DATA PROTECTION

Privacy tech: le regole per investire nelle tecnologie dedicate alla protezione dei dati personali

La tecnologia, oggi, riveste un ruolo importante in ambito privacy non solo quale area di utilizzo dei dati personali ma anche quale fonte di tool e strumenti dedicati alla loro protezione. Ecco le regole per aiutare le imprese ad aumentare gli investimenti in Privacy tech

Pubblicato il 19 Nov 2021

Andrea Michinelli

Avvocato, FIP (IAPP), ISO/IEC 27001 e 42001, Of counsel 42 Law Firm

Privacy Tech

La tutela della privacy coinvolge oggi l’aspetto tecnologico non solo quale area di utilizzo dei dati personali ma anche quale fonte di tool e strumenti dedicati alla loro protezione. Il mercato è in costante crescita ed evoluzione, non è facile orientarsi: di recente è stato pubblicato un whitepaper (un documento informativo di pubblica consultazione), curato dall’iniziativa The Rise of Privacy tech (“TROPT”), proprio per aiutare a comprendere meglio cosa viene offerto oggi e come valutarlo.

In linea con la missione di TROPT, composta da “fondatori, investitori, esperti e sostenitori della tecnologia della privacy” che vogliono “evangelizzare” e alimentare l’ascesa dell’innovazione nel settore privacy; è giusto segnalare come TROPT faccia riferimento anzitutto a PIX LLC venture, società USA di consulenza in ambito privacy.

Il titolo del whitepaper prodotto è “Defining the Privacy tech landscape 2021”, un documento che si vuole sincretico: avendo ambizioni internazionali, si vogliono fornire supporto e chiarimenti che coprano tutte le tecnologie disponibili e tutte le prevalenti concezioni di privacy (oltre al GDPR si prendono in considerazione i principi OCSE/OECD, i FIPPs – Fair Information Privacy Principles di conio USA ecc.).

Vediamo di seguito come è strutturato il documento, segnalando che il testo è particolarmente denso di informazioni e che dunque qui ci limitiamo a segnalare alcuni punti di interesse, lasciando al lettore la scoperta integrale del lavoro di TROPT.

Segnaliamo, inoltre, che in appendice al testo sono presenti i risultati di un sondaggio svolto tra operatori del settore, specie startup Privacy tech e aziende utilizzatrici negli USA, con risultati interessanti su temi come l’avvio di una startup dedicata, i problemi maggiormente affrontati con i tool (risultando il controllo dei propri dati da parte dell’utente-interessato il tema più gettonato) e quelli più ambiti da parte delle aziende (preponderante risulta la minimizzazione dei dati, assieme alla data governance), aziende che lamentano in genere – oltre a questioni di budget dedicato – una insufficiente efficacia delle soluzioni proposte dai tool attuali.

Privacy tech: le definizioni

Punto nodale di partenza è quello delle definizioni, nella sua mira sincretica TROPT arriva a definire cinque punti a comporre un concetto generale di privacy (chiarito che il termine si usa in senso generale, comprendendovi anche la data protection), fortemente debitore di studiosi come ad es. Nissenbaum e Westin:

  1. controllo: inteso come controllo individuale sui dati personali, incluso quanto di essi venga divulgato e a chi, nonché come dovrebbe essere mantenuto e diffuso;
  2. opacità (nell’originale è “obscurity”, personalmente credo si possa tradurre concettualmente in riferimento all’opacità): l’idea è che le informazioni siano sicure, almeno in una certa misura, per quanto siano difficili da ottenere o da capire;
  3. fiducia: ovvero quattro fondamenti: (1) l’impegno a essere onesti sulle pratiche di gestione dei dati, (2) l’importanza della discrezione nell’utilizzo dei dati, (3) la necessità di proteggere i dati personali rispetto agli estranei e (4) il principio di lealtà verso le persone i cui dati vengono utilizzati – in modo che siano i dati e non gli esseri umani a essere sfruttati; le aspettative di fiducia rendono ragionevoli le aspettative sulla privacy;
  4. potere: come scelta nel fornire supporto agli utenti per esercitare il loro potere e riprendere il controllo sui propri dati personali;
  5. integrità contestuale: le norme o le aspettative sulla privacy variano in base al contesto, l’integrità contestuale collega la protezione della privacy alle norme sociali per contesti specifici, in modo che il trattamento delle informazioni sia appropriato a quel contesto.

Idem per i principi che discendono da tali concezioni della privacy: da un confronto dei vari framework analizzati (comprensivi come detto di norme UE, USA e internazionali), nel paper se ne identificano sei, accompagnati da esempi dei tool in circolazione:

  1. trasparenza: impone alle organizzazioni che elaborano i dati personali di informare e ottenere il consenso delle persone per il trattamento dei loro dati personali – in genere è ritenuta necessaria quando le informazioni vengono raccolte e prima che l’ambito di trattamento dei dati venga esteso oltre quello originario; esempi Privacy tech: consent manager, avvisi just-in-time, alert audio e video che avvisano l’utente quando un’app accede all’audio o al video ecc.;
  2. controllo individuale: prevede che gli individui debbano avere il controllo sui propri dati personali, ad es. per accedere, eliminare, correggere, acconsentire od opporsi al trattamento dei dati personali, durante l’intero ciclo di vita dei dati; esempi Privacy tech: gestione delle richieste di esercizio dei diritti degli interessati (“DSAR”), consent management tool, data wallet, il protocollo Global Privacy Control (GPC) ecc.;
  3. finalità e limitazione al trattamento: i titolari devono limitare l’ambito del loro trattamento dei dati esclusivamente allo scopo e all’uso specificati quando i dati sono stati raccolti dalla persona; esempi Privacy tech: data storage, data wallet, Privacy Enhacing Technologies (PETs) come le Zero Knowledge Proof (ZKP);
  4. minimizzazione: richiede di trattare solo i dati personali pertinenti e necessari per soddisfare le finalità specificate, per tutto il ciclo di vita dei dati (dalla raccolta e utilizzo all’archiviazione e alla conservazione); esempi Privacy tech: data disposition tool, PET come la privacy differenziale, la Secure Multi-Party Computation (“SMPC”), ZKP, edge computing e minimizzazione dei dati in trattamento locale, ecc.;
  5. security: proteggere specificamente la riservatezza delle persone, compresi i loro dati personali, tramite strutture adeguate e metodi ragionevoli per proteggere i dati, oltre che per garantire accuratezza, integrità e qualità dei dati; esempi Privacy tech: crittografia omomorfica, access control, data disposition tool, ecc.;
  6. accountability: l’obbligo di dimostrare l’esistenza e applicazione di un programma privacy, i processi e i controlli interni come in atto per il trattamento dei dati personali, ovviamente per l’intero ciclo di vita dei dati; esempi Privacy tech: privacy governance dei dati (individuazione, inventario, mappatura e catalogazione), strumenti di gestione dei fornitori, strumenti di automazione del flusso di lavoro del privacy program, automatizzazioni dei privacy program, ecc.

Da tutto questo emerge, infine, anche una definizione di “Privacy tech”, in una doppia accezione:

  1. soluzioni tecnologiche ai problemi privacy;
  2. l’emergente industria di aziende tecnologiche che propongono soluzioni ai problemi privacy.

Distinzioni tra privacy tech, concetti e settori affini

L’analisi procede con una distinzione del Privacy tech a concetti simili e spesso confusi o grezzamente sovrapposti all’ambito privacy, come la security, l’anonimizzazione e via dicendo.

Un esempio sono le PETs già citate, circa le quali – pur prive di una definizione universalmente accettata – l’OCSE specifica come siano una gamma di tecnologie che aiutano a proteggere la privacy, per dare al singolo utente (in un contesto B2C) o al gestore tecnologico la capacità di controllare se, quanto o in quali circostanze i dati personali vengano divulgati; i tool Privacy tech comprendono anche le PETs, naturalmente, ma risolvono altri problemi oltre a quello del controllo sui dati. Lo stesso ragionamento si può applicare ad altre, diverse definizioni di PETs.

Idem per la possibile confusione industriale/settoriale: il Privacy tech resta distinto da aree di possibile sovrapposizione ma mai combacianti, come ad es. il Martech (Marketing Technology), il Legal tech, la data governance eccetera.

Classico caso di confusione si ha parlando di cyber security, sicuramente vicina all’ambito privacy ma distinta: la sicurezza informatica va oltre la protezione dei dati personali e si estende più ampiamente alla protezione di sistemi, reti, dispositivi e infrastrutture, nella loro interezza; i prodotti Privacy tech d’altro canto fanno molto di più che proteggere i dati, affrontano anche altri tipi di problemi di privacy come la trasparenza, la minimizzazione dei dati, la limitazione nell’utilizzo, ecc. Il paper ricorda che gli strumenti di sicurezza informatica non preservano la privacy per impostazione predefinita (by default), anzi possono sollevare problemi di privacy per un uso indiscriminato dei dati a fini di sicurezza.

I chiarimenti del paper sono importanti perché molti clienti (imprese) dei tool spesso credono di acquistare strumenti che coprono anche l’area privacy, scoprendo troppo tardi che si trattava invece, al più, di una sovrapposizione parziale.

Privacy tech Stack: le categorie B2B, B2C, B2B2C

Arriviamo a uno dei contributi più specifici del paper, ovvero il TROPT Privacy tech Stack: trattasi di un framework di categorizzazione delle startup dedicate al Privacy tech. Una sfida data dall’eterogeneità delle imprese e tecnologie operanti nel settore, in costante evoluzione. Gli autori hanno adottato un criterio dirimente: si “classifica la tecnologia della privacy in base al posizionamento nel ciclo di vita dei dati (perché la privacy riguarda i dati personali – c.d. “data lifecycle tools“) e nel ciclo di vita dello sviluppo (perché molti problemi di privacy sorgono anche prima della raccolta, quando le decisioni vengono prese in fase di sviluppo – c.d. “development lifecycle tools“)”.

Ulteriore distinzione è quella tra ambito B2B, più sviluppato e B2C, in crescita ma tuttora minoritario. L’ambito B2B comprende tool di Data vault, DSAR, web & mobile tracker scanning, Privacy requirements libraries, DevPrivOps, ecc. Quello B2C (mirato a soluzioni alla portata degli interessati) invece include Data wallet, Anti-tracking, pseudonimizzazione online e via dicendo.

Non mancano prodotti ibridi B2B2C, come ad es. piattaforme centralizzate per i consensi (vi si possono includere i PIMS – Personal Information Management Systems ove l’utente può accentrare i dati e da lì gestire centralmente i vari consensi opzionabili, fornendo dati a terzi).

Colmare le lacune

Dal sondaggio realizzato dagli autori si comprende che il mercato deve svilupparsi grandemente per potersi consolidare e dirsi mediamente soddisfacente per gli utilizzatori. Difatti dalle parole degli intervistati si evince una certa insoddisfazione circa gli strumenti di minimizzazione che dovrebbe avvenire in modo automatizzato, nelle fasi iniziali sia dei cicli di vita dei dati che di sviluppo. Tali strumenti non solo aiutano a ridurre al minimo i rischi per la privacy, costringono inoltre le imprese a elaborare solo i dati rilevanti che hanno veramente valore per loro, invece di “annegare nei proverbiali data lake”.

Altrettanto vale per il cruccio sempiterno della retention e cancellazione dei dati: qui valgono diversi problemi, ad es. andare contro tendenza aziendale a non volersi disfare dei dati (in parte a causa della radicata mentalità imposta dai Big Data: raccogliere tutti i dati, per tutto il tempo), il fatto che la conservazione e l’eliminazione dei dati si trovino alla fine del ciclo di vita dei dati al riparo lontano dagli occhi indiscreti dei clienti e del pubblico rispetto ad altri temi più “visibili” dall’esterno. Anche la proliferazione di sistemi “shadow IT” (sistemi interni sviluppati senza l’autorizzazione dell’impresa titolare o da reparti diversi da quello IT) rende tecnicamente difficile risolvere il tema della conservazione e della cancellazione.

Rimboccarsi le maniche: come migliorare

L’analisi si chiude con preziosi consigli su ciò che – stante la situazione attuale del Privacy tech i vari soggetti coinvolti possono fare per migliorare la situazione, il mercato Privacy tech. Si parla dunque del punto di vista di titolari di startup Privacy tech, investitori, esperti, ecc. Riprendiamo qui solo quanto si dice circa acquirenti (ovvero imprese) e utenti, cosa possono fare per far avanzare il settore:

  1. dovrebbero articolare meglio i loro “punti deboli” in tema di privacy, per aiutare le tech companies nella creazione di strumenti che risolvono i problemi del settore;
  2. dovrebbero fornire un feedback pubblico su ciò che funziona e non funziona nei tool che stanno testando, utilizzando e acquistando, così da garantire che le startup abbiano le informazioni per migliorare i loro prodotti;
  3. dovrebbero imparare come articolare meglio il valore insito nel risolvere alcuni dei loro problemi privacy grazie a strumenti tecnologici – permetterà di attivare team interdisciplinari con obiettivi Privacy tech e anche garantire il budget idoneo;
  4. dovrebbero lavorare assieme, in modo “incrociato” multidisciplinare (cross-functionally), nella selezione e nell’implementazione di prodotti tecnologici per la privacy, a garantire che il loro investimento in Privacy tech non sia sprecato e se ne incentivi l’innovazione.

Il paper si chiude con quanto TROPT potrà fare in merito, ovvero continuare il proprio lavoro di categorizzazione, essere punto di incontro e confronto dei vari player del settore, divulgare le tematiche in esame. Il tutto dovrebbe aiutare ad aumentare gli investimenti nel Privacy tech, proprio in forza della maggior divulgazione e comprensione delle tecnologie disponibili e a venire.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2