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Telco: per rafforzare la cyber sicurezza nazionale serve cooperazione strategica



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Il settore delle telecomunicazioni, colonna portante della modernità connessa, si trova oggi al centro di strategie sempre più mirate per elevare le sue difese digitali contro l’incessante crescita delle minacce cibernetiche e rafforzare le infrastrutture critiche nazionali. E per farlo è necessaria una cooperazione strategica

Pubblicato il 20 dic 2024

Luisa Franchina

Presidente Associazione Italiana Infrastrutture Critiche (AIIC)

Tommaso Diddi

Analista Hermes Bay



Telco e cyber sicurezza nazionale

La riunione del Nucleo per la cybersicurezza (NCS) che si è tenuta mercoledì 11 dicembre presso la sede dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) è andata oltre la formalità ponendosi come uno snodo cruciale nel percorso di rafforzamento delle infrastrutture critiche nazionali.

A conferma di ciò anche il fatto che l’NCS è stato convocato in composizione ordinaria allargata a quattro primarie aziende private attive nel settore delle telecomunicazioni: Fastweb, TIM, Vodafone Italia e Wind Tre.

D’altronde, l’era digitale in cui viviamo è segnata da un duplice scenario: da un lato, opportunità di sviluppo senza precedenti; dall’altro, l’incessante crescita delle minacce cibernetiche, capaci di compromettere non solo la stabilità tecnologica, ma anche la sicurezza economica e sociale del Paese.

Non è un caso che il settore delle telecomunicazioni, colonna portante della modernità connessa, si trovi oggi al centro di strategie sempre più mirate per elevare le sue difese digitali.

Telco e sicurezza nazionale: nessun operatore può operare da solo

L’agenda dell’incontro, densa di contenuti tecnici e strategici, ha offerto agli operatori privati del settore la possibilità di illustrare le misure di protezione adottate, le soluzioni più avanzate per mitigare i rischi cyber e le lezioni tratte da esperienze recenti.

Case study concreti hanno dimostrato quanto siano ormai sofisticate le tattiche utilizzate da attori malevoli, siano essi criminali informatici o gruppi avanzati di minacce persistenti (APT).

Tra i temi affrontati spiccano la gestione delle vulnerabilità, l’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per il monitoraggio proattivo delle minacce e l’adozione di modelli di difesa multilivello. Questi strumenti permettono non solo di prevenire potenziali attacchi, ma anche di mitigare i danni in caso di compromissione.

È emerso un concetto chiaro e condiviso: nessun operatore può agire da solo. La sicurezza del sistema-Paese dipende da un lavoro di squadra, coordinato e sinergico, in cui pubblico e privato si sostengono e si rafforzano a vicenda.

Il ruolo dell’ACN, in questo contesto, è stato riconosciuto come centrale, ponendo le basi per una collaborazione sempre più stretta e offrendo servizi e strumenti volti a identificare e neutralizzare le minacce in tempi rapidi.

L’Agenzia, infatti, non solo fornisce supporto tecnico e operativo, ma agisce come un catalizzatore di competenze, risorse e informazioni. L’erogazione di servizi cyber agli operatori privati, ha sottolineato il Direttore Generale Bruno Frattasi, rappresenta un valore aggiunto significativo per incrementare la resilienza complessiva del sistema.

Fondamentale lo scambio operativo tra operatori

Un altro aspetto cruciale affrontato durante la riunione è stato l’annuncio della prossima istituzione dell’ISAC TELCO. Gli ISAC (Information Sharing and Analysis Center) sono strutture dedicate allo scambio informativo tra operatori di uno stesso settore critico, finalizzate a migliorare la capacità di individuazione, prevenzione e risposta alle minacce cyber.

L’ISAC TELCO si integrerà con l’ISAC Italia, già attivo presso l’ACN, creando una rete informativa più capillare e aggiornata.

Attraverso lo scambio di dati e segnalazioni sulle minacce emergenti, sarà possibile intervenire in maniera più rapida ed efficace, assicurando la protezione delle infrastrutture digitali critiche.

Il Direttore Generale dell’ACN, Bruno Frattasi, ha sottolineato con forza l’importanza di un dialogo costante e produttivo tra settore pubblico e privato: “La cooperazione tra pubblico e privato costituisce un presupposto fondamentale per la cybersicurezza nazionale, dal momento che solo con il contributo di tutti possiamo migliorare la capacità di protezione e resilienza del Paese rispetto a minacce cyber che sono in continua evoluzione”.

Ha, inoltre espresso apprezzamento per il contributo fornito dagli operatori privati durante la riunione, auspicando che questa collaborazione possa essere replicata anche in altri settori strategici.

Il settore delle telecomunicazioni riveste un ruolo centrale nell’ecosistema digitale. Le reti TELCO non solo abilitano la connettività su scala globale, ma rappresentano anche la base su cui si costruiscono servizi essenziali come la finanza digitale, la sanità connessa, i trasporti intelligenti e le smart city. Ogni telefonata, ogni connessione a Internet, ogni servizio digitale transita attraverso infrastrutture che devono rimanere operative, affidabili e protette: garantire la sicurezza delle reti significa proteggere la vita quotidiana dei cittadini, l’operatività delle aziende e la stabilità delle istituzioni.

Le sfide cyber per le aziende del settore Telco

In un contesto così critico, le minacce cibernetiche rappresentano un rischio concreto: attacchi ransomware, esfiltrazioni di dati, intrusioni nei sistemi di controllo e sabotaggi infrastrutturali sono solo alcune delle sfide che le aziende del settore devono affrontare quotidianamente. L’incontro di mercoledì ha evidenziato come sia indispensabile dotarsi di strumenti tecnologici avanzati e collaborare attivamente con le istituzioni preposte alla difesa nazionale.

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è un ente centrale nella strategia italiana di protezione delle infrastrutture critiche e della sicurezza cibernetica.

L’ACN opera non solo per mitigare le minacce esistenti, ma anche per anticipare quelle future attraverso l’analisi delle tendenze globali e l’utilizzo di soluzioni innovative.

La collaborazione con gli operatori del settore privato, come emerso nella riunione odierna, consente di allineare le strategie pubbliche con le esigenze reali del mercato e di creare un sistema di difesa resiliente e integrato.

La prossima istituzione dell’ISAC TELCO si inserisce proprio in questa strategia. Attraverso lo scambio tempestivo di informazioni sulle vulnerabilità e sugli attacchi rilevati, sarà possibile elevare la protezione complessiva del settore e garantire una risposta più coordinata ed efficace. In questo senso, il dialogo con gli operatori privati rappresenta un passo fondamentale per costruire un sistema di cybersicurezza nazionale solido e dinamico.

Conclusioni

L’iniziativa rappresenta solo il primo tassello di un percorso più ampio. Il Direttore Generale Bruno Frattasi ha annunciato l’intenzione di replicare questo modello di collaborazione con altri settori strategici del Paese, quali l’energia, i trasporti e la sanità.

Ogni comparto critico richiede un approccio su misura, ma la filosofia di base rimane la stessa: condividere, cooperare, proteggere.

La riunione ha ribadito un concetto chiave: solo attraverso la sinergia tra pubblico e privato, unita all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e a una costante attività di monitoraggio e prevenzione, sarà possibile proteggere l’ecosistema digitale del Paese e affrontare con successo le sfide future.

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