Secondo Kaspersky, gli attacchi Distributed Denial of Service (DDoS) diventano smart attack. Negli attacchi DDoS del terzo trimestre 2022, gli hacktivist fanno un passo indietro, per lasciare il posto ai professionisti.
“Il rapporto pubblicato da Kaspersky”, commenta Pierluigi Paganini, analista di cyber security e CEO Cybhorus, “è in linea con quanto emerso dalle analisi delle principali aziende che si occupano di mitigare attacchi DDoS”. Ecco i dati nei dettagli.
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Smart attack in forte aumento
Gli attacchi DDoS sono saliti in maniera importante nel Q3 2022, in particolare quelli lanciati da professionisti.
Tuttavia “gli attacchi sono decisamente più complessi”, spiega Paganini, “un processo evolutivo dovuto alla necessità di superare le crescenti difese delle principali organizzazioni su scala globale”.
Gli smart attack infatti raddoppiano rispetto al medesimo periodo dell’anno prima. Gli attacchi DDoS sofisticati aumentano in maniera importante. Nel primo semestre del 2022, il numero di attacchi da parte degli hacktivist ha registrato una significativa crescita, ma la loro attività è in declino verticale nel terzo.
Infatti “essendo invariati i settori presi di mira da questi attacchi”, sottolinea Paganini, “gli esperti sono propensi a considerare queste attività come parte di operazioni condotte da gruppi di mercenari specializzati”.
I professionisti del DDoS
Un attacco DDoS serve a ostacolare il funzionamento normale di un sito web o per ottenerne il blocco completo.
“Sebbene non si apprezzino incrementi significativi nella durata degli attacchi”, mette in guardia Paganini, “non dobbiamo dimenticare gli effetti devastanti che possono avere nei confronti delle aziende obiettivo”.
Nel corso di un attacco (che nel mirino mette di solito pubbliche amministrazioni, società finanziarie, media, eCommerce al dettaglio od altre organizzazioni) la vittima subisce perdite. L’indisponibilità del suo sito web fa perdere clienti e intacca dunque anche la sua reputazione.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito ad attacchi sempre più complessi e potenti, questo dato deve indurre le imprese a adottare le necessarie contromisure coadiuvati da aziende specializzate nella mitigazione di attacchi DDoS”, conclude Paganini.
Dal punto di vista della durata, gli attacchi DDoS non mettono a segno nuovi record. Nel secondo trimestre è avvenuto l’attacco più lungo mai osservato, ma il terzo trimestre gli attacchi sono stati in media circa di otto ore, invece, il più lungo ha sfiorato i quattro giorni.