L’Internet Archive, conosciuto soprattutto per il suo celebre strumento Wayback Machine, è stato recentemente colpito da un grave attacco informatico che ha esposto i dati di milioni di utenti.
L’organizzazione no-profit, che consente di consultare snapshot storici di siti web ed è ampiamente utilizzata per ricerche accademiche e analisi dei dati, si trova ora a dover affrontare le conseguenze di una duplice minaccia: un’importante violazione di dati e un attacco DDoS.
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La portata dell’attacco a Internet Archive
Secondo le prime indagini, i cyber criminali sono riusciti a penetrare nei sistemi dell’Internet Archive, rubando un database contenente informazioni su 31 milioni di utenti registrati.
Tra i dati sottratti figurano indirizzi email, nomi utente, timestamp dei cambi di password e password crittografate con algoritmo Bcrypt, un metodo sicuro di protezione delle password, sebbene non invulnerabile.
La natura dell’attacco e i motivi dietro la violazione restano ancora poco chiari, ma è emerso un indizio: sembra che alcune credenziali di accesso ai server Azure dell’Internet Archive sono apparse tempo fa in un registro di “information stealer” condiviso sul Dark Web, offrendo ai criminali l’opportunità di lanciare un attacco a basso sforzo.
Questa azione si è svolta nel corso della fine di settembre: effettivamente i file compromessi hanno iniziato a girare con le attività criminali a partire dal 30 settembre.
A complicare ulteriormente la situazione, un gruppo di hacktivisti che si fanno chiamare SN_BLACKMETA ha lanciato vari attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) contro il sito web archive.org, bloccando temporaneamente l’accesso ai suoi servizi.
Anche se il gruppo non ha rivendicato la responsabilità della violazione dei dati, è chiaro che l’obiettivo degli attacchi DDoS sia puramente a scopo di visibilità. Questo attacco è stato portato avanti tra l’8 e il 9 ottobre.
Nella giornata del 9 ottobre, inoltre, sembra che sia stato compromesso un file JS polyfill su un sottodominio dello stesso server per iniettare un avviso malevolo sul sito principale di Internet Archive.
A questo punto, da qui si collega una terza parte attaccante con un defacement del sito, che si aggiunge a tutto il resto.
La risposta dell’Internet Archive
Brewster Kahle, fondatore dell’Internet Archive, ha fornito un aggiornamento sulla piattaforma X (ex Twitter), rassicurando gli utenti riguardo ai provvedimenti presi:
“Attacco DDoS respinto (per ora); defacement del nostro sito tramite una libreria JS; violazione di nomi utente, email e password criptate. Abbiamo disattivato la libreria JS compromessa, stiamo eseguendo la pulizia dei sistemi e potenziando la sicurezza”.
Nel frattempo, l’organizzazione sta collaborando con esperti di sicurezza informatica per approfondire l’indagine e prevenire ulteriori danni.
Alcune pratiche utili in questi casi
Gli utenti coinvolti o che sospettano di esserlo sono invitati a prendere alcune misure di sicurezza per proteggere le proprie informazioni personali:
- Verificare gli aggiornamenti del fornitore: ogni violazione è diversa, quindi è fondamentale seguire le indicazioni fornite dall’Internet Archive su come proteggersi.
- Cambiare la password: è consigliabile modificare immediatamente la password dell’account Internet Archive, scegliendone una forte e unica. Usare un password manager può aiutare a generare e gestire password sicure.
- Attivare l’autenticazione a due fattori (2FA): l’uso di una chiave hardware conforme a FIDO2 o di un dispositivo come secondo fattore di autenticazione offre un ulteriore strato di protezione contro i furti di credenziali.
- Attenzione al phishing: i criminali potrebbero tentare di contattare le vittime fingendosi l’Internet Archive. È consigliabile verificare sempre l’identità di chiunque tenti di comunicare informazioni sensibili.
- Non salvare i dati della carta di credito sui siti: anche se più comodo, evitare di memorizzare i dettagli delle carte di pagamento sui siti web può prevenire ulteriori rischi.
- Attivare un monitoraggio dell’identità: servizi di monitoraggio dell’identità possono avvisare se le vostre informazioni personali vengono messe in vendita illegalmente online.
Mentre l’Internet Archive lavora per risolvere l’incidente, milioni di utenti si trovano ad affrontare le conseguenze di una violazione che mette a rischio la privacy e la sicurezza online.
L’episodio sottolinea, ancora una volta, la crescente vulnerabilità delle piattaforme digitali, anche di quelle che operano per il bene pubblico, e la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza informatica.
Seguiranno aggiornamenti su eventuali sviluppi, mentre la comunità digitale spera che l’Internet Archive possa riprendersi rapidamente da questo devastante attacco.