All’IDC Security Forum 2023 saranno illustrate le attuali priorità dei CEO che riguardano sicurezza informatica, rischio e conformità, mentre lo scenario delle cyber minacce si intensifica in modo allarmante
“Il report di IDC fotografa un aumento dell’attenzione al tema soprattutto da parte dei CEO europei“, commenta Claudio Telmon, Senior Partner – Information & Cyber Security at P4I – Partners4Innovation, “ma comunque generalizzato”. Pesa infatti l’evoluzione continua dei cyber criminali, sempre più sofisticati, e del loro modello collaudato di redditività. Ecco come affrontare le nuove sfide.
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Le priorità dei CEO nel 2023
L’Europa oggi rappresenta la regione dove l’attenzione a cyber security, rischio e conformità è più percepita. Infatti è ciò che emerge da un recente sondaggio a firma di IDC.
La tendenza è destinata a intensificarsi anche in futuro. Del resto, secondo IDC, la trasformazione digitale offre alle aziende soluzioni per crescere e acquisire maggiore competitività sul mercato. Tuttavia, al contempo, innescano nuovi rischi.
“Se i rischi connessi agli incidenti di cybersecurity sono sempre più evidenti”, spiega Telmon, “il contesto europeo, con le tensioni legate al conflitto in Ucraina, è particolarmente sensibile“.
Infatti, cresce la superficie di attacco informatico, mentre aumenta anche la forza lavoro remota. Gli osservatori di IDC notano inoltre che gli attacchi ransomware hanno registrato un incremento significativo da inizio pandemia, senza segni di rallentamento.
La sovranità digitale è una questione che si focalizza sulla protezione dei dati e dei sistemi informatici.
Pesa la mancanza di competenze
Ad aggravare queste tendenze è anche la mancanza di competenze nel settore della cyber security. “La carenza di competenze interne, e la migrazione sempre più decisa verso servizi gestiti”, mette in guardia Telmon, “porta come naturale conseguenza l’adozione di servizi SOC esternalizzati“.
La cronica carenza di talenti aggraverà infatti le criticità, portando il 30% delle grandi organizzazioni a migrare verso security operations center (SOC) autonomi entro il 2026. L’obiettivo è assicurare una risposta più veloce e una gestione più efficace e performante degli incidenti.
I SOC autonomi sfruttano tecnologie di automazione basate su intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML). Sono capaci di effettuare rilevamenti, prevenzione e fornire risposte alle cyber minacce su larga scala.
“Non dobbiamo dimenticare che servizi SOC esterni hanno una visibilità molto più ampia di quali siano le tendenze e i pattern di attacco, oltre a poter investire in tecnologie e competenze specializzate, senza trascurare la disponibilità di un presidio 7×24 che poche aziende si possono permettere internamente“, sottolinea Telmon.
Consentono infatti ai team di sicurezza informatica di focalizzarsi su problemi più complessi e urgenti. “Naturalmente, un servizio SOC esternalizzato deve essere presidiato adeguatamente in termini di gestione del contratto e della fornitura“, ricorda Telmon.
I CEO, mentre affrontano un incremento della spesa dedicata alla sicurezza informatica, si avvantaggeranno dei SOC autonomi. Sono il modo migliore una soluzione per ridurre il budget IT, una volta ammortizzato l’investimento iniziale.
Saranno questi i temi al centro dell’edizione 2023 dell’IDC Security Forum 2023 che si terrà il prossimo 20 giugno a Milano, all’Hotel NH Collection Milano City Life.
L’annuale appuntamento della società d’analisi con la community dei technology vendor e dei security leader aziendali, vedrà la
partecipazione di analisti IDC, esperti del settore e ospiti che porteranno la loro esperienza sul campo.
L’evento permetterà a CISO, CIO e dipartimenti aziendali di IT security di confrontarsi sulle direttrici della moderna gestione del rischio e della cyber security.