L’articolazione operativa dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) ha pubblicato il rapporto Csirt di novembre, da cui emerge un incremento degli incidenti sopra la media semestrale.
Il sesto Operational summary pubblico “conferma la complessa evoluzione del panorama delle minacce cyber, in linea con quanto riportato dalle principali aziende di cybersicurezza”, commenta Pierluigi Paganini, analista di cyber security e CEO Cybhorus.
Indice degli argomenti
Rapporto Csirt di novembre: incidenti in rialzo
Lo scorso novembre è cresciuto il numero di eventi e di incidenti rispetto al mese precedente. Se il numero di eventi è nella media rispetto al semestre precedente, la cifra degli incidenti è superiore alla media.
“L’aumento degli incidenti, superiore al mese presedente, è significativo, con un incremento delle vittime dovuto principalmente a violazioni di dati e a compromissioni di account Microsoft 365”, spiega Paganini.
Il numero delle vittime è infatti cresciuto a causa del rilevamento sia di un data breach che conteneva dati riferiti a centinaia di soggetti sia di di potenziali compromissioni di vari account Microsoft 365.
I settori più colpiti risultano Pubblica amministrazione locale, PA centrale, università e ricerca. “Proprio queste entità parrebbero essere maggiormente esposte a diverse minacce”, sottolinea Paganini: “Colpisce, ma non stupisce, l’aumento degli attacchi contro la Pubblica Amministrazione locale e la ripresa degli attacchi DDoS da parte di hacktivisti filorussi contro entità italiane e globali“. I più attivi sono NoName057(16) e CyberArmyofRussia_Reborn.
Attacchi DDos filo-russi
Anche la Svezia ha visto intensificarsi gli attacchi DDoS, condotti dagli stessi gruppi, in seguito alla sua adesione alla NATO a marzo.
In particolare, il collettivo hacker Nofawkx-al, che in passato ha veicolato messaggi a supporto di cause politiche come l’indipendenza del Kosovo, ha rivendicato gli attacchi di tipo defacement ai danni dei siti web di vari piccoli comuni.
Invece NoName057(16) ha colpito siti governativi, enti finanziari e istituzioni pubbliche della Sud Corea, dopo l’annuncio di fornire armamenti all’Ucraina.
Ransomnware
I più attivi negli attacchi di tipo ransomware sono stati DragonForce e
HuntersInternational.
“Numerose sono le aziende italiane cadute vittime di attacchi ransomware e purtroppo quanto emerge dal rapporto è solo la punta dell’iceberg in quanto molte PMI spesso non denunciano l’accaduto”, mette in guardia Paganini.
Salgono le vulnerabilità (Cve)
In significativo aumento rispetto a ottobre non sono solo gli incidenti, ma anche le nuove Cve. CSIRT Italia, che fa parte del circuito First e Trusted Introducer, ha contato “321 comunicazioni verso i soggetti della constituency che esponevano pubblicamente su Internet complessivamente 646 servizi a rischio”.
In questo scenario, secondo Paganini, “è quindi necessario rafforzare le misure di prevenzione. In tal senso, è essenziale il ruolo del Csirt Italia come snodo centrale delle notifiche e come abilitatore della collaborazione internazionale con strutture affini“.