Da una recente indagine di Kaspersky emerge quanto sia diffuso il timore dell’hacking dei robot, anche se i dipendenti chiedono più automazione in azienda e in più settori.
Infatti, “la robotizzazione delle imprese fa parte del processo di digitalizzazione ed è fondamentale per ottimizzare la produzione e renderla più dinamica, per adattarsi ai continui cambiamenti delle esigenze di mercato”, commenta Raphael Vallazza, Ceo di Endian.
“I dati che emergono”, spiega Pierluigi Paganini, analista di cyber security e CEO Cybhorus, “confermano la consapevolezza dei dipendenti dell’importanza di garantire misure adeguate di sicurezza cibernetica per l’adozione di robot“. Ecco come proteggere la robotizzazione nelle aziende senza mettere a repentaglio la sicurezza informatica dell’impresa.
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Hacking dei robot
Oggi, secondo Kaspersky, l’81% dei dipendenti in Italia pensa che i robot debbano essere più diffusi in diversi settori. Tuttavia il 75% teme l’hacking dei robot.
L’automazione permette di gestire sistemi di controllo industriale, processi produttivi ed altre tecnologie informatiche. I robot sostituiscono il lavoro manuale. Migliorano l’efficienza, aumentano la velocità, performance e qualità. Ma l’automazione pone seri rischi per la cybersecurity.
Infatti, “l’utilizzo di robot è essenziale nei processi produttivi e di controllo”, spiega Pierluigi Paganini: “Pertanto, il loro impiego è in continua crescita in ogni settore”.
In Italia, nel corso dell’ultimo biennio, i livelli di robotizzazione delle aziende ha registrato un incremento. Il 51% del campione ha dichiarato che le loro aziende sfruttano già i robot. Il 21% stima di impiegarli nel prossimo futuro.
Dalla ricerca emerge che gli intervistati pensano che i robot aumentano la produttività delle industrie: crescono i vantaggi economici e salvaguardano la salute delle persone, salvandole da mansioni pericolose.
Lo pensano quasi due terzi degli intervistati italiani. Infatti, il 41% pensa che l’utilizzo dei robot possa aumentare l’efficienza dei processi produttivi, accelerandoli e tagliando i costi.
Il 54% ritiene che la robotizzazione possa alleggerire le persone, non più oberate da mansioni faticose o pericolose, abbattendo i rischi per la vita e la salute in futuro. I dipendenti eviteranno così di svolgere incarichi di routine e logoranti, mantenendo invece mansioni più coinvolgenti e meglio pagate (29%).
Secondo il 28% del campione, i robot possono rendere l’ambiente più sicuro e minimizzare la probabilità di incidenti dovuti a errori umani. Tuttavia l’automazione può aumentare i rischi di cybersecurity.
“Tuttavia la coesistenza di robot e lavoratori negli stessi ambienti impone rigide regolamentazioni sul fronte della sicurezza fisica ed informatica, approcci che si sovrappongono nei contesti operativi”, mette in guardia Paganini.
Infatti il 75% degli italiani temono violazione ai danni dei robot e il 46% sa che questi incidenti si sono verificati nella propria azienda o in altre imprese locali.
“L’adozione di robot nei sistemi cyber-fisici ne amplia inevitabilmente la superficie di attacco esponendo ambienti e personale alle minacce informatiche”, sottolinea Paganini. “Altro elemento di preoccupazione è la coesistenza in questi ecosistemi di dispositivi legacy non concepiti per essere resilienti ad attacchi informatici. Questi dispositivi potrebbero essere sfruttati da attaccanti per varie finalità nel corso di un attacco”.
Il 32% dei dipendenti teme che le misure di cyber difesa siano insufficienti. Invece il 44% ritiene che a proteggere i robot nei diversi settori siano implementate sufficienti misure di protezione.
Come proteggersi
Per rafforzare la protezione dei sistemi informatici industriali da minacce e impedire l’interruzione del processo produttivo, occorre dunque individuare ed eradicare eventuali problemi di cyber sicurezza.
“Dal lato della cyber security i robot costituiscono una superficie di attacco molto critica”, mette in guardia Raphael Vallazza, “dato che potrebbero arrecare danni a persone e cose”.
“Per questo è necessario adottare un approccio di Zero Trust, segmentando la rete dei robot ed implementando un’autenticazione multi-fattore oltre che un processo di autorizzazione efficace per garantire che solo il personale addetto ne abbia accesso”, conclude il Ceo di Endian.
I consigli per contrastare l’hacking dei robot
Per prevenire l’hacking robot, occorre delineare una valutazione e un triage costanti e continui delle vulnerabilità, rendendo efficace il processo di gestione delle falle.
I componenti chiave della rete OT dell’azienda devono effettuare update tempestivi. Le imprese devono risolvere le vulnerabilità: applicare le patch di sicurezza o le misure di correzione previste, il più rapidamente possibile.
Per rilevare le minacce più sofisticate, conviene usare soluzioni EDR industriali e puntare sulla formazione. Bisogna realizzare e potenziare le competenze dei team in tema di prevenzione, rilevamento e risposta agli incidenti.