SICUREZZA NAZIONALE

Investimenti da 150 milioni per innovazione e tecnologia: così l’Italia disegna il suo futuro digitale



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L’investimento di 150 milioni di euro nel settore delle startup tecnologiche italiane genererà un impatto significativo per l’intero contesto economico e tecnologico del paese, contribuendo ad aumentare il livello di sicurezza informatica e ad accelerare la diffusione delle nuove tecnologie. Ecco tutti i dettagli

Pubblicato il 14 mar 2024

Luisa Franchina

Presidente Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche



Investire nella difesa digitale

Rendere l’Italia protagonista nell’innovazione tecnologica: è l’obiettivo del recente decreto legge varato il 26 febbraio in Consiglio dei ministri che prevede un investimento di 150 milioni di euro destinati a supportare startup e imprese che operano nei settori dell’intelligenza artificiale, della cyber security, del 5G, del quantum computing e delle telecomunicazioni.

Questa mossa strategica, parte integrante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a catalizzare la trasformazione digitale del Paese, rafforzando al contempo la sicurezza informatica nazionale e promuovendo lo sviluppo di infrastrutture tecnologiche all’avanguardia.

150 milioni per innovazione e tecnologia: i dettagli

L’obiettivo è chiaro: posizionare l’Italia al vertice nella corsa globale verso l’innovazione tecnologica, creando un ecosistema fertile per la crescita di startup e imprese capaci di competere sul mercato internazionale.

Questi finanziamenti rappresentano una leva cruciale per attirare talenti e investimenti nel settore, nonché per stimolare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative in ambiti chiave per il futuro digitale del paese.

Il finanziamento del governo italiano di 150 milioni di euro si propone di accelerare la trasformazione digitale del paese, migliorare la sicurezza delle informazioni e favorire lo sviluppo di una infrastruttura tecnologica avanzata.

Le risorse saranno distribuite attraverso meccanismi di sostegno diretto alle imprese e attraverso fondi di venture capital, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica, l’innovazione e la competitività del sistema produttivo italiano a livello globale.

In particolare, nel corso del 2024 Palazzo Chigi e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) potranno utilizzare fino a 90 milioni di euro per fondi dedicati all’intelligenza artificiale, al quantum computing e alla cyber security.

Avranno anche la possibilità di impegnare fino a 44,7 milioni di euro per il settore delle telecomunicazioni, concentrandosi sullo sviluppo del 5G e altre tecnologie come il mobile edge computing e il web3.

In aggiunta, sono stati assegnati 300 mila euro all’ACN per la gestione biennale di questi investimenti.

L’obiettivo degli investimenti nelle nuove tecnologie

L’allocazione dei fondi si inserisce in un contesto di politiche mirate a incentivare la ricerca e lo sviluppo nel campo delle nuove tecnologie.

Grazie all’occhio di riguardo verso l’intelligenza artificiale, la cyber security e le reti 5G, il governo intende non solo stimolare la nascita di nuove imprese, ma anche consolidare la posizione di quelle già esistenti che si distinguono per capacità innovativa e potenziale di crescita.

Questi investimenti rappresentano un tassello fondamentale della strategia nazionale per la trasformazione digitale, volti a creare un ambiente fertile dove talenti e idee possano prosperare, generando un impatto positivo sull’economia e sulla società.

I bandi per gli investimenti nei progetti di intelligenza artificiale

Con particolare riferimento al settore dell’intelligenza artificiale, il PNRR prevede investimenti specifici. La Fondazione Fair, finanziata dal PNRR con 115 milioni di euro, ha lanciato bandi nazionali per finanziare progetti di intelligenza artificiale delle imprese italiane, con un budget di 12 milioni di euro.

I bandi mirano a riunire l’ecosistema AI italiano, coinvolgendo università, centri di ricerca e aziende. Saranno gestiti dai 10 “spoke” del progetto, con bandi pubblicati tra fine marzo e aprile, e le valutazioni tecniche previste fino al 31 luglio.

Il progetto finanziato si divide in tre categorie: ricerca industriale con 3,2 milioni di euro per sviluppare nuovi prodotti o servizi; studi di fattibilità con 6,3 milioni di euro per analizzare il potenziale di un progetto; e sviluppo sperimentale con 2,4 milioni di euro, incluso la costruzione di prototipi.

È rivolto a MPMI e grandi imprese con almeno il 20% del progetto a loro carico, offrendo un contributo a fondo perduto fino a 300mila euro per progetto, con un costo minimo di 80mila euro.

I criteri di selezione dei progetti di investimento

L’implementazione del piano di investimento del governo mira a imporsi con un approccio proattivo, focalizzandosi sull’ottimizzazione dei processi e sull’efficienza.

La trasparenza e l’equità nei criteri di selezione sono priorità, con l’obiettivo di garantire che una vasta gamma di startup innovative possa beneficiare dei fondi.

Inoltre, il programma è progettato per offrire un supporto continuativo alle aziende, promuovendo la loro crescita sostenibile nel contesto economico globale. I criteri di selezione per l’accesso ai finanziamenti includono l’innovatività del progetto, il potenziale di crescita e l’impiego di tecnologie avanzate.

Le modalità di accesso prevedono una procedura di candidatura e valutazione per assicurare che i fondi siano assegnati alle iniziative più promettenti e in grado di contribuire significativamente alla trasformazione digitale dell’Italia.

Quali scenari per le imprese italiane

L’investimento previsto dal governo italiano apre scenari promettenti per l’ecosistema delle startup e per il tessuto economico del paese. Le aspettative sono alte: migliorare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali, aumentare il livello di sicurezza informatica e accelerare la diffusione delle nuove tecnologie.

Tuttavia, queste opportunità sono accompagnate da sfide significative, come la necessità di creare sinergie efficaci tra pubblico e privato e di superare eventuali resistenze culturali e organizzative all’adozione delle nuove tecnologie.

Guardando al futuro, l’iniziativa del governo si colloca come un passo importante verso la realizzazione di un’ambizione più ampia: fare dell’Italia un hub di riferimento per l’innovazione tecnologica in Europa e nel mondo.

L’efficacia di questi sforzi sarà misurata non solo dagli immediati ritorni economici ma anche dal più ampio impatto sociale, culturale e ambientale delle tecnologie promosse.

L’investimento di 150 milioni di euro nel settore delle startup tecnologiche italiane genererà un impatto significativo, sia per l’ecosistema delle startup sia per l’intero contesto economico e tecnologico del paese.

Contribuirà all’accelerazione della trasformazione digitale, alla creazione di posti di lavoro qualificati e al rafforzamento della posizione competitiva dell’Italia sul mercato globale.

I futuri passi del governo

L’investimento promosso segna un momento significativo per il settore della tecnologia e dell’innovazione in Italia, indicando il sostegno del governo all’innovazione e alla digitalizzazione.

Mirando a potenziare le startup e stimolare lo sviluppo tecnologico, il finanziamento è destinato a influenzare positivamente l’economia digitale italiana.

I futuri passi del governo potrebbero concentrarsi sull’ampliamento di questo sostegno e sull’ulteriore promozione dell’innovazione nel paese.

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