Arne Schönbohm, capo della cybersecurity tedesca, rischia di essere rimosso dal suo incarico a causa di rapporti poco trasparenti con i servizi segreti russi da parte dell’associazione da lui fondata qualche anno fa, ossia il Consiglio tedesco per la Sicurezza Cibernetica.
Il primo segnale di sfiducia da parte del governo tedesco è stato l’annullamento, da parte della ministra dell’Interno Nancy Faeser, della tradizionale presentazione del rapporto annuale dell’Ufficio Federale per la Sicurezza Informatica, che avrebbe dovuto presiedere proprio Schönbohm.
Da ciò che è emerso da un programma della seconda rete pubblica, la Zdf, Schönbohm, anche se non più a capo dell’associazione, avrebbe mantenuto i contatti con esperti e aziende interne, sia pubbliche che private, e lo scorso agosto ha partecipato al giubileo del Consiglio, tenendo anche il discorso principale.
Rilevante è anche la presenza, all’interno del Consiglio, di una società tedesca, la Protelion, molto vicina alla russa O.A.O. Infotecs, fondata da un ex agente del Kgb. Inoltre, sempre secondo quanto riportato da Zdf, Putin avrebbe conferito un’onorificenza a Schönbohm.
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Possibili rischi per la Germania
L’associazione, nel frattempo, ha risposto alle accuse escludendo la Protelion dai suoi membri per incompatibilità dei suoi comportamenti con gli obiettivi del Consiglio e rigettando qualsiasi suo collegamento con i servizi russi.
Ora preoccupa la possibilità che la Germania possa entrare nel mirino della Russia per aver appoggiato l’Ucraina.
Qualche giorno fa si è verificata già una paralisi del traffico ferroviario tedesco di oltre tre ore nel Nord-Ovest del Paese, dalla Bassa Sassonia allo Schleswig-Hollstein. Inizialmente Deutsche Bank ha pensato a un difetto al sistema radio digitale dei treni, in seguito il ministro dei trasporti Volker Wissing ha dichiarato che si era, invece, trattato di una recisione di due cavi a 500 chilometri di distanza tra loro.
Se la Procura federale non esclude un coinvolgimento di uno Stato in questo apparente atto di sabotaggio, Anton Hofreiter, presidente della Commissione per gli Affari Europei del Bundestag, ha invece puntato il dito esplicitamente contro la Russia.
Ombre sul rapporto Russia-Europa
Lo scorso maggio, a tre mesi dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, il capo dell’intelligence tedesca aveva dichiarato che i livelli di spionaggio contro il Paese erano significativamente più alti rispetto alla Guerra Fredda e il direttore del controspionaggio, il Bundesamt für Verfassungsschutz, Thomas Haldenwang, aveva dichiarato che “in un mondo di ostilità aperte e sanzioni drastiche, la soglia di inibizione per lo spionaggio, il sabotaggio e l’influenza illegittima continuerà a scendere”.
La denuncia nei confronti di Schönbohm di un possibile contatto diretto con l’intelligence russa è solo l’ennesima ombra che riguarda il rapporto tra la Russia e l’Europa, che ha visto spesso la Germania al centro, e che può aver provocato o provocare interferenze da Mosca sull’Occidente.
Settimane fa, il quotidiano Die Zeit ha rivelato attività di spionaggio a favore di Mosca per mano di due alti funzionari del ministero dell’Economia tedesca, probabilmente impiegate in forniture energetiche in posizioni chiave.
Ad agosto un ufficiale della riserva delle Forze Armate tedesche è stato accusato di aver rivelato informazioni all’intelligence russa tra il 2014 e il 2020. Ad aprile l’accusa nei confronti di un uomo che avrebbe trasmesso ai servizi segreti russi una ricerca sui programmi aerospaziali dell’Unione Europea, incluso il lanciatore europeo Ariana.
Altro episodio, riportato da Der Spiegel, che si aggiunge alla lista, riguarda il rilascio di un visto d’ingresso ad un cittadino russo già segnalato per le sue attività sotto copertura diplomatica a livello internazionale. Sembra che gli avvertimenti riguardanti l’individuo siano stati “trascurati a causa di un errore” amministrativo e il visto sia stato annullato, ma potrebbe essere stata una mossa da parte della Germania per dimostrare buona volontà alla Russia.
Senza dimenticare l’espulsione dalla Germania di 40 diplomatici russi a seguito dei crimini di guerra in Ucraina. Da qui la reazione della Russia con la cacciata dello stesso numero di diplomatici tedeschi e la minaccia di continuare ad agire in tal senso in risposta ad altre mosse tedesche, rischiando, così, di ridurre in maniera drastica la presenza diplomatica tedesca in Russia.
È chiaro che la Germania non voglia rompere totalmente i rapporti diplomatici con Mosca, anche se la copertura diplomatica russa in Germania è la più ingente in tutta Europa, basti pensare che in Italia gli uomini dei servizi sono 70 contro i 100 in territorio tedesco.