Il Presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo, ha comunicato di avere avviato un’indagine conoscitiva al fine di elaborare una strategia a copertura nazionale sulla protezione del cyber spazio che punti, tra le altre cose, a rafforzare le aziende protette dal Golden Power e che lavorano con le istituzioni sui compiti di cyber difesa.
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Gli obiettivi dell’indagine conoscitiva
L’annuncio è stato dato a seguito dell’audizione di Eugenio Santagata, amministratore delegato di Telsy. Le parole di Minardo in merito: “L’audizione dell’Amministratore Delegato della Telsy S.p.A., Eugenio Santagata, sulle tematiche relative alla produzione di beni e servizi di interesse per la dotazione di mezzi del settore della Difesa è stata un’occasione molto importante per un focus in tema di cyber security. La sicurezza del cyber spazio è diventata sempre più importante in un mondo interconnesso e digitale come il nostro, soprattutto per le organizzazioni governative e militari che devono proteggere gli interessi nazionali e le informazioni sensibili. Non c’è dubbio che nell’ambito di una strategia complessiva un capitolo importante sarà quello dello sviluppo e della crescita delle capacità delle aziende nazionali protette da golden power che operino in sinergia con le istituzioni civili e militari preposte alla protezione dalle minacce cyber. […] La sicurezza del cyber spazio è oggi una delle esigenze principali di chi opera a garanzia degli interessi nazionali”.
Una strategia per proteggere il cyberspazio
Il tema cyber spazio era stato già al centro della discussione dell’ultimo summit NATO tenutosi a Madrid nell’estate del 2022. La Nato aveva già visto nello Spazio il nuovo dominio delle operazioni militari nel 2019, con ingenti investimenti destinati al lancio di satelliti per servizi di comunicazione, e nel 2021 con l’avvio del 3SAS, ossia Strategic Space Situational Awareness System, che includeva il dominio spaziale tra le priorità di ricerca e sviluppo delle tecnologie emergenti.
Nel documento strategico pubblicato a seguito del summit si legge che dalle minacce che provengono dal dominio cyber, dagli attacchi informatici ai potenziali attacchi contro la supply chain, possono verificarsi rischi reali sulle strumentazioni in orbita e sulla Terra, che possono ripercuotersi anche sulla business continuity nel contesto spazio.
“Mantenere un utilizzo sicuro e un accesso senza restrizioni allo spazio e al cyber spazio sono condizioni chiave per una deterrenza e una difesa effettiva. Noi miglioreremo le nostre abilità di operare efficacemente nello spazio e nel cyber spazio al fine di prevenire e rispondere contro lo spettro ampio delle minacce, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione”.
Segni evidenti del cambiamento di percezione della minaccia nello spazio, soprattutto a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina, con i nuovi scenari di guerra che ha portato.
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Fondi per l’innovazione
Dall’Europa arriva nuovi fondi per incentivare l’innovazione tecnologia per difesa e sicurezza. Il prossimo giugno, infatti, saranno pubblicati i nuovi bandi del programma Fed, Fondo Europeo per la Difesa, che prevede finanziamenti per 1,2 miliardi di euro per progetti di ricerca e sviluppo in ambito difesa, tecnologie e capacità. Si tratterà di 34 argomenti in quattro call for proposal su temi specifici e tre su tecnologie innovative e PMI. Con questi nuovi bandi il programma Fed raggiungerà i 3 miliardi di euro di investimenti della Commissione dal 2021, anno di avvio del programma.
Oltre a ciò, ci saranno anche le misure Eudis per l’innovazione nella difesa all’insegna del sistema di innovazione del settore della difesa UE, con l’obiettivo di arrivare a 2 miliardi di investimenti in questo settore nel 2027. Target principale saranno le piccole e medie imprese, imprenditori, start-up, per fornire loro il supporto iniziale necessario a sviluppare e commercializzare progetti innovativi per sicurezza e difesa europei.
Tra le misure Eudis, ci saranno: un bando per l’organizzazione di eventi di hackathon nel settore difesa in diverse località europee, bandi per lo sviluppo di poli di sperimentazione dell’innovazione destinati alle organizzazioni e bandi per sfruttare al meglio la ricerca finanziata dal settore civile dell’Unione Europea da parte di utenti finali militari.
I numeri della sicurezza nazionale
Dalla “Relazione Annuale sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza” relativa al 2022, i dati riguardanti i cyberattacchi subiti dal nostro Paese mostrano che l’attenzione deve essere mantenuta ancora alta.
Sulla sicurezza cibernetica, vengono riportate statistiche che evidenziano le tendenze che hanno caratterizzato le “attività cibernetiche ostili nel 2022 verso assetti informatici rilevanti per la sicurezza nazionale” e nel 56% dei casi, con 32 punti in più rispetto al 2021, si è trattato di attacchi a “infrastrutture informatiche riferibili a soggetti privati, con particolare attenzione verso i settori delle infrastrutture digitali/servizi IT (22%, in aumento di 16 punti percentuali), dei trasporti (18%, stabile rispetto all’anno precedente) e del bancario (12%, in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2021).
Le azioni in danno di obiettivi pubblici (43%, in calo di 26 punti percentuali) hanno riguardato perlopiù le Amministrazioni Centrali dello Stato (62% del totale, valore in aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente) e infrastrutture IT riferibili a enti locali e strutture sanitarie (per un complessivo 20% sul totale)”.
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L’obiettivo principale di queste azioni ostili che è stato individuato è stato l’inibizione dell’erogazione dei servizi, attraverso armi digitali capaci di eliminare dati e programmi presenti nei sistemi dei dispositivi attaccati.
Registrato anche l’aumento di azioni volte al furto di identità e/o credenziali.
Come si legge nella relazione, “sono state impiegate svariate tecniche d’attacco, tra cui software e script malevoli, e perseguite diverse finalità, tra cui lo spionaggio, il ritorno economico e il discredito dei target.
In particolare, è stato rilevato un significativo incremento delle azioni in danno di obiettivi privati e un aumento dell’impiego di malware, inclusi i ransomware, e, in concomitanza con l’invasione russa dell’Ucraina, sono stati osservati nuovi trend di attacco”.