In un’importante ristrutturazione dei vertici della sicurezza nazionale americana, il presidente Donald Trump ha ordinato il licenziamento del generale Tim Haugh, direttore della National Security Agency (NSA) e del Cyber Command.
Il capo dell’agenzia di spionaggio e del comando militare cibernetico USA è stato rimosso giovedì così come confermato, tra gli altri, dal New York Times, dal Wall Street Journal e dai principali esponenti democratici delle commissioni d’intelligence del Congresso, il Senatore Mark Warner della Virginia e il Rappresentante Jim Himes del Connecticut.
Questa decisione ha colto di sorpresa molti funzionari dell’intelligence americana. Una portavoce del Cyber Command ha dichiarato di non poter confermare la rimozione di Haugh, rimandando le domande al Pentagono, che tuttavia non ha risposto alle richieste di commento. Anche la Casa Bianca non ha fornito conferme ufficiali sull’accaduto.
“I democratici del Congresso hanno subito denunciato la rimozione del funzionario apartitico da incarichi di massima sicurezza”, commenta Nicola Iuvinale, avvocato ed esperto di geopolitica della cyber sicurezza: “Haugh, generale dell’aeronautica militare e capo del Cyber Command degli Stati Uniti, è stato licenziato insieme a Wendy Noble, la sua vice alla NSA (che fa parte del Dipartimento della Difesa degli Usa). Noble è stata già riassegnata a un incarico presso l’ufficio del Sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence del Pentagono. Anche altri numerosi assistenti del National Security Council sarebbero stati
licenziati giovedì”.
Indice degli argomenti
Trump licenzia il direttore di NSA: possibili motivazioni
Come riporta un funzionario statunitense informato sulla questione, sarebbe stata Laura Loomer, un’attivista dell’estrema destra e consigliera esterna del Presidente Trump, a chiedere la rimozione del Generale Haugh durante un incontro nello Studio Ovale lo scorso giovedì. A seguito di questo incontro, Trump avrebbe ordinato al Segretario alla Difesa Pete Hegseth di licenziare il Generale.
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È stata la stessa Loomer a dare la notizia del licenziamento del direttore di NSA e Cyber Command con un post su X (ex Twitter) in cui racconta le presunte motivazioni e che conclude con un lapidario “Goodbye, General Haugh”.
Un’altra motivazione potrebbe essere legata alla percezione, da parte dell’amministrazione Trump, che Haugh stesse procedendo troppo lentamente nell’eliminare i programmi di diversità, una priorità del nuovo governo.
Le reazioni politiche
Jim Himes, il principale democratico della Commissione Intelligence della Camera, ha dichiarato che il pubblico merita una spiegazione: “Ho conosciuto il Generale Haugh come un leader onesto e franco che ha seguito la legge e ha messo la sicurezza nazionale al primo posto – temo che queste siano precisamente le qualità che potrebbero aver portato al suo licenziamento in questa amministrazione”.
Il Senatore Warner ha elogiato la leadership di Haugh e ha affermato che la sua rimozione non renderà il Paese più sicuro, criticando apertamente la Casa Bianca per la condivisione di materiale sensibile su un’applicazione di messaggistica per consumatori e per aver allontanato membri del personale del Consiglio di Sicurezza Nazionale su sollecitazione della Loomer.
“In mezzo a tali azioni,” ha detto Warner, “il licenziamento di un leader ‘non di parte ed esperto’ come il Generale Haugh è ‘sorprendente’.”
I dettagli dell’allontanamento
Secondo tre ex funzionari informati sulla questione, il Generale Haugh è stato informato della decisione mentre era in viaggio. Anche la sua vice alla National Security Agency, Wendy Noble, sarebbe stata rimossa dal suo incarico e potenzialmente riassegnata a un’altra posizione al Pentagono.
Uno dei funzionari ha riferito che né al Generale Haugh né a Noble è stato comunicato il motivo della loro rimozione, ma solo che “i vostri servizi non sono più richiesti”.
Un altro ex funzionario ha rivelato che il Tenente Generale William J. Hartman, vice del Cyber Command, servirà come direttore ad interim della NSA.
“William Hartmann, vice del Cyber Command statunitense, è stato nominato direttore ad interim della NSA, mentre Sheila Thomas, ex direttore esecutivo della NSA, è stata nominata vice ad interim. Il Pentagono e la Casa Bianca non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali”, conferma Nicola Iuvinale.
Il contesto più ampio
Il Generale Haugh aveva uno stile pubblico cauto, in contrasto con la nuova leadership del Pentagono e del Consiglio di Sicurezza Nazionale, che ha promesso operazioni informatiche aggressive contro la Cina.
Haugh aveva inoltre servito come vice di alto livello presso il Cyber Command durante l’amministrazione Biden ed era stato nominato ai suoi due incarichi nella precedente amministrazione.
Ex funzionari hanno riferito che i nuovi funzionari dell’amministrazione Trump consideravano Haugh con scetticismo a causa della sua nomina da parte dell’ex presidente Joe Biden.
“Laura Loomer ha detto di aver sostenuto i licenziamenti perché temeva che Haugh fosse stato “scelto con cura” dall’ex presidente del Joint Chiefs of Staff Mark Milley, che è stato accusato da molti repubblicani di tradimento a causa di una controversa telefonata che ha avuto con funzionari cinesi. Ha espresso preoccupazioni anche su Noble a causa del suo legame con l’ex direttore dell’intelligence nazionale James Clapper, che Loomer aveva
precedentemente definito un ‘traditore'”, avverte Iuvinale: “Le accuse derivano principalmente dalle rivelazioni contenute nel libro del 2021 ‘Peril’ di Bob Woodward e Robert Costa, in cui Milley — apparentemente basandosi sui ricordi del generale — riteneva che, dopo la sconfitta di Trump alle elezioni del 2020, l’ex presidente fosse impulsivo, imprevedibile e in grave declino mentale e temeva di poter scatenare armi nucleari o di provocare accidentalmente una guerra con la Cina. Comunque, il resoconto delle azioni di Milley sollevò all’epoca dubbi sul fatto che avesse violato il principio fondamentale del ‘controllo civile dell’esercito'”.
“Il controllo civile dei militari è, in generale, una dottrina delle scienze politiche e militari che pone come ultimo responsabile del processo decisionale strategico di una nazione la leadership della popolazione civile, piuttosto che ufficiali delle forze armate. Un principio che negli Usa è di rilevanza costituzionale. Infatti, una delle più celebri frasi del presidente Harry S. Truman recita: ‘Se c’è un elemento basilare nella nostra costituzione, è il controllo civile
dell’esercito’”.
La telefonata fra Milley e il suo omologo cinese
Nel libro Peril, Woodward e Costa raccontano di una chiamata tra Milley e il suo omologo cinese, il generale Li Zuocheng, in cui Milley avrebbe detto: “Generale Li, tu e io ci conosciamo da ormai cinque anni. Se dobbiamo attaccare, ti chiamerò in anticipo. Non sarà una sorpresa. Non sarà un fulmine a ciel sereno”.
Ripercussioni globali sulla cyber sicurezza
La rimozione del generale Tim Haugh dalla direzione della NSA e del Cyber Command potrebbe avere conseguenze di vasta portata non solo per gli Usa, ma per l’intero ecosistema della sicurezza informatica globale.
Questa decisione si inserisce, infatti, in un contesto geopolitico già caratterizzato da crescenti tensioni cyber e potrebbe alterare significativamente gli equilibri della sicurezza internazionale.
Il licenziamento di Haugh, inoltre, potrebbe segnalare un cambio fondamentale nella dottrina cyber statunitense. Storicamente, la NSA e il Cyber Command hanno operato sotto una leadership unificata per garantire una stretta coordinazione tra raccolta di intelligence e operazioni offensive.
La loro potenziale separazione, come suggerito dalle analisi degli esperti, potrebbe modificare profondamente l’approccio americano alla cyber sicurezza.
Se la leadership della NSA venisse affidata a un funzionario politico invece che a un ufficiale militare, potremmo assistere a un riorientamento delle priorità dell’agenzia verso obiettivi più allineati con specifiche agende politiche rispetto alle tradizionali valutazioni di sicurezza basate su dati di intelligence.
Questo potrebbe tradursi in cambiamenti nei criteri utilizzati per identificare e rispondere alle minacce, potenzialmente creando vulnerabilità se considerazioni politiche dovessero prevalere su analisi tecniche.
I defenestramenti di Trump
Il generale Haugh ha servito il nostro paese in uniforme, con onore e distinzione, per oltre 30 anni. In un momento in cui gli Usa stanno affrontando minacce informatiche senza precedenti, come ha chiaramente evidenziato l’attacco informatico Salt Typhoon dalla Cina, in che modo licenziarlo rende gli americani più sicuri?”, ha affermato in una dichiarazione il senatore Mark Warner, vicepresidente del Senate Intelligence Committee. Salt Typhoon è stato un grave incidente di hackeraggio cinese che i legislatori statunitensi hanno definito il più grande attacco informatico alle telecomunicazioni nella storia degli Usa. L’operazione di cyberspionaggio Salt Typhoon condotta alla fine dello scorso anno, legata alla Cina, ha preso di mira AT&T e Verizon, quando, tuttavia, il defenestrato generale Timothy Haugh era già al comando del Cyber Command.
Sui defenestramenti Trump ha semplicemente detto che vuole che la sua amministrazione sia composta da persone che sostengono le sue
posizioni.
“Lasceremo sempre andare le persone: le persone che non ci piacciono
o che si approfittano di noi, o le persone che potrebbero avere legami leali con qualcun altro”, ha detto ai giornalisti a bordo dell’Air Force One giovedì scorso.
La mossa potrebbe inoltre piantare i semi per la divisione del comando della NSA e del Cyber Command, che sicuramente saranno guidati da funzionari separati.
Infatti, il titano della signals intelligence e il combatant command sono stati tradizionalmente guidati in un ruolo a doppio cappello.
(Nicola Iuvinale, avvocato)
Impatto sugli alleati occidentali e sull’Italia
Per paesi come l’Italia e gli altri alleati occidentali, le implicazioni sono molteplici e significative.
L’Italia, in quanto membro della NATO e partner strategico degli Usa, fa affidamento su robusti meccanismi di condivisione dell’intelligence per la propria sicurezza nazionale.
Qualsiasi cambiamento nell’approccio americano alla raccolta e condivisione di intelligence cyber potrebbe avere effetti diretti sulla capacità italiana di identificare e rispondere a minacce informatiche.
Nel concreto, si potrebbero verificare:
- Alterazioni nei protocolli di condivisione dell’intelligence: gli accordi “Five Eyes” (tra USA, UK, Canada, Australia e Nuova Zelanda) e le collaborazioni estese con l’Italia e altri partner europei potrebbero subire modifiche, influenzando la quantità e qualità delle informazioni condivise su minacce cyber emergenti.
- Vulnerabilità nelle infrastrutture critiche interconnesse: ricordiamo che le infrastrutture digitali italiane sono strettamente integrate con quelle americane attraverso vari servizi cloud, sistemi di comunicazione e reti commerciali.
Un indebolimento della postura difensiva americana potrebbe creare vulnerabilità “a cascata” che impatterebbero anche le infrastrutture italiane.
Implicazioni per la cooperazione internazionale contro il cyber crime
Un altro aspetto cruciale riguarda la cooperazione internazionale nella lotta contro il cybercrime e le operazioni informatiche ostili.
Sotto la guida di Haugh, la NSA aveva mantenuto collaborazioni strategiche con le agenzie europee per contrastare attacchi ransomware, spionaggio industriale e interferenze elettorali.
Il potenziale cambio di leadership potrebbe alterare le priorità di queste collaborazioni, con conseguenze dirette sulla capacità delle agenzie europee di contrastare efficacemente attacchi informatici transnazionali.
Per l’Italia, che negli ultimi anni ha rafforzato significativamente le proprie capacità cyber ma che chiaramente continua a fare affidamento sulla cooperazione internazionale, questo potrebbe tradursi in una maggiore esposizione a minacce provenienti da attori statali ostili come Russia, Cina e Iran.
La resilienza degli ecosistemi informatici
Infine, questa situazione solleva interrogativi sulla resilienza complessiva degli ecosistemi informatici occidentali. La stretta interconnessione tra sistemi americani ed europei ha creato efficienze ma anche interdipendenze che possono trasformarsi in vulnerabilità sistemiche.
Per l’Italia potrebbe essere necessario accelerare lo sviluppo di capacità cyber nazionali autonome, promuovendo una maggiore cooperazione europea nel settore. Questa potrebbe essere l’occasione per ripensare l’architettura della sicurezza informatica europea, riducendo la dipendenza dalle capacità americane e costruendo un ecosistema di sicurezza più resiliente e diversificato.
Certo, al momento è prematuro prevedere con certezza gli sviluppi futuri, ma il licenziamento del direttore della NSA e del Cyber Command USA rappresenta potenzialmente un punto di svolta significativo negli equilibri della cyber sicurezza globale.
Le cui ripercussioni potrebbero estendersi ben oltre i confini statunitensi, influenzando direttamente la sicurezza nazionale italiana e il panorama della sicurezza informatica europea nel suo complesso.
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