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Approvato il Cyber Solidarity Act: così cambia l’approccio alla sicurezza informatica in Europa



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Il Consiglio UE ha adottato due nuove leggi del “pacchetto cyber security”: il Cyber Solidarity Act e un emendamento al Cybersecurity act: l’obiettivo è “rafforzare la solidarietà e le capacità dell’UE di rilevare, preparare e rispondere alle minacce e agli incidenti informatici”. Ecco i punti salienti

Pubblicato il 3 dic 2024

Luisa Franchina

Presidente Associazione Italiana Infrastrutture Critiche (AIIC)

Tommaso Diddi

Analista Hermes Bay



Cyber Solidarity Act approvato

L’Unione Europea rafforza il suo impegno nella cyber sicurezza con due nuovi provvedimenti: il Cyber Solidarity Act e un emendamento al Cybersecurity Act, la legge comunitaria del 2019 sulla sicurezza informatica, entrambi parte del “pacchetto cyber security”.

Questi strumenti sono stati progettati per rispondere alle crescenti minacce digitali e consolidare il ruolo dell’Europa come punto di riferimento globale nella sicurezza informatica.

Cyber Solidarity Act: i punti salienti

Negli ultimi anni, gli attacchi informatici sono aumentati in frequenza e gravità, colpendo infrastrutture critiche, aziende e cittadini. Le minacce spaziano dal furto di dati sensibili al sabotaggio di sistemi essenziali come reti energetiche e ospedali.

Questo panorama in rapida evoluzione ha reso evidente la necessità di un approccio coordinato a livello europeo, che superi le barriere nazionali e promuova la collaborazione tra Stati membri.

Il Cyber Solidarity Act e l’emendamento al Cybersecurity Act rispondono a questa esigenza, ponendo le basi per una cyber sicurezza più solida e integrata. Questi strumenti non solo mirano a proteggere le infrastrutture esistenti, ma promuovono anche una cultura della sicurezza informatica, fondamentale per affrontare le sfide del futuro.

Una risposta concreta all’aumento delle minacce

Il Cyber Solidarity Act rappresenta una risposta concreta alle sfide poste dall’aumento delle minacce informatiche su scala globale.

L’obiettivo principale è creare un sistema di allerta e coordinamento tra gli Stati membri per gestire le crisi in modo rapido ed efficace.

Hub nazionali e transfrontalieri per la sicurezza informatica

Al centro di questo progetto ci sono gli hub nazionali e transfrontalieri, progettati per agire come centri operativi per la sicurezza informatica. Questi hub fungeranno da piattaforme per il monitoraggio delle minacce, l’elaborazione di dati in tempo reale e la condivisione di informazioni critiche.

Il sistema è progettato per sfruttare tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, per identificare schemi di attacco e vulnerabilità con un approccio predittivo.

Grazie all’uso di strumenti di analisi dati, l’Unione Europea mira a intervenire in modo tempestivo, limitando i danni potenziali e migliorando la resilienza delle infrastrutture critiche.

Un meccanismo di emergenza per interventi rapidi

Uno degli aspetti più innovativi del Cyber Solidarity Act è la creazione di un meccanismo di emergenza, pensato per intervenire rapidamente in caso di attacchi informatici su larga scala.

Questo meccanismo prevede una serie di interventi chiave, tra cui la verifica preventiva delle vulnerabilità in settori critici come energia, sanità e trasporti. Inoltre, promuove la condivisione internazionale di risorse tecniche e competenze, garantendo un uso ottimale delle capacità disponibili.

Attraverso la definizione di scenari di rischio standardizzati, il meccanismo punta a migliorare la pianificazione strategica e la preparazione degli Stati membri.

Una revisione comune per il Cyber Solidarity Act

Un ulteriore pilastro del Cyber Solidarity Act è il processo di revisione comune. Questo strumento permette di valutare l’efficacia delle misure adottate e di identificare le aree di miglioramento, consentendo un’evoluzione costante delle strategie di sicurezza.

L’obiettivo è creare un quadro normativo dinamico, in grado di rispondere alle nuove sfide poste dall’evoluzione delle tecnologie e delle minacce.

Rafforzare la competitività europea nel settore cyber

Il Cyber Solidarity Act non si limita a proteggere le infrastrutture critiche, ma mira anche a rafforzare la competitività europea nel settore della sicurezza informatica.

Standardizzare le procedure tra gli Stati membri favorisce la creazione di un mercato interno più coeso, riducendo le barriere normative e incoraggiando l’innovazione tecnologica.

Questo approccio integrato permette alle aziende europee di competere su scala globale, posizionando l’Unione come leader nella cyber sicurezza.

Le novità dell’emendamento al Cybersecurity Act

Parallelamente, l’emendamento alla legge comunitaria del 2019 introduce schemi di certificazione europei per i servizi di sicurezza gestiti (Managed Security Services – MSS).

I MSS sono servizi di sicurezza informatica gestiti da fornitori specializzati che aiutano aziende e organizzazioni a proteggere i propri sistemi e dati dalle minacce informatiche. Questi servizi sono erogati da Managed Security Service Providers (MSSP) e rappresentano una soluzione ideale per realtà che non dispongono delle risorse o competenze necessarie per gestire internamente la propria sicurezza informatica.

Il sistema implementato mira a garantire standard elevati di qualità e affidabilità per i fornitori di servizi, creando fiducia tra le aziende e le istituzioni che si affidano a tali soluzioni.

La certificazione è pensata per migliorare la qualità tecnica e operativa dei servizi, facilitare la selezione di fornitori affidabili da parte di aziende e istituzioni e promuovere l’armonizzazione delle norme tra i vari Stati membri.

Questi schemi di certificazione rappresentano un passo avanti fondamentale per ridurre la frammentazione normativa all’interno dell’Unione Europea. Inoltre, permettono di rispondere in modo più rapido ed efficace alle vulnerabilità, grazie alla condivisione di informazioni tra i vari attori coinvolti.

Un cambio di paradigma nella gestione cyber dell’Europa

L’adozione del Cyber Solidarity Act e dell’emendamento alla legge del 2019 segna un cambio di paradigma nella gestione della cybersicurezza in Europa. Non si tratta più solo di reagire agli attacchi, ma di costruire un sistema resiliente, capace di anticipare le minacce e mitigarne gli effetti.

La creazione di un linguaggio comune e di standard condivisi rafforza l’identità europea, ponendo l’Unione in una posizione di leadership globale nel settore.

Questi provvedimenti evidenziano anche l’importanza di investire nella formazione continua per sviluppare competenze adeguate in materia di sicurezza informatica. La collaborazione tra Stati membri, istituzioni europee e fornitori privati sarà essenziale per garantire il successo di queste iniziative. La loro implementazione non solo ridurrà i rischi, ma stimolerà anche l’innovazione tecnologica e la competitività economica.

La sicurezza digitale rappresenta una priorità strategica per l’Unione Europea: il Cyber Solidarity Act e l’emendamento alla legge del 2019 dimostrano l’impegno dell’Europa nel proteggere infrastrutture critiche e cittadini, garantendo al contempo un ecosistema digitale sicuro e competitivo.

Questi provvedimenti non sono solo una risposta alle sfide attuali, ma un passo cruciale per costruire un futuro prospero e resiliente.

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