Il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, il Prof. Pasquale Stanzione, è stato recentemente audito in Commissione Giustizia del Senato per esprimere il suo punto di vista sul disegno di legge n. 808, che riguarda modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare.
In particolare, il Presidente Stanzione ha condiviso le sue opinioni e raccomandazioni riguardo alle disposizioni introdotte dall’articolo 2 del disegno di legge sulle intercettazioni e l’informazione di garanzia.
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Più garanzie per la riservatezza delle conversazioni
Il Presidente Stanzione ha iniziato ribadendo l’importanza di considerare attentamente le implicazioni per la protezione dei dati personali in questo contesto. Ha fatto notare che il Garante ha già espresso un parere favorevole con raccomandazioni il 3 agosto, ma ha anche sottolineato l’importanza di tener conto delle nuove norme sulla centralizzazione dei data center per le intercettazioni, introdotte dall’art.2 del d.l. 105 del 2023.
Uno dei punti principali evidenziati dal Presidente Stanzione riguarda il potenziamento delle garanzie per la riservatezza delle conversazioni oggetto di intercettazione, soprattutto quando coinvolgono terzi rispetto alle parti processuali.
In questo senso, il disegno di legge propone di estendere il divieto di pubblicazione dei contenuti intercettati a quelli che non vengono utilizzati nel corso del dibattimento, ampliando quindi il perimetro della protezione della privacy delle persone coinvolte.
Inoltre, si propone di limitare la circolazione dei dati intercettati ai soli contenuti effettivamente utilizzati in sede processuale o nella motivazione di un provvedimento giudiziale. Questa misura mira a garantire una maggiore tutela della riservatezza dei dati delle persone coinvolte nelle intercettazioni.
Maggiore tutela dei dati coinvolti nelle intercettazioni
Il Presidente Stanzione ha anche evidenziato la necessità di coordinare alcune disposizioni processuali con le innovazioni proposte dal disegno di legge, come quelle riguardanti l’archiviazione delle intercettazioni e la caducazione del segreto. Questo coordinamento potrebbe contribuire a garantire una migliore gestione dei dati intercettati e a evitare la circolazione indebita dei dati irrilevanti.
Nel suo intervento, il Presidente Stanzione ha suggerito alcune modifiche specifiche, come l’introduzione della possibilità di distruzione provvisoria dei dati intercettati, da effettuarsi solo dopo che la pronuncia sia divenuta inoppugnabile. Questo garantirebbe la riservatezza individuale e la possibilità di conservare prove potenzialmente rilevanti fino al termine del processo.
Un altro aspetto cruciale sottolineato dal Presidente Stanzione è la sicurezza dei dati conservati nell’archivio digitale delle intercettazioni. Date le sensibili informazioni contenute in questo archivio, è fondamentale adottare regole di sicurezza adeguate a evitare accessi non autorizzati e potenziali violazioni della privacy delle persone coinvolte.
Un data center nazionale per le intercettazioni
Il Garante della Privacy ha anche proposto di consolidare il percorso di “razionalizzazione tecnica ed organizzativa dei sistemi di intercettazione”, con l’obiettivo di realizzare data center nazionali per le intercettazioni.
Questo passo potrebbe contribuire a una gestione più efficace e sicura dei dati intercettati.
Divieti specifici sull’uso di software spia
Infine, il Presidente Stanzione ha sottolineato l’importanza di introdurre divieti specifici sull’uso di software-spia che possono essere installati da terzi senza il consenso del dispositivo-ospite.
Questi software rappresentano una minaccia alla privacy delle persone e potrebbero essere utilizzati per la sorveglianza massiva.
In alternativa, si potrebbe richiedere che l’installazione di tali software avvenga solo dopo aver verificato l’univoca associazione tra il dispositivo interessato e il provvedimento giudiziale autorizzativo.
In ogni caso, il Presidente Stanzione ha enfatizzato la necessità di vietare l’uso di software-spia in grado di modificare il contenuto del dispositivo ospite e di cancellare le tracce delle operazioni svolte.
Conclusioni
Il Presidente Stanzione ha sottolineato che l’esame parlamentare del disegno di legge rappresenta un’opportunità per introdurre maggiori garanzie riguardo alle intercettazioni mediante captatori informatici.
Le potenzialità invasive di questi strumenti richiedono misure adeguate a evitare abusi e garantire il rispetto della privacy delle persone coinvolte.
La riflessione del legislatore sull’applicazione di tali strumenti è quindi fondamentale per una tutela efficace dei diritti individuali nella società digitale odierna.