L’evoluzione delle minacce informatiche e delle vulnerabilità porta la cyber security a cambiare nel tempo. In risposta a questo panorama in continua trasformazione, gli strumenti utilizzati dai criminal hacker stanno diventando sempre più sofisticati, arrivando a sfruttare i device stessi di alcuni produttori specifici.
Questo coinvolge anche la rete elettrica, che può essere messa in pericolo dagli attacchi dei malintenzionati: questi possono potenzialmente paralizzare il sistema energetico di una città o di un’intera regione, con il rischio di interruzioni di energia e conseguenti risvolti economici importanti.
Una recente ricerca di Symantec mostra che l’Italia è al settimo posto nella classifica della 20 Nazioni con il più alto tasso di criminalità informatica al mondo. Con la diffusione delle energie rinnovabili, è fondamentale che i meccanismi di difesa informatica riflettano la velocità della transizione, così da garantire la resilienza della rete.
Cyber Resilience Act: così l’UE proverà a garantire la sicurezza dei prodotti digitali in rete
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L’importanza della transizione energetica
La transizione energetica comporta l’aumento delle rinnovabili nel mix energetico, utilizzando una gamma sempre più ampia di fonti, tra cui solare, eolica e idrogeno. Tale transizione richiederà un numero sempre maggiore di dispositivi per la gestione dell’energia, che dovranno essere connessi per poter condividere i propri dati telemetrici. Queste connessioni aggiuntive possono diventare backdoor per le minacce informatiche, aumentando così l’esposizione agli attacchi.
Poiché sono necessari sempre più dati per supportare tale infrastruttura e per gestire la domanda e la risposta di energia, i rischi legati alla cyber security aumentano. Infatti, all’aumentare del numero di dati, aumenta anche la vulnerabilità del sistema: i cyber attacchi possono interrompere le funzionalità e bloccare la distribuzione di energia pulita, compromettendo la transizione verso il Net Zero.
Best practice per fronteggiare i cyber attacchi
I servizi di assessment devono concentrarsi sulle modalità di implementazione e gestione dell’infrastruttura. I test di penetrazione evidenziano i punti deboli individuando tutti i dispositivi a rischio connessi alla rete, comprese le connessioni di manutenzione, i punti di accesso e i sistemi interconnessi. Una volta scoperte le vulnerabilità, i risultati dei test possono aiutare a definire le priorità delle azioni necessarie per mitigare i rischi.
I criminal hacker hanno il tempo di cercare i punti di accesso per capire come entrare, guardando a punti diversi della rete, tra cui connessioni di manutenzione, servizi esposti a Internet, sistemi interconnessi e vulnerabilità delle applicazioni. Inoltre, utilizzano tecniche di movimento laterale per accedere ai sistemi e ai processi più critici.
Alcuni attori delle minacce utilizzano strumenti più sofisticati, sviluppati per attaccare prodotti selezionati e protocolli proprietari. In tale contesto, il settore energetico e quello della cyber security hanno la possibilità di lavorare insieme per promuovere best practice e linee guida che abilitino un processo di transizione energetica più sicuro, garantendo che gli edifici pubblici e commerciali non vengano compromessi da attacchi informatici.
Le misure adottate dall’Italia
Con la Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 predisposta dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), sono state implementate 82 misure che serviranno ad agevolare una maggiore collaborazione pubblico-privato, per pianificare, coordinare e attuare azioni di sicurezza che rendano il Paese più sicuro e resiliente.
I recenti attacchi forniscono prove di danni sia economici, sia reputazionali per le aziende, con il conseguente blocco delle operazioni delle infrastrutture energetiche, il malfunzionamento dei sistemi informativi utilizzati da ospedali e aziende sanitarie, la divulgazione di dati personali volti a screditare personaggi pubblici, giornalisti e attivisti politici, fino a metterne talvolta in pericolo la sicurezza.
Pertanto, la Strategia nazionale di cybersicurezza ha identificato tre obiettivi fondamentali per affrontare in modo efficiente le sfide del Paese:
- Protezione: la protezione degli asset strategici nazionali attraverso un approccio orientato alla gestione e alla mitigazione del rischio, costituito da un quadro normativo, da misure e strumenti di controllo per consentire una transizione digitale resiliente nel Paese.
- Risposta: rispondere alle minacce, agli incidenti e alle crisi informatiche nazionali, attraverso sistemi di monitoraggio, rilevamento, analisi e attivazione di processi che coinvolgono l’intero ecosistema nazionale di cyber security.
- Sviluppo: sviluppo sicuro delle tecnologie digitali per rispondere alle esigenze del mercato, attraverso strumenti e iniziative volte a sostenere centri di eccellenza, attività di ricerca e imprese.
Per garantire che tale strategia sia abbastanza solida da salvaguardare la rete e assicurare che l’impegno per raggiungere Net Zero non venga vanificato da attacchi informatici, è necessario che il Governo lavori a stretto contatto con il settore energetico, prevedendo nuovi investimenti, nonché l’adozione di tecnologie innovative che aprano la strada a migliori processi di risk management.