Le smart city sono un ambito di investimento importante da parte di privati e PA, nonché un tema caro ai cittadini.
La digitalizzazione dei sistemi infrastrutturali delle città facilita l’erogazione dei servizi, l’ottimizzazione delle risorse a disposizione, il contenimento dei costi e favorisce un impatto ambientale più sostenibile.
Ma se questa spinta all’innovazione ha come conseguenze innegabili vantaggi, è importante non trascurare le nuove sfide che comporta, tra cui quella della cyber security.
Le città intelligenti offrono infatti un ampio perimetro che può essere oggetto di potenziali attacchi da parte dei criminali informatici, sia dal punto di vista IT, quindi con particolari rischi per i dati, sia lato OT, con ripercussioni sui sistemi fisici. Adottare soluzioni per la tutela di reti e di impianti, dunque, è una priorità assoluta.
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Smart city, lo stato dell’arte: cosa dicono i dati
Con la maggiore consapevolezza rispetto ai vantaggi di avere infrastrutture cittadine connesse, aumentano le allocazioni di budget in questo ambito. Secondo i dati dell’Osservatorio smart city della School of management del Politecnico di Milano nel 2023 il mercato italiano delle smart city è cresciuto dell’11 per cento rispetto all’anno precedente, per un valore totale di circa un miliardo di euro.
Delle quarantaquattro città italiane con oltre centomila abitanti, circa la metà dispone di una strategia smart: considerando tutti i Comuni italiani, il 7 per cento dichiara di avere un approccio strategico alla città intelligente. Negli anni passati, tuttavia, la crescita è stata più incisiva, per esempio nel 2022 ha toccato il 23 per cento.
Ma il trend è in aumento in tutto il mondo: nel 2023 percentuali positive di crescita si sono registrate anche in tutta Europa, negli Usa e in Asia.
Tra gli ambiti ritenuti più di interesse nel periodo tra 2021 e 2023, emergono dalla ricerca sicurezza e sorveglianza, il coinvolgimento attivo dei cittadini e l’illuminazione pubblica.
Secondo le previsioni per il futuro invece, fino al 2027 oltre al settore sicurezza e sorveglianza ci sarà una crescita di interesse per l’ambito delle comunità energetiche rinnovabili.
A livello di reputazione, lo studio indica che i cittadini avvertono come più efficienti e sostenibili, oltre che inclusive.
Smart city e cyber security, le priorità da gestire
Considerando tutti i benefici che un approccio strategico alla smart city comporta su ogni piano della governance, dell’erogazione dei servizi al cittadino e delle transizioni digitale ed ecologico – energetica, è importante pensare alla tutela IT e OT dei sistemi e degli impianti in cui questo paradigma si concretizza.
I rischi che si corrono nel caso si trascurassero gli aspetti legati alla cyber security, avrebbero ripercussioni sull’intero funzionamento del sistema urbano, con conseguenze non solo sul fronte economico ma anche della sicurezza delle persone.
Attacchi ai sistemi di mobilità pubblica, al servizio idrico o a quello energetico, sarebbero potenzialmente disastrosi e avrebbero ripercussioni sul piano fisico, causando incidenti, blocchi nell’erogazione di servizi primari, compromissione di risorse come l’acqua o l’elettricità delle reti cittadine.
Si pensi per esempio a un attacco informatico alla rete idrica: come conseguenza del malfunzionamento dell’impianto, l’acqua potrebbe non essere più potabile, con pericoli per la salute.
Situazioni che possono essere prevenute e, se non del tutto evitate, gestite con prontezza in caso si palesassero, garantendo resilienza grazie all’adozione di adeguate e opportune misure di sicurezza IT e OT.
Nella smart city infatti i due settori, il primo legato all’ambito dei dati e il secondo a quello degli impianti, convergono, per cui entrambi devono essere al centro di un piano di sicurezza strutturato ed efficiente.
I rischi di cyber security per le smart city
Gli attacchi possono essere di diversa natura, tra cui phishing, ransomware, DDoS, e svolti per finalità legate al cyber crime ma, nel caso di infrastrutture come per esempio le centrali elettriche, anche per sabotaggio o nel contesto più ampio di cyberwar per questioni geopolitiche.
È importante, quindi, tra i molti aspetti da considerare:
- fare formazione al personale e creare consapevolezza sui rischi cyber, per evitare errori umani che possono condurre a incidenti, come per esempio cliccare su un link malevolo e causare un data breach;
- gestire la sicurezza dei sistemi IoT: l’interconnessione amplia il perimetro che potenzialmente può essere attaccato dai malintenzionati;
- adottare strumenti per la tutela delle connessioni da remoto per evitare che, per esempio nell’ambito della manutenzione a distanza degli impianti, ci siano vulnerabilità sfruttabili dai cyber criminali;
- tutelare in modo adeguato i dati, in compliance al GDPR, anche criptando le informazioni;
- effettuare un monitoraggio costante, ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette, delle proprie infrastrutture, per individuare con rapidità eventuali eventi di sicurezza;
- porre l’attenzione sulla sicurezza della supply chain, cioè tutti i fornitori che lavorano con le strutture della smart city come richiesto dalla direttiva NIS 2, per evitare che incidenti di sicurezza capitati a terzi abbiano ripercussioni sui sistemi urbani.
E non solo. Data la varietà e la moltitudine di aspetti da valutare è utile quindi affidarsi a un partner esperto e a una soluzione tecnologica che permetta di implementare un approccio organico alla sicurezza, evitando la frammentarietà e l’eterogeneità di strumenti, informazioni e interventi.
Soluzioni di sicurezza per smart city: la proposta di Stormshield
Uno strumento utile per tenere sotto controllo tutti i numerosi aspetti di sicurezza legati alla smart city e, in generale, agli impianti industriali, considerando la convergenza tra IT e OT, è Stormshield Xdr.
La soluzione consente di mettere in relazione tra di loro le diverse segnalazioni che arrivano dalle singole misure per la sicurezza degli endpoint e del network, dando quindi al personale incaricato una visione globale della situazione.
La soluzione fornisce avvisi in tempo reale quando individua un fenomeno che differisce dalla norma e ne permette quindi la verifica e la gestione in tempi rapidi.
Importante anche adottare un sistema di firewall adatto a infrastrutture di livello critico, come quelli di Stormshield network security, che attraverso la strategia della segmentazione garantisce la protezione delle reti e l’isolamento dei dispositivi.
Inoltre, crea VPN assicurando la crittografia dei dati e accerta l’identità degli utenti attivi nei flussi di rete.
Con profonda attenzione all’ambito industriale i firewall Sni20 e Sni40 proteggono i protocolli di comunicazione, analizzano in profondità i pacchetti e sono facilmente integrabili con i sistemi esistenti. In particolare, il firewall Sni40 ha ottenuto dall’authority Anssi la certificazione Csnp – Certification de sécurité de premier niveau ed è stato studiato in modo specifico per la protezione dei plc.
Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Sab Communications