l’analisi

ISO 42001 e AI Act: una guida alla conformità per l’intelligenza artificiale affidabile



Indirizzo copiato

La ISO 42001 fornisce un quadro dettagliato per la gestione dei dati nei sistemi di intelligenza artificiale e rappresenta una risorsa preziosa per le organizzazioni che desiderano allinearsi ai requisiti dell’AI Act per ridurre i rischi delle nuove tecnologie e garantire che i risultati siano equi, sicuri e conformi agli obiettivi aziendali

Pubblicato il 18 nov 2024

Giuseppe Tulli

Data Protection Consultant DPO Uni



ISO 42001 e AI Act

Con l’avvento dell’AI Act dell’Unione Europea, l’implementazione di sistemi di gestione dell’intelligenza artificiale (AIMS) diventa un attività fondamentale per garantire conformità alle nuove normative e favorire lo sviluppo di IA affidabili e sicure.

L’approvazione dell’AI Act ha posto l’accento su un uso responsabile dell’IA in vari settori, richiedendo alle organizzazioni di adottare misure rigorose per proteggere i diritti fondamentali e assicurare che i sistemi di IA rispettino elevati standard di sicurezza e trasparenza.

In questo contesto, lo standard ISO/IEC 42001:2023 rappresenta una risorsa preziosa per le organizzazioni che desiderano allinearsi ai requisiti dell’AI Act, in quanto fornisce linee guida dettagliate per la creazione, gestione e miglioramento continuo di un sistema di gestione dell’IA, aiutando le aziende a mitigare i rischi legati all’IA, promuovendo, infine, un’innovazione responsabile.

ISO 42001 come approccio corretto alle tecnologie AI

Lo standard ISO/IEC 42001:2023 s’inquadra nel contesto della cosiddetta soft law, ossia delle pratiche volontarie di adozione dei sistemi di gestione e di qualità certificabili da enti terzi accreditati che mirano a consolidare la conformità normativa da parte di chi se ne dota[1].

L’adozione di modelli attuativi extra legislativi che si fondano su misure incentivanti e in grado d’innescare processi virtuosi da parte dell’organizzazione e delle imprese, sono complessivamente favoriti e incoraggiati dalle politiche e norme comunitarie.

La normativa tecnica del sistema certificabile da soggetti accreditati attribuisce valori nella gestione della qualità e dei rischi prefissati. Fissando preventivamente obiettivi e indicatori di performance che consentono un monitoraggio oggettivo nel tempo sul corretto sviluppo dei comportamenti attesi, nonché le verifiche affidate ad organismi tecnici e di audit.

Gli elementi di flessibilità e le pratiche connesse allo Standard, la sua adattabilità e l’impatto delle verifiche nel corso del tempo, convergono in un approccio alle tecnologie AI che concretamente offre riferimenti utili e favorevoli per poter comprendere la direzione in cui tali tecnologie si stanno si stanno muovendo.

Il quadro normativo introdotto dal AI Act bilancia la promozione dell’innovazione tecnologica con la protezione dei cittadini e stabilisce l’adozione dell‘approccio basato sul rischio, prevedendo requisiti minimi per affrontare i rischi senza ostacolare lo sviluppo tecnologico.

La normativa stabilisce cioè, dal suo canto, delle regole specifiche per garantire che i sistemi di IA siano sicuri e rispettino i diritti umani fondamentali, con un’attenzione particolare ai sistemi di IA ad alto rischio. Sistemi che trovano applicazione in ambiti critici come la sanità, l’istruzione e le infrastrutture, dove gli errori o l’uso improprio dell’IA possono avere conseguenze significative.

La ISO 42001 per la gestione del rischio legato all’AI

Lo standard ISO/IEC 42001:2023 offre un quadro per la gestione del rischio legato all’intelligenza artificiale, fornendo una serie di controlli e obiettivi, intesi come presidi dell’equità, della sicurezza, della trasparenza, della privacy e della robustezza. Lo standard guida, in tal senso, le organizzazioni nell’adozione delle pratiche responsabili, rispecchiando, dunque, molte delle disposizioni dell’AI Act.

Ad esempio, sia lo standard IsSO che l’AI Act richiedono valutazioni regolari dei rischi associati ai sistemi di IA, audit frequenti, una gestione continua della qualità e dei rischi. L’ISO/IEC nello specifico enfatizza l’importanza del supporto da parte della leadership aziendale e l’assegnazione delle responsabilità nella gestione del rischio IA, in linea con le richieste dell’AI Act.

Vantaggi strategici per le aziende

Adottare un sistema di gestione conforme all’ISO/IEC 42001:2023 offre molteplici vantaggi, poiché, innanzitutto, garantisce come dicevamo una gestione rigorosa e continua dei rischi associati all’IA, aumentando la fiducia di clienti e stakeholder nei sistemi IA implementati.

La conformità allo standard ISO/IEC 42001:2023 conferisce poi un vantaggio competitivo, dimostrando un impegno verso pratiche etiche e la sicurezza, elementi chiave in un panorama normativo in rapida evoluzione. Resta inteso che le organizzazioni, specie le più piccole, potrebbero incontrare inattese difficoltà nel destinare le risorse sufficienti e reperire le conoscenze adeguate a sostenere la conformità normativa, dunque, costi e complessità connesse alla creazione di tali pratiche.

Ciononostante, l’adozione dello standard ISO/IEC 42001:2023, facilita la conformità all’AI Act dell’UE e promuove la cultura di miglioramento continuo e responsabilità nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Le aziende che implementano con successo un sistema di gestione dell’IA secondo i requisiti di questo standard saranno ben posizionate per affrontare le sfide normative future e per sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica in modo etico e sicuro.

In un mondo in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più centrale, questo standard rappresenta un pilastro fondamentale per costruire fiducia e garantire lo sviluppo di soluzioni IA che rispettino i più alti standard di sicurezza e trasparenza.

Gestione e qualità dei dati nei sistemi di AI

Un sistema di intelligenza artificiale (IA) si compone da vari elementi che lavorano insieme per permettere alle macchine di eseguire compiti tipicamente associati all’intelligenza umana, come l’apprendimento, il riconoscimento di schemi e la risoluzione di problemi.

Tipicamente costituiscono un sistema di IA una serie di componenti tra questi, l’algoritmo di apprendimento, l’hardware o l’infrastruttura ed il software impiegati, il dataset.

Ci soffermiamo proprio su quest’ultimo elemento, constando che il successo dell’Intelligenza Artificiale (IA), divenuta una componente essenziale in molte industrie, sia stato in buona parte favorito dall’ampia disponibilità dei dati utilizzati a tali scopi.

Il dataset può includere testi, immagini, video, audio e molto altro. Tali dati vengono utilizzati per addestrare i modelli e insegnare loro a fare previsioni o prendere decisioni. Essi sono alla base di ogni sistema IA e sono cruciali per la riuscita del sistema stesso.

Lo standard ISO pone, infatti, un’enfasi particolare proprio sulla gestione e la qualità dei dati lungo l’intero ciclo di vita del sistema di IA. Fornisce linee guida dettagliate per garantire che i dati utilizzati siano adeguati, affidabili e sicuri.

Qualità dei dati durante il ciclo di vita

L’allegato B della norma, nello specifico include una serie di Controlli sulla qualità dei dati durante l’intero ciclo di vita del sistema di IA.

Dalla fase di raccolta dei dati fino alla produzione è essenziale garantire che il sistema si basi su dati accurati, rilevanti e aggiornati.

Questo include l’approvvigionamento dei dati del sistema e, dunque, la verifica della provenienza dei dati, assicurando che siano stati sottoposti a opportune validazioni, o siano sottoposti a misure correttive in caso di problemi di qualità.

La qualità dei dati influisce direttamente sulla funzionalità e sull’affidabilità del sistema di IA, e per questo motivo lo standard ne richiede un monitoraggio costante.

Controllo della qualità

La norma si concentra, inoltre, sulla gestione delle risorse di dati richiedendo all’organizzazione di documentare in modo dettagliato tutte le risorse di dati utilizzate, includendo informazioni sulla provenienza, la data dell’ultimo aggiornamento, le categorie di dati utilizzate (formazione, test, produzione) e il processo di etichettatura dei dati.

Questi dettagli sono fondamentali per garantire la tracciabilità e la qualità dei dati, permettendo all’organizzazione di valutarne l’idoneità per il caso d’uso specifico. Inoltre, richiede di definire e documentare i requisiti di qualità dei dati utilizzati per sviluppare e gestire i sistemi di IA poiché essi hanno un impatto significativo sulla validità dei risultati ottenuti.

È importante, cioè, che i dati siano adatti allo scopo e che siano monitorati per evitare distorsioni che possano compromettere le prestazioni e l’equità del sistema. La norma nello specifico richiama gli standard aggiuntivi, come la serie ISO/IEC 5259, che offre ulteriori linee guida per garantire una qualità dei dati adatta al machine learning e all’analisi.

Provenienza e verifica

Questo è un aspetto critico per garantire la trasparenza e la tracciabilità che le organizzazioni devono definire e documentare.

Più nello specifico, riguarda i processi stabiliti della verifica e della registrazione della provenienza dei dati utilizzati nei sistemi di IA durante tutto il ciclo di vita; che deve includere la registrazione delle modifiche apportate ai dati, la loro validazione e il trasferimento del controllo dei dati.

Formazione e test

L’allegato C riguarda i rischi, trattando l’importanza della disponibilità e qualità dei dati di formazione e di test per i sistemi di IA basati sul machine learning (ML). I dati di formazione e di test devono essere sufficientemente diversificati e di alta qualità per garantire che il sistema di IA funzioni correttamente nel contesto operativo previsto.

Negli esempi che tratteremo di seguito, dimostrano come l’inadeguata qualità dei dati influisca negativamente sugli obiettivi chiave di equità, sicurezza e robustezza del sistema.

Dati di bassa qualità, soprattutto quando sono sbilanciati o non rappresentativi, possono portare a bias nei modelli di AI, ossia comportamenti che favoriscono o sfavoriscono determinati gruppi.

Se il dataset utilizzato per addestrare un sistema AI contiene pregiudizi (ad esempio, è maggiormente composto da dati relativi a un gruppo demografico specifico), il modello potrebbe produrre decisioni discriminatorie contro gruppi sottorappresentati.

Dunque, determinano bias e discriminazioni che minano l’equità del sistema. Un caso noto è quello del software di reclutamento di Amazon, che favoriva i candidati maschi rispetto alle donne perché era stato addestrato su dati storici di curriculum prevalentemente maschili, riflettendo così le dinamiche storiche discriminatorie del settore tecnologico.

Dati inadeguati possono minare la capacità di un sistema AI di prendere decisioni sicure e accurate. Quando un sistema di AI viene addestrato su dati incompleti, rumorosi (nel significato di “noise data”) o poco accurati, può fare errori gravi come falsi positivi (segnalare un problema dove non ce n’è uno) o falsi negativi (non rilevare un problema reale).

Tali errori possono avere conseguenze di sicurezza, specialmente in settori critici come la sanità o la guida autonoma.

Nella diagnostica medica, un sistema di AI che analizza immagini per rilevare tumori può fare errori se addestrato su immagini di bassa qualità o dataset non rappresentativi. Questo può portare a diagnosi errate, con potenziali rischi per la vita dei pazienti.

Quando i dati di addestramento non sono abbastanza variegati o rappresentativi di tutti gli scenari possibili, l’AI potrebbe non essere in grado di gestire situazioni nuove o non previste, rendendolo meno robusto.

La robustezza si riferisce, infatti, alla capacità di un sistema AI di mantenere prestazioni elevate anche in condizioni diverse da quelle presenti nei dati di addestramento. Il sistema non robusto non fornice le prestazioni attese in condizioni variabili, risutando vulnerabile agli errori o agli attacchi che sfruttano le sue debolezze.

I sistemi di riconoscimento facciale, se addestrati principalmente su immagini di persone di pelle chiara, possono avere gravi difficoltà a riconoscere correttamente volti di persone con tonalità di pelle più scura. Tali casi vengono menzionati nel report NIST che segnala prestazioni negative dell’algoritmo, dimostrando che la mancanza di dati rappresentativi influenza negativamente la robustezza del sistema[2].

Monitorare la qualità dei dati e gli errori del sistema

L’organizzazione deve, dunque, sovraintendere la qualità dei dati ed ai possibili errori del sistema influendo su di esso nel suo complesso.

Per alcuni studi di settore l’errore può riguardare l’elaborazione algoritmica, la quale riesce in certi contesti ad identificare meglio individui appartenenti alla propria etnia. Nel campo delle tecnologie del riconoscimento facciale, ad esempio, alcuni algoritmi elaborati da programmatori si sono mostrati più performanti nell’identificare persone di origine asiatica.

In conseguenza di questo, emerge l’ipotesi di integrare i team di sviluppatori con esperti provenienti da diverse aree geografiche. In ogni caso, si dovranno tenere in considerazione diversi elementi allo scopo di garantire il pluralismo atteso, mitigando gli effetti discriminatori del riconoscimento, sicurezza e robustezza.

Mitigare i rischi mediante strategie d’uso dei dati

Molti dei problemi sopra menzionati possono essere mitigati proprio attraverso strategie nell’suo dei dati, affinchè siano più bilanciati e rappresentativi del modello, siano sottoposti a verifica verifica continua rispetti agli scenari differenti, all’applicazione di tecniche di debiasing o miglioramento della robustezza.

Lo standard richiede di affrontare i rischi e le opportunità nella qualità dei dati, quindi le organizzazioni devono identificare, valutare e mitigare questi rischi attraverso un controllo rigoroso dei dati e processi di miglioramento continuo.

Una qualità insufficiente può portare a risultati distorti e influire negativamente sulle prestazioni generali del sistema.

Essendo la qualità dei dati una fonte di rischio significativa nei sistemi di IA basati sul machine learning, viene specificato nel dettaglio nell’Allegato B della ISO.

Ma il tema della qualità dei dati deve tener conto delle specifiche competenze degli addetti alla loro scelta e al loro mantenimento.

Le competenze sono un pilastro fondamentale su cui poggia lo standard, poiché la gestione dei sistemi di intelligenza artificiale richiede un approccio multidisciplinare capace di integrare competenze tecniche, etiche e di dominio specifico.

Competenze in materia di AI

Le organizzazioni devono assicurarsi di avere a disposizione un team diversificato di professionisti che spazia dagli scienziati dei dati agli esperti di sicurezza e privacy, dai ricercatori in IA agli specialisti del settore di applicazione.

Questa varietà di competenze è essenziale per affrontare la complesse fasi di sviluppo, implementazione e supervisione del sistema stesso.

È fondamentale che il personale coinvolto abbia non solo le competenze tecniche necessarie, ma anche una comprensione approfondita delle implicazioni etiche e sociali dell’IA.

La valutazione delle prestazioni dei sistemi di IA richiede lo sviluppo di metodologie rigorose basate su criteri, metriche e valori ben definiti, che devono essere applicate da personale qualificato. La competenza in materia di IA va, infatti, oltre la mera conoscenza tecnica. Include la capacità di valutare criticamente i sistemi, comprenderne i limiti e le potenziali implicazioni, e saper interpretare correttamente i risultati.

La gestione efficace dei sistemi di IA richiede un approccio olistico che combina expertise tecnica, consapevolezza etica, e una profonda comprensione del contesto di applicazione. Le organizzazioni devono riconoscere l’importanza di costruire e mantenere un ecosistema di competenze diversificato e in continua evoluzione per affrontare le sfide presenti e future dell’IA.

Tutto questo richiede risorse finanziarie e tecnologiche, ma anche lo sviluppo di procedure adeguate, la creazione di una cultura organizzativa che valorizza l’innovazione responsabile, e l’investimento continuo nella formazione e nello sviluppo delle competenze del personale.

Conclusioni

La norma ISO/IEC 42001 fornisce un quadro dettagliato per la gestione dei dati nei sistemi di IA, sottolineando l’importanza della qualità e della tracciabilità dei dati durante tutto il ciclo di vita del sistema.

Seguendo queste linee guida, le organizzazioni possono ridurre i rischi associati all’uso dell’AI, migliorare le prestazioni dei loro sistemi e garantire che i risultati siano equi, sicuri e conformi agli obiettivi aziendali.

Implementare misure efficaci per garantire la qualità dei dati non è solo una necessità tecnica, ma una componente strategica per il successo a lungo termine nell’uso responsabile dell’AI.


[1] A livello globale International Electrotechnical Commission (IEC); a livello europeo vi è lo European Committee for Standardization (CEN) e lo European Committee for Electrotechnical Standardization (CENELEC); in Italia si ricordi Ente nazionale italiano di unificazione (UNI).

[2] Face Recognition Vendor Test (FRVT) contiene una serie di valutazioni corso condotte dal National Institute of Standards and Technology (NIST) per misurare le prestazioni degli algoritmi di riconoscimento facciale.

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 5