Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha attuato politiche sempre più mirate a una maggiore cooperazione e solidarietà nell’ambito della cyber sicurezza, cercando così di consolidare le capacità di resilienza dei singoli Paesi membri a fronte dell’aumento delle minacce informatiche.
Nell’ambito del Digital Europe Programme (DIGITAL) 2023-2024, un nuovo programma di finanziamento volto a portare la tecnologia digitale alle imprese, ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni, l’UE ha lanciato un invito a presentare proposte afferenti agli ambiti dell’intelligenza artificiale, della cyber sicurezza e delle tecnologie digitali.
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Digital Europe Programme: il nuovo bando
Nello specifico, l’invito è stato aperto in data 25 maggio 2023 dalla Commissione e dal Centro Europeo di Competenza per la Cyber Sicurezza (ECCC). La data di scadenza è, invece, prevista per il 26 settembre 2023 entro le ore 17:00:00 CEST (Bruxelles).
Le aree interessate dai finanziamenti, che ammontano complessivamente a 71 milioni di euro, sono le seguenti:
- Coordinamento tra la sfera della cybersicurezza civile e quella della difesa.
- Sostegno all’attuazione della legislazione dell’UE in materia di cyber sicurezza e strategie nazionali in materia di cybersicurezza.
- Standardizzazione nel settore della sicurezza informatica.
- Supporto alla preparazione e assistenza reciproca.
Il bando della Commissione e dell’ECCC, pubblicato lo scorso 16 maggio, descrive le condizioni di ammissibilità alla proposta, i criteri di valutazione e di aggiudicazione, i processi e le tempistiche di attuazione.
All’interno della sezione 5, vengono indicati i criteri di ammissibilità e i documenti utili per la proposta. Secondo quanto riportato, le proposte devono essere presentate per via elettronica tramite il sistema del Funding & Tenders Portal, ovvero il portale di accesso unico ai finanziamenti e alle gare per candidati, appaltatori ed esperti.
Inoltre, la presentazione deve avvenire per mezzo dei moduli forniti dal sistema e la proposta deve contenere tutte le informazioni, gli allegati e i documenti di supporto richiesti, come le informazioni amministrative sui partecipanti, la descrizione tecnica e il budget del progetto, il CV del team di progetto ed altri.
La sezione 6 del bando descrive i Paesi ammissibili ed altre condizioni di ammissibilità. I richiedenti devono essere persone giuridiche ed essere stabiliti in uno Stato facente parte dello Spazio Economico Europeo (SEE).
I beneficiari e gli enti affiliati devono registrarsi nel Registro dei Partecipanti prima di presentare la proposta e dovranno essere convalidati dal Servizio Centrale di Convalida (REA). Per la convalida sarà richiesto ai candidati di caricare documenti che dimostrino lo status giuridico e l’origine.
A causa di restrizioni dovute alla sicurezza, anche le attività previste nella proposta dovranno svolgersi nei Paesi ammissibili.
Alla sezione 7, la quale disciplina la capacità finanziaria e operativa e le cause di esclusione, il bando elenca una serie di ragioni che costituiscono impedimento o esclusione dalla ricezione di finanziamenti dell’Unione.
Tra questi, vi è ad esempio la violazione di obblighi previdenziali o fiscali; la commissione di gravi illeciti professionali o di reati come frode, corruzione e riciclaggio di denaro; la presenza di significative carenze nell’adempimento dei principali obblighi previsti da un contratto di appalto, da una convenzione di sovvenzione o da un premio dell’UE.
Infine, i criteri di valutazione e aggiudicazione del bando vengono riportati alle sezioni 8 e 9. Secondo quanto previsto, un comitato di valutazione composto o assistito da esperti esterni indipendenti valuterà tutte le candidature.
Le proposte verranno esaminate per quanto concerne i requisiti formali di ricevibilità e di ammissibilità: quelle che verranno ritenute ammissibili, saranno valutate sulla base dei criteri di capacità operativa e di aggiudicazione previsti. Successivamente, le proposte saranno classificate secondo i punteggi ottenuti.
I criteri di assegnazione previsti dal bando sono: pertinenza, capacità di attuazione e impatto, per ciascuno dei quali verrà assegnato un punteggio massimo di 15 punti.
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Le aree tematiche in cui presentare le proposte
Come sottolineato in precedenza, l’invito a presentare proposte afferisce a quattro diverse aree tematiche.
La prima area tematica
La prima, denominata “Coordinamento tra sfera civile e difesa in materia cyber”, è stata concepita per migliorare lo scambio e il coordinamento tra gli ambiti della sicurezza cibernetica civile e della difesa.
Nello specifico, si mira a favorire le interazioni tra le azioni promosse dai programmi Horizon Europe e Digital Europe con quelle relative alla difesa dell’Unione attraverso i suoi organismi e progetti, come l’Agenzia Europea per la Difesa e il Fondo Europeo della Difesa.
L’obiettivo finale è quello di organizzare attività, come laboratori o incontri, che favoriscano lo scambio di informazioni sulle tecnologie di cyber security.
I candidati verranno valutati sulla base di:
- eventi sulla cyber sicurezza organizzati e dei partecipanti per ciascuno di essi;
- attività comuni che coinvolgano il settore civile e della difesa;
- soggetti industriali, tra cui grandi imprese, PMI e startup, che partecipano ad attività direttamente rilevanti;
- collaborazioni attive attuate con altre iniziative o attori europei;
- libri bianchi prodotti con l’obiettivo di supportare l’implementazione di una migliore cooperazione tra le due comunità.
I soggetti interessati sono operatori industriali, Ministeri della Difesa, agenzie, PMI, start-up e attori rilevanti che svolgono un ruolo nella cyber security europea.
La seconda area tematica
La seconda tematica è relativa al “Sostegno nell’attuazione della legislazione dell’UE e delle singole strategie nazionali in materia di cyber sicurezza”.
Questa prevede l’ottenimento di risultati quali:
- l’implementazione di soluzioni di gestione degli incidenti;
- una migliore conformità alla Direttiva UE NIS2;
- la pianificazione di eventi, workshop, consultazioni delle parti interessate e white paper;
- attività di rafforzamento della cooperazione e della resilienza dell’UE;
- azioni di supporto nel settore della certificazione.
Inoltre, il bando mira anche ad affinare la preparazione dell’industria e del mercato in merito ai requisiti cyber stabiliti nella proposta di “Regolamento sui Requisiti di cyber sicurezza per i Prodotti con Elementi Digitali”, nota come Cyber Resilience Act (CRA). Quest’ultima ha il fine di rafforzare le norme di sicurezza informatica per garantire prodotti hardware e software più sicuri.
Il bando è indirizzato alle autorità competenti degli Stati Membri, che svolgono un ruolo centrale nell’attuazione della NIS2, nonché ad altri attori che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva.
La terza area tematica
Il terzo bando è definito “Standardizzazione del settore della cyber security”. Il suo scopo è quello di garantire la partecipazione delle parti interessate alle attività di uniformazione normativa, in particolare alla definizione di standard armonizzati che facilitino l’implementazione del Cyber Resilience Act.
I punti che verranno presi in considerazione sono il numero di:
- lavori direttamente rilevanti per l’attuazione del CRA;
- esperti che partecipano alle attività di standardizzazione;
- progetti svolti;
- PMI e startup che vi prendono parte;
- collaborazioni attive attuate con altre iniziative o attori europei rilevanti;
- eventi organizzati e i partecipanti ad ognuno;
- documenti pubblici prodotti.
Questo bando si rivolge a organismi di valutazione della conformità, a industrie (comprese PMI e start-up) e soggetti impegnati nel processo di attuazione del Cyber Resilience Act e del Cybersecurity Act.
La quarta area tematica
Infine, l’ultimo bando è quello chiamato “Supporto alla preparazione e assistenza reciproca”. Questa iniziativa intende dare assistenza agli Stati Membri per aumentare il livello comunitario di protezione e di resilienza alle minacce informatiche.
La fornitura di servizi di supporto alla preparazione deve comprendere le seguenti attività:
- la verifica di entità essenziali che gestiscono infrastrutture critiche per mettere in evidenza potenziali falle;
- l’analisi dei rischi e delle vulnerabilità;
- la definizione di meccanismi di monitoraggio delle minacce.
Le azioni di preparazione devono andare a beneficio dei settori individuati dalla NIS 2 e di comparti rilevanti, nonché di PMI e start-up.
I candidati saranno valutati in base alla quantità di:
- test di penetrazione forniti;
- entità essenziali supportate;
- valutazioni delle minacce e analisi dei rischi effettuate;
- servizi di monitoraggio presentati;
- utenti potenziali coperti per ogni esercitazione;
- vulnerabilità scoperte;
- attività transfrontaliere.
I soggetti di riferimento sono le autorità nazionali di cyber security, i centri di coordinamento dei singoli Paesi, gli enti privati e qualsiasi altro soggetto interessato che abbia la capacità di indire gare d’appalto e gestire bandi per l’assegnazione di risorse finanziarie a terzi.