L'approfondimento

Le priorità nella cyber security? Best practice e buon senso operativo

“Cyber security Duty of care”, accountability, “Just culture” e altre buone prassi per il day by day dai professionisti della security, per tutti coloro che non possono più rimandare un approccio strutturato alla protezione. Parlano Alessandro Manfredini e Francesco di Maio

Pubblicato il 09 Mag 2023

Alessia Valentini

Giornalista, Cybersecurity Consultant e Advisor

MSP minacce cyber

Alessandro Manfredini, chairperson presso AIPSA e Group Security & Cyber Defence presso A2A, e Francesco di Maio, Head, Board Member di AIPSA e Corporate Security Department – ENAV Italian Air Navigation Services Provider, spiegano come affrontare le esigenze di sicurezza informatica, non solo nelle infrastrutture critiche alla luce delle recenti normative europee, ma soprattutto come introdurre e applicare prassi base e buonsenso operativo per non ingessare i processi ed evolvere continuamente imparando dai propri nemici.

Spunti di riflessione sulle norme e loro applicazione pratica

Il settore della Cyber security è da qualche anno al centro di profondi cambiamenti sia nel panorama della minaccia in continuo aumento, sia in relazione ai numerosi cambiamenti normativi europei ed italiani, finalizzati ad incrementare un’impostazione strutturata nella difesa informatica da parte delle organizzazioni che fino ad oggi ne avevano sottostimato l’importanza.

Come conseguenza, ne era risultata insufficiente l’applicazione pratica, avvantaggiando di fatto, una serie di gruppi antagonisti motivati non solo da cyber crime o attivismo, ma anche da motivi geopolitici e di supremazia digitale.

In Italia la legge sul Perimetro Nazionale di Sicurezza Cibernetica D.L.105 del 2019 – Legge 133/2019 con i suoi decreti attuativi ed in Europa la recente revisione delle norme di cyber security con la pubblicazione della Direttiva NIS 2, e l’emissione ex-novo del Regolamento Dora e della Direttiva CER sulle Critical Entities (Gazzetta Ufficiale europea) non lasciano spazio alle improvvisazioni, né alle implementazioni di facciata, perché il requisito della resilienza da raggiungere non può essere mistificato.

Proteggere le password, non solo gestirle: è questa la sfida di CIO e CISO

Abbiamo chiesto quindi ad Alessandro Manfredini e a Francesco di Maio, rispettivamente presidente e vice dell’Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale (AIPSA) di indicare le macro aree di intervento prioritarie su cui ogni CISO dovrebbe riflettere.

Francesco di Maio chiarisce che “il primo aspetto su cui riflettere, per chiunque si occupi di sicurezza come azienda di tipo critical entity (normate dalla la Direttiva 2022/2557 nota come Direttiva Critical Entity Resilience- CER) è che troppa normazione può avere effetti negativi su chi operativamente deve bilanciare la sicurezza in tutte le sue componenti (safety, security, data protection) e le operation del business aziendale”.

“Ad esempio, in ENAV si assiste da molto tempo agli obblighi nel rispetto di norme che sono principalmente legate alla salute e sicurezza di chi lavora, da cui, la sicurezza del personale e dei viaggiatori è una necessità fondamentale: la cosiddetta “Duty of Care” per ENAV rappresenta un valore fondamentale”.

“Se mai la sicurezza cyber sia stata sottostimata in termini di rischio alle persone come causa diretta, oggi la sicurezza delle informazioni è un dominio di controllo che ha nella “segregation of duties” (la segregazione dei compiti n.d.r.), un mantra”.

“Purtroppo, una normazione troppo stringente o eccessivamente sanzionatoria comporta un ostacolo per i dipartimenti di sicurezza che sono spesso percepiti dal resto dell’azienda come un ostacolo e come il dipartimento “del NO”. Ad esempio, il processo di procurement al vaglio del CVCN allunga lo scrutinio vincolato e rende ingessato il processo oltre ad aumentare i costi di analisi e di fornitura”.

“In generale quando l’Europa vede un problema imposta un regolamento implementativo, ma a volte non considera le conseguenze operative per chi poi deve metterlo in pratica.

Un ulteriore esempio è la supply chain government che sarebbe fondamentale, ma in pratica la sola forza contrattuale non permette all’organizzazione di imporre prassi di sicurezza ai suoi fornitori. Chi scrive quelle norme a volte non conosce o non si rende conto degli equilibri di business del libero mercato.

In una logica complessiva la compliance ha delle leve significative ed efficaci, ma sarebbe utile avere anche strumenti per far si che la compliance “sia reale e non cartolare”. Il modello con soli obblighi porta rischi ulteriori; avere solo modelli astratti, ma poco applicabili, non aiuta le aziende”.

CISO report 2023: sempre più complessa la gestione delle vulnerabilità negli ambienti multicloud e cloud ibrido

Alessandro Manfredini oltre ad essere in completo accordo con quanto sopra spiegato, aggiunge una domanda aperta: “Siamo certi che questa impostazione europea ci faccia perseguire l’obiettivo finale di aumento della resilienza, e della cyberdefence?

Se vogliamo creare una baseline di sicurezza, aumentare l’infosharing, reagire in modo tempestivo, e aumentare il trust tra operatori come obiettivo finale, allora è necessario riflettere e domandarsi se questi strumenti normativi europei siano sulle scrivanie giuste”.

“I requisiti di compliance – continua Manfredini – schiacciano solo gli operatori privati che gestiscono infrastrutture critiche, come A2A e similari, ma che già da soli avevano processi e organizzazioni rivolte alla resilienza. Queste norme non gravano sulle PMI che sono invece alla base del PIL del Bel Paese (la NIS2 impone obblighi alle medie imprese con giro d’affari entro un certo valore. Al di sotto non ci sono obblighi n.d.r.)”.

“La proposta che faccio come presidente AIPSA, è quella di prevedere per la cyber security un percorso graduale che mutui da esperienze già fatte nella “safety” in cui l’obiettivo è salvare vite. Nella cyber security similmente si dovrebbe raggiungere l’obiettivo per le imprese di sviluppare la capacità di restare “vive sul mercato” (un ransomware può comportare la chiusura aziendale sia se il mandante agisce per concorrenza sleale o per motivazioni geopolitiche collegate a fattori economici di espansionismo n.d.r.).

È necessario rendere le piccole imprese “Accountable” (responsabili n.d.r.) di quello che fanno e non solo per compliance. Il nostro sistema industriale è ancora un po’ debole e soggetto alla conquista di investitori che sono intenzionati a comprare “a saldo” e invece sarebbe più efficace se fosse un mercato attrattivo per investimenti rivolti alla crescita.

Quindi, sarebbero utili linee guida ampie per mettere a terra soluzioni proporzionate e adeguate e considerare anche l’obbligatorietà della cyber security come è stato fatto per la safety pensando ad un modello “make or buy” per l’implementazione”.

L’approccio adeguato alle minacce pressanti e crescenti

Gli attacchi digitali non lasciano tregua a nessuna organizzazione: il periodo pandemico e la guerra Russo/Ucraina hanno peggiorato molto il contesto e lo scenario della minaccia digitale tanto che la relazione dell’Intelligence italiana emessa quest’anno, evidenzia un aumento degli attacchi con prevalenza nelle “infrastrutture informatiche riferibili a soggetti privati (56%, in crescita di 32 punti percentuali rispetto al 2021), con particolare attenzione verso i settori delle infrastrutture digitali/servizi IT (22%, in aumento di 16 punti percentuali), dei trasporti (18%, stabile rispetto all’anno precedente) e del bancario (12%, in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2021)”.

“Le azioni in danno di obiettivi pubblici (43%, in calo di 26 punti percentuali) hanno riguardato perlopiù le Amministrazioni Centrali dello Stato (62% del totale, valore in aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente) e infrastrutture IT riferibili a enti locali e strutture sanitarie (per un complessivo 20% sul totale)”.

Molteplici sono state le operazioni di “offensive tese a inibire l’erogazione di servizi, attraverso il ricorso ad armi digitali in grado di eliminare dati e programmi presenti nei sistemi dei dispositivi target, rendendoli inutilizzabili (circa il 31% del totale, in aumento di 30 punti percentuali rispetto all’anno precedente)”.

La relazione ha sottolineato aumenti sia nell’uso di domini malevoli, sia di malware: “Si è confermato anche per il 2022 il ricorso da parte dei principali attori della minaccia alla registrazione di domini malevoli (circa il 41%, in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2021)…(omissis) e l’ incremento nell’impiego di malware da parte di attori di matrice criminale (prevalentemente ransomware, al 28% del totale, in aumento di oltre 15 punti percentuali rispetto all’anno precedente)”.

Per tenere conto dei rischi digitali sempre più in agguato verso ogni tipo di organizzazione a fronte di una minaccia progressivamente insistente e dei rischi di compliance che incombono in forza della normativa ormai in vigore, abbiamo chiesto ad Alessandro Manfredini e a Francesco di Maio dove intervenire “chirurgicamente”.

Per Francesco di Maio “è cruciale la gestione della minaccia nel minor tempo possibile, che si traduce nell’obiettivo di minimizzare il Mean Time To Response (MTTR). I bollettini di infosharing del CSIRT e CNAIPIC a volte arrivano con qualche giorno di ritardo, mentre ai professionisti di security occorrono praticamente in tempo reale. Come AIPSA ci siamo dati un mezzo di comunicazione per informazione alla community per essere immediatamente allineati su un layer di protezione”.

“Occorre qualcosa di immediatamente gestibile, come una sorta di “lab” che crei le condizioni perché si risolvano i problemi rapidamente. Altrimenti potremmo trovarci in un paradosso, in cui a fronte di attaccanti avvantaggiati perché agiscono senza regole, con molte risorse, anche nel dark web, si insinua nelle potenziali vittime il pensiero/approccio del “vabbe’ poi ci penserò” a causa delle difficoltà di procedere con risorse limitate, vincoli normativi e di processo. Siamo davanti ad un elemento psicologico inabilitante, per cui si preferisce non fare nulla e assumersi il rischio di compliance”.

“Tuttavia, è un concetto da vincere, attraverso una normativa che deve essere a favore dei cittadini. Se la norma è percepita come ostile (norme persecutorie) l’obiettivo di sicurezza si allontana e questo aumenta il cybercrime sommerso. Se si verifica che la generica azienda, nella scelta fra il pagare le sanzioni o il ransomware, scelga il secondo caso, allora significa che il modello creato è nemico delle aziende e che percepiscono la loro scelta come il male minore”.

Per Alessandro Manfredini “minacce pressanti come il ransomware hanno presa facile perché manca l’applicazione delle prassi-base preventive: le reti sono piatte e senza segregazione/segmentazione, non si fa patching, non ci sono monitoraggi di spostamenti laterali. Si dovrebbe partire da check up digitale per capire lo stato di salute aziendale usando le occasioni dei ransomware come opportunità per effettuare reverse engineering, per “imparare dai propri nemici” (Citazione dagli insegnamenti di Plutarco n.d.r.) e migliorare nella difesa”.

Cyber security 2023-2027, gli otto scenari disegnati da Gartner

Misure “game changer” della sicurezza informatica

Per Francesco di Maio “le misure che possono davvero cambiare le forze in gioco passano per:

  1. Ainergia e collaborazione fattiva fra le imprese e il mondo accademico. Si deve colmare lo scollamento fra università e imprese, che rende difficili le assunzioni. Oggi ogni azienda si forma i candidati e quasi immediatamente il mercato “li ruba”. Potrebbe essere utile introdurre una formazione secondaria superiore specialistica (come si sta facendo con gli ITIS n.d.r.) ma anche favorire la circolarità delle risorse con contributi di tipo fiscale.
  2. Tema della sovranità digitale affrontato fino ad oggi in modo “elegiaco”; facendo una analisi onesta si potrebbe osservare che in Italia ci sono grandi system integrator, ma non produttori di tecnologie digitali veri e propri. In questo caso sarebbe utile ascoltare i fabbisogni delle imprese ed orientare la politica industriale in quel senso”.

Per Alessandro Manfredini “le buone pratiche passano per:

  1. Dare la giusta rilevanza alla funzione che si occupa di information security e di cyber security; ovvero la funzione del CISO, dovrebbe avere le stesse leve organizzative e decisionali e di budget, con un peso pari delle altre funzioni aziendali. Il CISO dovrebbe poter partecipare alle decisioni aziendali, perché la trasformazione digitale è un elemento cruciale e “core” dell’azienda. Quindi per cambiare passo, si suggerisce un’organizzazione aziendale con il CISO indipendente dalle operation IT e OT.
  2. Utile avere nei board conoscenza di alcune problematiche tecniche. I componenti dei board devono saper “guardare lontano”, avere una vision del futuro per così dire, ma dovrebbero avere anche una certa consapevolezza dei rischi di Cyber security per indirizzare le operation nell’implementazione lasciando fare poi ai manager operativi dell’organizzazione.
  3. Manca un certo “trust sulla segnalazione incidenti”: qualunque vittima diventa colpevole di non aver fatto qualcosa. Potrebbe essere utile anche una sorta di “customer orientation” verso chi denuncia e si trova davanti ufficiali e autorità che fanno sentire in colpa o in difficoltà. Purtroppo, come già detto, la troppa compliance non aiuta. In questi casi si dovrebbe partire dal presupposto di “non colpevolezza” e dall’assunto che “chi ha un ruolo lo fa” senza considerarlo a posteriori “incapace” o “non in grado” o “non intenzionato a fare”. Aggiunge Francesco Di Maio in questo senso, che nell’avionica a fronte di errori o problemi si adotta l’approccio della. “just culture” in cui, quando si verifica un problema o un errore di una persona, non la si colpevolizza, ma piuttosto si fa insieme debriefing e quella persona diventa essa stessa messaggero del modo con cui si evita il ripresentarsi del problema e così facendo si favorisce la crescita di tutti e per tutti”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3