Truffe via email ed SMS sono sempre molto utilizzate dai criminali e quella che minaccia la chiusura del proprio sito Web o della pagina social aziendale per contenuti inappropriati è ancora oggi in vita.
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“Violazione dei marchi”, ma è solo una truffa via email
“È prevista l’eliminazione definitiva della tua pagina per un post che viola i nostri diritti sui marchi”, così esordisce il testo di questa email che sta continuando a girare seppur il modello di frode non sia nuovo.
L’invito è quello di cliccare sul link presente nella comunicazione che, lo ricordiamo è assolutamente malevolo e non legittimo, come tutta la comunicazione del resto.
Cliccando il link esposto (hxxps://processcase-interidmanagepage.com/page-556348028102333 556348028102333) si viene condotti a una finta pagina di “impostazioni privacy” di Meta, decisamente realistica ma, come possiamo vedere, pubblicata con un dominio assolutamente estraneo a tutto l’ecosistema di Facebook o Meta in generale.
Ovviamente, lo scopo principale di questa pagina è unicamente far cliccare l’utente affinché possa poi compilare con tutti i dati personali utili ai criminali ad integrare la propria frode con altre successive sempre più mirate.
Ecco le informazioni che vengono richieste: indirizzo email, nome, numero di telefono e pagina Facebook.
Questo è il modo in cui una semplice e apparentemente innocua email può diventare effettivamente pericolosa per i dati aziendali degli utenti.
Da qui possono partire ulteriori truffe che possono evolvere anche fino alla compromissione delle proprie caselle di posta elettronica o dei propri account social aziendali, presi di mira.
Email come primo metodo di contatto per le frodi
Secondo i dati raccolti dalla banca N26 in un recente report, tra i metodi di primo contatto più utilizzati dai truffatori lo scorso anno, l’invio di SMS è diventato sempre più diffuso in Spagna (utilizzato in più del 77% dei casi sul mercato), in Italia (più del 70% dei casi) e in Germania (più del 39% dei casi).
In Germania, subito dopo gli SMS, i truffatori prediligono le e-mail (utilizzate in più del 37% dei tentativi effettuati localmente), mentre in Francia il contatto telefonico rappresenta la tecnica più utilizzata (nel 50% dei casi), con l’Italia che segue da vicino, dove l’e-mail è il metodo scelto nel 27% nei tentativi di phishing.
Come potersi difendere dalle frodi via email e SMS
Diffidare di comunicazioni non richieste e improvvise: SMS o telefonate improvvise da presunti operatori bancari possono essere tentativi di truffa da parte di terzi. Se ricevi una chiamata sospetta da qualcuno che si spaccia come operatore bancario, società telefonica o di servizi pubblici o autorità fiscale, non condividere mai informazioni personali o finanziari. Chiudi velocemente la telefonata e contatta la tua banca utilizzando un numero ufficiale per verificare la veridicità del contatto.
Verificare i link sospetti: se ricevi un link via SMS o e-mail, controlla attentamente la pagina di destinazione prima di cliccare; assicurati, inoltre, che l’URL sia affidabile e riconoscibile, prestando attenzione ai piccoli dettagli, per assicurarti che corrispondano a quelli del sito web originale.
Esaminare con attenzione gli indirizzi e-mail: verifica sempre l’indirizzo di provenienza, soprattutto se il messaggio contiene richieste inusuali e urgenti, o errori grammaticali.