfatizzando la necessità di uno sforzo collettivo e sinergico. Come previsto nell’articolo 5, sezione 5 del decreto istitutivo (decreto-legge n. 82 del 2021), l’agenzia può collaborare con altri organi dello stato e amministrazioni per migliorare la limitazione dei rischi e la mitigazione dei danni. Questo approccio collaborativo riconosce che la resilienza cibernetica del paese non può essere raggiunta in isolamento, ma richiede uno sforzo unificato.
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Direttiva per la gestione coordinata della Cybersicurezza
Un passo cruciale nella strategia di cybersicurezza dell’Italia è la direttiva adottata dal primo ministro Giorgia Meloni il 6 luglio, direttiva che è stata debitamente registrata dalla Corte dei Conti il 26 luglio.
Questa direttiva stabilisce un quadro di coordinamento e organizzazione mirato a promuovere una gestione efficace e coordinata delle minacce informatiche, degli incidenti e delle situazioni di crisi cibernetica. L’ambito di applicazione della direttiva comprende le amministrazioni pubbliche rientranti nelle disposizioni dell’Articolo 1, Sezione 2 del Decreto Legislativo n. 165 del 30 marzo 2001.
Resilienza collaborativa ed esclusione di determinate entità
La direttiva sottolinea l’importanza della collaborazione estensiva di fronte a eventi e incidenti informatici. Sottolinea la necessità di una collaborazione completa tra le amministrazioni pubbliche, enfatizzando l’interesse reciproco nel migliorare la resilienza cibernetica della nazione.
Questa collaborazione è fondamentale per ridurre i rischi di conseguenze a cascata e attacchi ripetuti che potrebbero avere implicazioni sistemiche, compromettendo potenzialmente la sicurezza nazionale.
È importante notare che alcune entità sono escluse dall’ambito di applicazione della direttiva, tra cui gli organi dello stato responsabili della prevenzione, dell’indagine e della repressione dei reati, nonché quelli coinvolti nel mantenimento dell’ordine pubblico, della difesa nazionale e gli organismi di informazione per la sicurezza di cui agli articoli 4, 6 e 7 della legge 3 agosto 2007, n. 124.
Le esclusioni sottolineano l’applicabilità mirata della direttiva, riconoscendo i ruoli e le responsabilità distinti di queste entità nel mantenimento della sicurezza nazionale complessiva.
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Potenziare la cybersicurezza attraverso la collaborazione e la conoscenza
La direttiva sottolinea il ruolo essenziale svolto dall’Agenzia nazionale per la cybersicurezza e da CSIRT Italia nello svolgimento delle loro attività istituzionali. Richiede un pieno supporto da parte delle amministrazioni pubbliche interessate, anche nei casi in cui siano coinvolti terze parti o società controllate pubblicamente.
Questo supporto è cruciale per ottenere una consapevolezza situazionale completa che faciliti un’analisi ed una valutazione efficaci delle minacce informatiche, migliorando infine le capacità di prevenzione e gestione degli incidenti.
Inoltre, la direttiva garantisce l’accesso a locali, sistemi informativi e reti informatiche pertinenti delle amministrazioni pubbliche interessate, consentendo all’agenzia di esercitare le proprie competenze in modo completo e tempestivo. Pur garantendo il rispetto delle prerogative legali delle autorità giudiziarie, questo accesso facilita risposte rapide e informate alle emergenti minacce informatiche.
In conclusione, l’impegno costante dell’Italia per la cybersicurezza sottolinea la necessità di una risposta collettiva e coordinata al panorama in continua evoluzione delle minacce informatiche. La collaborazione tra le amministrazioni pubbliche e l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza è una base della strategia di resilienza cibernetica nazionale.
Mentre le minacce informatiche continuano ad evolversi ed intensificarsi, l’approccio proattivo dell’Italia alla cybersicurezza offre un esempio significativo per le nazioni che cercano di navigare tra le complessità dell’era digitale e di salvaguardare i propri interessi nazionali.