La protezione dei dati personali e la cyber security sono diventati pilastri fondamentali nell’era digitale.
Con l’introduzione del GDPR, l’Unione Europea ha stabilito un quadro normativo rigoroso per la protezione dei dati personali. Tuttavia, con l’aumento delle minacce informatiche, è emersa la necessità di un’ulteriore evoluzione normativa che estendesse il perimetro della protezione all’intero patrimonio dei dati aziendali e non solo a quelli personali.
La Direttiva NIS 2 rappresenta questa evoluzione, che amplia e rafforza i requisiti di sicurezza per garantire una protezione più robusta e dinamica.
Ecco il percorso normativo dal GDPR alla NIS 2, analizzando i principi fondamentali, i requisiti operativi e l’impatto dei due corpus normativi sulla cyber security e sulla privacy.
Esistono fondamentali sinergie tra i due modelli, dove i punti in comune sono ben più di quelli che potrebbero risultare in prima battuta.
Indice degli argomenti
Il principio di integrità e riservatezza e la sua “traduzione operativa”
Nel contesto di un mondo sempre più interconnesso, la protezione dei dati personali e la sicurezza informatica sono diventate priorità assolute.
Il GDPR, entrato in vigore nel 2016, ha rappresentato un punto di svolta nella regolamentazione della privacy, introducendo principi fondamentali come l’integrità e la riservatezza dei dati.
Tuttavia, l’evoluzione delle minacce informatiche ha reso necessario un ulteriore passo avanti. La Direttiva NIS 2, approvata nel 2022, si propone come la naturale evoluzione del GDPR, ampliando il campo di applicazione e rafforzando i requisiti di sicurezza.
Il GDPR ha stabilito un quadro normativo completo per la protezione dei dati personali, basato sui principi fondamentali fissati dall’art. 5. Tra questi, il principio di integrità e riservatezza gioca un ruolo essenziale, poiché richiede che i dati siano trattati in modo sicuro e siano protetti da accessi non autorizzati.
L’articolo 32 del GDPR traduce questo principio in requisiti operativi chiari, imponendo l’implementazione di misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza dei trattamenti.
L’impatto delle minacce informatiche
Nonostante il quadro normativo robusto del GDPR, l’aumento delle minacce informatiche ha evidenziato la necessità di un approccio più profondo alla sicurezza. Attacchi come il ransomware, il phishing e le violazioni di dati hanno dimostrato che la privacy è un “castello di sabbia” che può essere spazzato via dal primo vento se non è supportato da misure di protezione adeguate.
La NIS 2 nasce anche per rispondere a queste sfide e per questa finalità introduce requisiti più stringenti e un campo di applicazione più ampio.
La NIS 2: una nuova era per la cybersecurity
La Direttiva NIS 2 e il D.lgs.138/2024 che l’ha recepita rappresentano un’evoluzione significativa nel panorama normativo della cyber security.
Avendo esteso il campo di applicazione a nuovi settori e avendo introdotto requisiti più rigorosi, la NIS 2 mira a garantire un livello di sicurezza più elevato.
Tra le novità introdotte dalla direttiva vi sono l’obbligo di notifica tempestiva degli incidenti significativi e l’implementazione di misure di sicurezza avanzate.
Inoltre, la NIS 2 e il decreto di recepimento introducono sanzioni più severe per le violazioni, incentivando, così, le organizzazioni critiche a prendere sul serio la sicurezza informatica.
Continuità e innovazione: dal GDPR alla NIS 2
La NIS 2 non è una normativa separata dal GDPR, bensì una sua naturale evoluzione.
Mentre il GDPR si concentra principalmente sulla protezione dei dati personali, la NIS 2 amplia il campo di applicazione alla sicurezza informatica in generale. Tuttavia, i due corpus normativi condividono molti requisiti (gestione degli incidenti, sicurezza della supply chain, uso della crittografia eccetera).
La NIS 2, quindi, può essere vista come un’estensione del GDPR, che integra e rafforza i requisiti di sicurezza per affrontare le nuove sfide del panorama digitale.
Di seguito viene riportata in un’unica vista la corrispondenza dei requisiti.



GDPR e NIS 2: sinergia strategica nella protezione dati aziendale
Le organizzazioni soggette sia al GDPR sia alla Direttiva NIS 2 si trovano ad affrontare una sfida normativa articolata. Sebbene entrambi i quadri regolatori siano finalizzati alla protezione delle informazioni, l’ambito di applicazione della Direttiva NIS 2 risulta significativamente più ampio rispetto a quello delimitato dal GDPR, comprendendo, di fatto, anche tutti i dati personali.
Questo concetto può essere efficacemente riassunto nella seguente affermazione: «Non tutti i dati sono personali, ma tutti i dati personali sono comunque dati».
Inoltre, le misure adottate per garantire la protezione dei dati personali generano spesso effetti positivi sull’intero patrimonio informativo dell’organizzazione, contribuendo a rafforzarne la sicurezza complessiva.
Infine, alcuni specifici settori aziendali, indicati negli allegati da I a IV del D.lgs. 138/2024 e rientranti nel perimetro applicativo della Direttiva NIS 2, svolgono – o potrebbero svolgere – come attività principale o rilevante il trattamento di dati personali, inclusi, in determinati casi, dati appartenenti a categorie particolari.
Un sistema integrato per la protezione dei dati
Il percorso dal GDPR alla NIS 2 rappresenta un’evoluzione naturale nel contesto della protezione dei dati e della sicurezza informatica.
Mentre il GDPR ha stabilito un quadro normativo rigoroso per la privacy, la NIS 2 amplia e rafforza i requisiti di sicurezza per affrontare le minacce informatiche sempre più sofisticate. Insieme, queste due normative formano un sistema integrato che mira a garantire la protezione dei dati e la sicurezza informatica in un mondo sempre più interconnesso.
La sfida per le organizzazioni sarà quella di adattarsi a queste nuove normative, implementando misure di sicurezza avanzate e adottando una cultura della sicurezza informatica.
Solo così sarà possibile costruire un “castello” di privacy e sicurezza che resista alle tempeste digitali del futuro.