Daal nuovo Threat Intelligence Report dell’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia emerge un incremento dei cyber attacchi contro aziende italiane.
“Il rapporto presenta uno scenario allarmante caratterizzato dal record assoluto di attacchi nel secondo trimestre in Italia“, commenta Pierluigi Paganini, analista di cyber security e CEO Cybhorus. Ma le aziende più esposte potrebbero essere quelle meno monitorate, come il settore sanitario. Ecco cosa temere in autunno.
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Cyber attacchi: in aumento a tripla cifra
Tra aprile e giugno si sono aumentati in maniera costante i fenomeni di cybercrime. Totalizzano infatti 672 casi complessivi, quasi il doppio rispetto ai 308 del trimestre precedente.
Nei dettagli, secondo il rapporto del gruppo ICT pugliese, si sono registrati 569 attacchi, in crescita a tripla cifra, +196% (rispetto ai 192 del trimestre precedente).
Una cifra mai toccata da quando l’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia ha iniziato per la prima volta ad analizzare i dati nel gennaio 2020. A quota 82 gli incidenti ovvero i cyber attacchi andati a buon fine, in declino del 21% rispetto ai 104 precedenti. Invece sono 21 le violazioni della privacy (+75% rispetto alle 12 dello scorso trimestre).
“Siamo di fronte a uno scenario di crescita costante dei fenomeni di cybercrime, anche se a fronte di un record di attacchi, rileviamo un valore minimo di incidenti, ossia attacchi andati a buon fine”, spiega Domenico Raguseo, direttore Cybersecurity di Exprivia. “Una lettura ottimista potrebbe suggerire una maggiore efficacia dei sistemi di difesa, così come dimostrano i dati nel settore della Pubblica Amministrazione. Non è da escludere, però, che gli incidenti si possano registrare nei prossimi due mesi, così come evidenziato da dinamiche passate. Pertanto, è necessario attendere l’autunno per avere certezza di quanto gli hacker siano riusciti a portare a segno i loro colpi”.
Settori e dispositivi più colpiti
Il settore più nel mirino da parte degli hacker nel secondo trimestre torna a essere quello finanziario, compresi istituti bancari o piattaforme di criptovalute), con il 56% dei casi (377) e un raddoppio da aprile a giugno. “La progressione è impressionante“, conferma Paganini, “e ritenendo la situazione possa essere ancor più grave nella seconda parte dell’anno, soprattutto in concomitanza delle prossime festività natalizie“.
“Trovandoci ad analizzare attacchi attribuiti ad attori motivati finanziariamente”, evidenzia l’esperto di cyber security, “non sorprende un incremento di attacchi ad aziende finanziarie, istituti bancari e piattaforme di criptovalute”.
Fra i device, le telecamere espongono a maggior rischi sicurezza. Il settore, dove sono inferiori gli investimenti in ambito cyber security, è quello dell’Entertainment (industria del cinema, tv, sport, parchi tematici eccetera). “I settori dove si investe di meno”, mette in guardia Paganini, “sono ovviamente quelli più esposti, come nel caso dell’industria Entertainment”.
Aziende sanitarie: scarsa capacità di monitorare gli attacchi
Il settore della Pubblica Amministrazione scende invece da 89 a 65 casi, grazie agli investimenti in politiche di protezione dei dati e segno di una maggiore consapevolezza dei rischi cyber negli enti pubblici.
Infatti “un dato interessante”, sottolinea Paganini, “è che fortunatamente solo una minima parte di queste offensive ha successo, ciò potrebbe essere in parte dovuto all’aumentata consapevolezza della minaccia e agli sforzi crescenti delle imprese e degli enti appartenenti alla Pubblica Amministrazione negli investimenti in cyber security”.
“Mi sorprende infine lo scarso numero di attacchi al settore sanitario“, conclude Paganini, “un settore da sempre nel mirino del crimine informatico. Ritengo che molti degli attacchi non siano individuati dalle strutture sanitarie a causa dell’assenza di sistemi di monitoraggio idonei E questo potrebbe essere causa di gravi problemi in futuro”.