DOMANDA
A seguito dell’invio da parte mia di una mail informativa relativa al piano di vaccinazione della Regione, ho ricevuto una risposta da una dipendente che mi comunicava il giorno in cui si sarebbe sottoposta al vaccino. Sarebbe utile all’azienda sapere, per questioni organizzative, se vi sono soggetti vaccinati. È possibile?
RISPOSTA
L’Autorità Garante per la Protezione dei Dati personali, che ha pubblicato le linee guida in materia di vaccinazioni in azienda (FAQ) lo scorso 17 febbraio 2021, ha previsto esattamente la casistica riportata dal lettore.
La risposta dunque è negativa, ovvero il datore di lavoro non può conoscere le informazioni sullo stato vaccinale dei propri dipendenti. Il trattamento non è considerabile lecito, in quanto non previsto dalle disposizioni (emergenziali e non) vigenti e dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Anche volendo considerare il consenso come base giuridica del trattamento, esso non permette al datore di lavoro di procedere con la raccolta di informazioni sullo stato vaccinale dei dipendenti. Ciò si evince dalla lettura del considerando 43 del GDPR, in cui è spiegato che vi sarebbe uno squilibrio nel rapporto tra titolare e interessato del trattamento nel contesto lavorativo.
Si consiglia, pertanto, di cancellare il dato raccolto e di informarne l’interessato. L’eventuale assenza in orario lavorativo potrà essere valutata con il medico di riferimento del dipendente, qualora ne ricorrano i presupposti.
Infine, per buona prassi e per contenere questo tipo di scambio informativo, si consiglia di aggiornare i dipendenti su tali specifiche normative, secondo le modalità e i canali previsti dal datore di lavoro.
Mandate i vostri quesiti ai nostri esperti
Quesiti privacy: info@dpocc.it