Sarà disponibile indicativamente dalla metà del 2024 e sarà accessibile tramite l’app IO. IT Wallet consentirà di conservare e utilizzare documenti elettronici: carta di identità, tessera sanitaria, patente di guida e la carta europea della disabilità. Con il tempo IT Wallet diventerà il portafoglio in cui inserire altri documenti.
Qui abbiamo spiegato nel dettaglio come funziona ma, al di là del mero farne uso, IT Wallet è un volano per la diffusione dei fondamentali della cyber security, perché può veicolare quella sensibilità e quell’accortezza utili ad approcciarsi alla digitalizzazione.
Avere tutti i documenti nello smartphone rende la vita più semplice soprattutto nelle interazioni con la pubblica amministrazione ma occorre entrare nell’ottica secondo la quale i dati vanno protetti.
Con il supporto del funzionario informatico ed esperto ICT Salvatore Lombardo, vediamo cosa fare e cosa non fare per usare IT Wallet in piena sicurezza.
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Quanto è sicuro IT Wallet
Le app e le funzionalità sono sviluppate secondo i principi della security by design e i processi vengono esaminati in modo periodico da enti pubblici che ne garantiscono tanto la sicurezza quanto la privacy, anche in ottemperanza a quanto richiesto dal GDPR.
Parallelamente, i documenti salvati sono crittografati e le chiavi per la decodifica sono in possesso soltanto del cittadino che usa IT Wallet, non le hanno neppure gli amministratori dei sistemi che ospitano i dati.
Salvatore Lombardo sottolinea che: “Secondo le informazioni disponibili, l’IT Wallet essendo integrato nell’app IO permetterà di conservare e utilizzare documenti come la tessera sanitaria e la patente in modo semplice e sicuro. Infatti, l’accesso all’app IO e quindi all’IT Wallet avverrà tramite metodi di autenticazione avanzati come lo SPID e la CIE. Tuttavia, come per qualsiasi sistema digitale, è sempre consigliabile rimanere informati sulle migliori pratiche di sicurezza e seguire eventuali aggiornamenti forniti dagli sviluppatori del servizio”.
L’utilità del rimanere aggiornati e informati si riverbera positivamente sulla vita digitale di ogni singolo cittadino.
IT Wallet come volano per la cyber security
Con IT Wallet, nello smartphone vengono conservati tutti i documenti che di norma trovano posto nel portafogli, negli zaini o nelle borse, oggetti che non si lasciano mai incustoditi e ai quali si pone la massima attenzione. A differenza degli smartphone, però, i portafogli interessano soltanto ai borseggiatori e meno agli hacker. Non basta quindi custodirli fisicamente, è fondamentale anche applicare i principi dell’igiene digitale.
Questa necessità può richiedere un piccolo sforzo da parte degli utenti ma, sottolinea Salvatore Lombardo: “Sicuramente IT Wallet potrebbe essere un’occasione utile per educare i cittadini sui rischi associati al mondo digitale e per promuovere una maggiore consapevolezza. Attraverso guide e tutorial integrati, si potrebbero fornire informazioni essenziali su come navigare in sicurezza aiutando gli utenti a comprendere azioni e possibili implicazioni e familiarizzare con i servizi della PA in modo responsabile e informato”.
Aumentare la sicurezza di IT Wallet
Il primo pensiero corre a un software antivirus che può essere reperito online per pochi euro l’anno. Salvatore Lombardo, per concludere, auspica un approccio più consapevole da parte degli utenti: “Al netto delle funzioni di protezione intrinseche ed ereditate dall’app IO, la sicurezza di un’applicazione come l’IT Wallet soprattutto per la tipologia dei documenti sensibili che dovrebbe custodire, richiede un approccio d’uso che includa anche delle best practice fornendo soprattutto informazioni su come riconoscere e prevenire tentativi di phishing, truffe e altre minacce alla sicurezza e su come mantenere l’applicazione aggiornata per proteggersi da eventuali nuove vulnerabilità.
Un antivirus è sicuramente utile per proteggere da malware il dispositivo mobile su cui è installato il portafoglio digitale, ma non può da solo essere sufficiente”.