Il GDPR, che ha come obiettivo principale la tutela e la protezione dei dati dei cittadini per rafforzare la loro fiducia nei servizi offerti dalla società digitale, pone la tutela dei diritti dell’interessato come tema da considerare di primaria importanza. Di conseguenza dispone che i titolari di dati personali considerino il tema della protezione dei dati degli interessati in modo più ampio e rafforzato rispetto alla precedente normativa, in particolare nel caso di trattamento illecito. Infatti, a seguito di un trattamento illecito, ai sensi dell’art. 79 del GDPR, l’interessato, nel caso ritenga che i diritti di cui gode siano stati violati, ha diritto di proporre un ricorso giurisdizionale effettivo nei confronti sia del titolare che del responsabile del trattamento, in quanto col GDPR sono considerati responsabili in modo solidale.
Come viene spiegato nell’articolo di Digital4biz, agli interessati vengono infatti riconosciuti nuovi diritti, particolarmente connessi all’uso di nuove tecnologie, e anche una forte tutela risarcitoria appunto nel caso di trattamento illecito dei loro dati.
Tra i nuovi diritti degli interessati, in particolare, la vera novità la ritroviamo nel diritto all’oblio.
Qualora l’interessato si avvalga di tale diritto, ai sensi dell’art. 17 del GDPR, e specifichi che desidera anche la cancellazione di qualsiasi copia dei suoi dati personali nonché eventuali riproduzioni o link agli stessi, il titolare, che ha reso pubblici tali dati, deve diventare un tramite verso gli altri titolari che, per quanto di sua conoscenza, stanno trattando tali dati, ovviamente tenuto conto sia dei costi che delle tecnologie a sua disposizione. Un approfondimento sul tema è reperibile nell’articolo di Agendadigitale.eu sulle novità contenute nel GDPR per quanto riguarda il diritto all’oblio.
A cura di Manuela Santini, Information & Cyber Security Advisor presso P4I – Partners4Innovation e Sara Bacchieri, Trainee Information & Cyber Security presso P4I – Partners4Innovation