L'OPINIONE

DL Capienze: ecco come e perché si è trasformato nella peggiore norma privacy italiana

La conversione in legge ha introdotto nel cosiddetto DL Capienze ben 37 modifiche al Codice Privacy, trasformando quello che era nato come un decreto per disposizioni urgenti per l’accesso alle attività culturali, sportive e ricreative nella peggiore norma privacy mai pubblicata in Italia. Ecco con quali impatti

Pubblicato il 02 Dic 2021

Diego Dimalta

Co founders Privacy Network

Matteo Navacci

Co founders Privacy Network

DL Capienze

Il primo dicembre 2021 è stato approvato, con fiducia, il DDL di conversione in legge del DL 139/2021, (“DL Capienze). Il testo votato è identico a quello approvato dal Senato il 18 novembre.

Quello che era nato come un decreto per disposizioni urgenti per l’accesso alle attività culturali, sportive e ricreative” è ben presto – e inspiegabilmente – diventato un pacchetto di riforme del Codice Privacy.

Il legislatore ha infatti ritenuto ragionevole introdurre ben 37 modifiche al Codice Privacy, una quantità seconda forse solo al D.lgs. 101 che nel 2018 ha coordinato il Codice Privacy alla nuova normativa europea (GDPR).

Nonostante le eccezioni da noi (Privacy Network) sollevate in sede di audizione presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, come anche dal Presidente del Garante Privacy, il Senato ha addirittura scelto di andare oltre a quanto originariamente previsto dal testo del Decreto legge, con una serie di modifiche ulteriori approvate anche dalla Camera.

DL Capienze: gli impatti privacy

Possiamo affermare che il testo convertito in legge del DL 139 sia la peggiore norma privacy mai pubblicata in Italia.

Da questa normativa ne esce depotenziato il Garante a fronte di enormi poteri riconosciuti alle PA.

Le pubbliche amministrazioni da oggi potranno trattare i dati dei cittadini anche senza bisogno di una legge. Sarà sufficiente un atto amministrativo generale. Le stesse amministrazioni che negli ultimi anni hanno dato prova di una bassissima cultura privacy. Ministeri senza DPO; software che inviano dati dei cittadini ad aziende straniere per motivi di marketing; gravi incidenti e violazioni di dati; sistemi di riconoscimento facciale illegittimi. Sono solo alcuni dei numerosi casi di pressapochismo delle Pubbliche Amministrazioni, le stesse che ora potranno decidere in autonomia di creare delle basi giuridiche ad hoc per raccogliere e trattare ogni tipo di dato.

Il Senato è andato anche oltre rispetto al testo originale, creando una vera e propria corsia preferenziale per tutti gli apparati statali, anche nel trattamento di dati relativi alla salute. Oggi ogni ente pubblico ha quindi facoltà di trattare, comunicare e diffondere dati personali semplicemente sulla base Come se questo non bastasse

Non solo, gli stessi poteri sono stati estesi anche alle forze armate, che potranno ora trattare dati dei cittadini italiani sugli stessi presupposti, per fini di sicurezza nazionale e difesa (che in questo periodo può voler dire tutto).

Cosa cambia per il riconoscimento facciale

A poco, poi, vale la tanto decantata moratoria relativa al riconoscimento facciale. Il motivo? Leggetelo voi stessi.

L’articolo 9 comma 9 introduce la citata sospensione di tre anni, affermando:

[…] l’installazione e l’utilizzazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale operanti attraverso l’uso dei dati biometrici di cui all’articolo 4, numero 14), del citato regolamento (UE) 2016/679 in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati, sono sospese fino all’entrata in vigore di una disciplina legislativa della materia e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.

Perfetto, se non fosse che il comma 12 poi affermi:

I commi 9, 10 e 11 non si applicano ai trattamenti effettuati dalle autorità competenti a fini di prevenzione e repressione dei reati o di esecuzione di sanzioni penali […]

Volendo tradurre, significa che la moratoria non riguarda i sistemi di riconoscimento facciale finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati, immaginiamo, da parte della PA. Anzi, peggio. La moratoria limita l’obbligatorietà della consultazione preventiva al Garante per i trattamenti di riconoscimento facciale effettuati dall’autorità giudiziaria nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali e di quelle giudiziarie del pubblico ministero.

Questo obbligo, ora sospeso dalla moratoria, è invece previsto dall’articolo 24 del D.lgs. 51/2018, che in Italia ha dato attuazione alla Direttiva 2016/680 (la sorellina minore del GDPR, che si applica al trattamento di dati ai fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali).

Considerando che le critiche maggiori e il principale utilizzo di tali sistemi abbiano ad oggetto proprio i trattamenti per fini di prevenzione e repressione di (presunti) reati, si capisce che tale moratoria ha davvero un’incidenza estremamente ridotta. La moratoria si applica quindi solo a limitate ipotesi, come l’uso di sistemi di riconoscimento facciale in luoghi pubblici o aperti al pubblico (es. teatri).

Vale la pena notare che la moratoria precisa che questo divieto sarà in vigore fino al 2023, o fino all’entrata in vigore di una legge specifica in merito. Una condizione necessaria già prevista dal GDPR stesso, pena l’illiceità del trattamento.

A cosa è servita, quindi, questa moratoria?

C’è di più. Questa normativa potrebbe anche essere interpretata in modo tale da rendere lecito il riconoscimento facciale. Visto che la moratoria fa espressamente salve alcune attività, significa che da oggi è lecito usare sistemi di riconoscimento facciale per finalità di prevenzione e repressione dei reati proprio sulla base dell’autorizzazione implicita data con questa norma?

Per capirci, hanno fatto molto scalpore gli interventi del Garante Privacy con cui è stato dichiarato illegittimo l’utilizzo di sistemi di riconoscimento facciale da parte del Comune di Como, come anche l’intervento che ha dichiarato illegittimo il SARI Real Time. Ecco, con questa nuova normativa potrebbe essere paradossalmente possibile che questi sistemi siano invece ritenuti leciti. Magari poi sarà il Garante Privacy a contestare l’uso di questi sistemi, ma è innegabile sottolineare che oggi per la prima volta abbiamo una norma di legge che implicitamente ammette la liceità dell’uso di questi sistemi per la prevenzione e repressione di reati.

Ridotte le tutele delle persone e il potere del Garante

È facile, quindi, intuire che viene ridotto fortemente il campo di tutela delle persone, unitamente al potere dell’Autorità Garante. C’è quindi davvero poco da festeggiare.

Ricorrendo a un detto popolare potremmo dire che “si stava meglio quando si stava peggio”. Già, perché prima, ciò che ha permesso al Garante di delegittimare i sistemi come quello di Como e il SARI è stato un vuoto normativo, oggi colmato (male) dal Dl 139 e dai suoi emendamenti in sede di conversione.

Nella decisione relativa al comune di Como leggiamo un passaggio fondamentale:

RITENUTO pertanto che la suddetta raccolta di dati biometrici – funzionale in particolare all’identificazione dei soggetti interessati nei soli casi nei quali emergano specifiche esigenze investigative, segnatamente ai sensi dell’art. 349 c.p.p. – possa effettuarsi solo in presenza di un’idonea previsione normativa ai sensi dell’art. 7 d.lgs. n. 51/2018, che al momento non pare rinvenibile;

La lettera della norma è molto chiara. Il trattamento dei dati biometrici era prima possibile solo in presenza di una norma; norma che non esistendo, di fatto, ha concesso al Garante il potere di delegittimare tali trattamenti.

È quindi proprio il vuoto normativo che ha contenuto in Italia il dilagare delle telecamere di riconoscimento facciale.

Conclusioni

Non siamo affatto soddisfatti dal testo approvato dal Parlamento, che non solo non tiene di conto delle eccezioni sollevate in sede di audizione presso la Corte Affari Costituzionali, ma anzi peggiora la situazione iniziale. La stessa moratoria soffre di gravi ed evidenti problemi, che potrebbero addirittura peggiorare la situazione italiana sul piano del riconoscimento facciale. Una sconfitta per noi che fin dall’inizio supportiamo la campagna europea Reclaim Your Face per chiedere il divieto definitivo e totale di ogni sistema di identificazione biometrica nei luoghi pubblici.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3