Come sappiamo, da tempo l’approccio alla privacy negli Stati Uniti sta seguendo un nuovo corso. Se da un lato vi è l’ambizioso tentativo di adottare una legge federale sulla privacy dei dati, sono molti gli Stati che, in assenza di tale legge federale, hanno intrapreso autonomamente un percorso verso una propria legge statale, dando vita a esperienze e approcci molto diversi tra loro.
Al momento sono 47 gli Stati che hanno avviato un proprio percorso legislativo, e 16 di essi stanno procedendo a discutere i disegni di legge precedentemente proposti o riproposti.
Quale sarà la tendenza nel 2023? Vediamo quali proposte sembrano avere le carte in regola per completare l’iter legislativo ed essere approvate.
Legge federale sulla privacy negli USA, a che punto siamo: problemi e nodi normativi
Indice degli argomenti
Indiana e Iowa si ispirano alla legge privacy della Virginia
Sia lo stato dell’Indiana che quello dell’Iowa, dove si stanno discutendo rispettivamente il SB 0005 e il SF 262, si sono impegnati per portare a termine i rispettivi disegni di legge entro la fine del 2023.
In realtà, in entrambi i casi vi è molta incertezza riguardo le tempistiche. Mentre al Senato dell’Indiana si discute l’SB 0005, alla Camera è stato presentato il HB 1554, e i legislatori potrebbero anche scegliere di rallentare l’avanzamento del SB 0005 per dare vita a una proposta finale che tenga conto anche dell’HB 1554. Invece, in Iowa si è giunti all’ SF 262 sulla base di uno studio, il SSB 1071, effettuato da una commissione del Senato, e ciò potrebbe essere un vantaggio poiché il processo legislativo ne risulterà semplificato.
Entrambi i disegni si ispirano alla legge privacy già approvata dallo stato della Virginia, il Virginia Consumer Data Protection Act (VCDPA), che come ricorderemo è stato il secondo Stato americano dopo la California a dotarsi di una normativa sul trattamento dei dati personali: dobbiamo anche ricordare, però, che il VCDPA è stato anche aspramente criticato, poiché ritenuto troppo favorevole alle aziende a causa di una percepita mancanza di rigore nei confronti delle stesse, e per la mancanza di un diritto di azione privato.
Tre proposte di legge privacy per le Hawaii
Sono ben tre le proposte di legge di cui si sta occupando lo Stato delle Hawaii, e precisamente SB 974, SB 1110 e HB 1497.
Quello che al momento sembra avere le maggiori probabilità di essere approvato in tempi ragionevoli è l’SB 974, che si ispira al Washington Privacy Act (WPA), e quindi alle leggi di Colorado, Connecticut e Virginia.
Le Hawaii hanno però un percorso legislativo più lungo rispetto ad altri stati USA e anche se il disegno ha già superato la prima fase, ci vorrà ancora del tempo prima della sua approvazione.
È interessante notare che l’SB 974 trova il sostegno della California Privacy Protection Agency (CPPA), che ne ha evidenziato le analogie con il California Consumer Privacy Act (CCPA), sebbene, abbia anche affermato, esso non corrisponda completamente alla legislazione in vigore in California.
La posizione della CCPA è una novità, in quanto in passato aveva aspramente criticato disegni di legge non in linea con le posizioni californiane.
Le criticità del disegno di legge del New Hampshire
Lo stato del New Hampshire sta discutendo l’SB 255, disegno di legge stato presentato da esponenti bipartisan, ma il cui destino è al momento molto incerto, sia perché alla Camera e Senato i repubblicani godono di una maggioranza esigua, e il voto è incerto, sia perché esponenti dell’Ufficio del Procuratore Generale hanno espresso dubbi sull’applicabilità del disegno di legge ritenendo che, se applicato nel modo in cui è scritto oggi, tale disegno esporrebbe lo Stato a una ondata di reclami da parte dei consumatori che difficilmente l’Ufficio del Procuratore Generale potrebbe sostenere.
Conclusioni
Se le proposte per una legge privacy di Indiana, Iowa, Hawaii e New Hampshire sembrano avere buone possibilità per arrivare in fondo al proprio iter legislativo, e quindi essere approvate in tempi ragionevoli, non dobbiamo però dimenticare gli altri Stati USA, come Kentucky, Minnesota, Oregon e Vermont che stanno comunque portando avanti, anche se meno energicamente, i propri disegni di legge sulla privacy.
Resta però difficile, a oggi, prevedere cosa accadrà nei prossimi mesi, poiché tanti sono i punti aperti: quale sarà il destino dell’American Data Privacy and Protection Act (ADPPA), la proposta di legge federale presentata dall’Ufficio del Commercio e attualmente in discussione al Congresso, fortemente criticata dalla California? Gli Stati Uniti alla fine opteranno per un approccio frammentato e statale, oppure inseguiranno ancora l’idea di una legge federale? Che ne sarà del Trans-Atlantic Data Privacy Framework (TADPF) tra Stati Uniti e Commissione Europa?
È notizia recente che tale patto, su cui dovrebbe basarsi la decisione di adeguatezza della Commissione Europea, è stato criticato da alcuni esponenti dal Parlamento Europeo, secondo i quali il nuovo accordo consentirebbe comunque alle autorità statunitensi di monitorare gli europei e non garantirebbe i livelli di protezione dei dati personali richiesti dall’Unione Europea.