Si chiama Aikido Wiper il nuovo malware che ha messo in fermento il mondo della sicurezza informatica: la sua scoperta a opera del ricercatore Or Yair di SafeBreach ha infatti svelato che gli attori delle minacce informatiche possono manipolare gli strumenti di rilevamento e risposta degli endpoint antivirus (EDR) per creare un wiper in grado di eliminare i file di sistema. In questo modo vengono distrutti di fatto i dati e resi non avviabili tutti i sistemi.
Analizziamo gli aspetti del nuovo wiper e forniamo alcuni passi fondamentali da percorrere per difendere i sistemi aziendali da questa e da altre minacce simili.
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Cos’è Aikido Wiper e come funziona
Il wiper è una tipologia di malware espressamente dedicata alla cancellazione (o la sovrascrittura) intenzionale di dati e programmi. Ad esempio wiper come Shamoon, CaddyWiper, IsaacWiper e altri che hanno in passato creato scompiglio, non sono di certo una novità.
Infatti, gli attacchi wiper tendono a essere più popolari tra Stati nazionali o da parte di terroristi indipendenti il cui obiettivo è la distruzione piuttosto che il guadagno economico. Questo tipo di exploit viene spesso utilizzato nell’ambito di attacchi APT (Advanced Persistent Threat) contro infrastrutture critiche come le utility, con l’intento di causare scompiglio. Naturalmente, gli attacchi wiper hanno registrato un aumento durante l’attuale conflitto geopolitico.
I wiper, una volta penetrati nei sistemi, sono in grado di aprire qualsiasi file, sovrascriverlo con ogni tipo di informazione o immagine con lo scopo di sostituire completamente il contenuto originale del file e rendere inservibile il computer.
I wiper utilizzano gli EDR (Endpoint Detection and Response) in esecuzione sugli endpoint, trasformandoli in tool di cancellazione e sovrascrittura. Generalmente i wiper tradizionali per funzionare necessitano di una certa agilità che può essere soltanto ottenuta attraverso l’utilizzo di un account privilegiato. Ad esempio, se il wiper deve eliminare i file contenuti in una cartella utente amministratore, deve disporre dei privilegi riferiti a quella cartella e quei file. Ad ogni modo, l’elusione o l’aggiramento dell’EDR e dei suoi tool per superare la barriera di sicurezza dell’EDR, non sono tecniche nuove.
Ciò che invece rende differente Aikido Wiper rispetto agli altri wiper è la sua capacità di distruggere i file senza utilizzare chiamate API evidenti e di operare come utente non privilegiato.
A prescindere dalle sue tattiche, Aikido Wiper impartisce la stessa lezione appresa dagli altri wiper: l’EDR è uno strumento di sicurezza importante, ma non può essere utilizzato come unica difesa.
Aikido Wiper: il problema con l’EDR
Gli strumenti EDR, e persino quelli di rilevamento e risposta estesa (XDR), sono una parte importante della strategia di difesa informatica, tuttavia l’Aikido Wiper deve far prendere in considerazione una massima importante: la migliore difesa è una difesa a strati. Non si può fare affidamento su di un solo strumento di sicurezza per proteggersi, per quanto eccellente possa essere.
Gli aggressori cyber stanno diventando sempre più abili nel trovare sistemi per eludere la protezione EDR e, una volta entrati nella rete, il loro obiettivo è solitamente l‘infrastruttura di identità. Accedere all’Active Directory (AD) o Azure AD può consentire agli attori delle minacce di impadronirsi di un numero ancora maggiore di risorse cruciali.
Poiché i sistemi di identità sono un obiettivo primario per gli attori delle minacce e l’uso improprio delle credenziali è la via più ricorrente per le violazioni della sicurezza, una recente ricerca condotta da Gartner sottolinea la necessità di una “difesa in profondità”, con un particolare focus sull’identità.
Aikido Wiper opera su un endpoint, senza fare affidamento sui privilegi del sistema di identità. Il nuovo wiper utilizza i junction point (un’entità basata sul Windows File System) per ingannare l’EDR e indurlo a sovrascrivere o eliminare i file di sistema. Un wiper più esteso potrebbe essere in grado di attaccare più endpoint. Nella maggior parte dei casi, gli aggressori non cercano solo ciò che risiede negli endpoint, poiché l’accesso privilegiato ai dati e ai sistemi è un obiettivo molto più comune.
In entrambi i casi, nessuna protezione EDR potrà essere di aiuto una volta che gli aggressori avranno violato gli endpoint. La protezione dei sistemi di identità come parte di una strategia di difesa a più livelli rimane sempre una priorità. Il mantenimento di un backup AD sicuro e privo di malware può fare la differenza quando si tratta di ripristinare rapidamente un ambiente, indipendentemente dal fatto che i sistemi siano stati danneggiati da malware, disastri naturali o altre cause.
Aikido Wiper: come rafforzare la sicurezza informatica
Una buona strategia di sicurezza è paragonabile a una cipolla, ossia con più strati di protezione. Se l’EDR è l’equivalente dello strato esterno, la protezione dell’identità è la parte centrale. Le organizzazioni si stanno rendendo conto che, tra questi strati, è proprio l’identità che dovrebbe costituire il fulcro di un efficace strategia di resilienza informatica.
Quindi, cosa fare per difendere i sistemi aziendali dalle minacce informatiche più attuali?
Evitare i singoli punti di vulnerabilità
Poiché Aikido Wiper sfrutta le funzionalità integrate del sistema operativo, spetta ai fornitori di EDR interessati correggere le debolezze sfruttate da questo wiper. Sfortunatamente, non esiste la bacchetta magica per disattivare il comportamento del wiper all’interno di Windows. È lecito aspettarsi che i vendor di EDR forniscano delle patch, rendendo particolarmente fondamentali gli aggiornamenti regolari degli strumenti di sicurezza EDR.
Oltre alla necessità di mantenere costanti gli aggiornamenti dell’EDR, Aikido Wiper svela un aspetto importante per una difesa solida e approfondita. Per quanto possa sembrare allettante e pratico, l’utilizzo di un unico fornitore per l’intero set di tool di sicurezza può presentare notevoli svantaggi. A parte i potenziali problemi di business legati al consolidamento, la resilienza informatica, soprattutto quando si tratta di sistemi di identità, richiede un certo livello di ridondanza per evitare i singoli punti di vulnerabilità o Single Point of Failure (SPOF), che sono fin troppo comuni nel mondo EDR/XDR.
La ricerca Gartner sottolinea che una strategia XDR richiede un alto livello di dipendenza da un singolo fornitore, soprattutto per quanto riguarda l’ITDR (Identity Threat Detection and Response).,Gartner invece consiglia una modalità multivendor, spiegando che un approccio stratificato che coinvolge l’ITDR è la modalità preferibile per migliorare la preparazione ai cyberattacchi. Pertanto, occorre colmare le lacune dell’ITDR valutando l’intera gamma di vettori di attacco ei dati completi forniti dal monitoraggio. La strategia migliore è quella di prevedere l’utilizzo di un mosaico di tool che siano in grado di essere complementari e possano sovrapporsi al fine di soddisfare i requisiti di un processo ITDR completo.
Quando si valutano i fornitori ITDR, è importante che i processi abbiano come focus centrale la protezione del sistema di identità. È necessario cercare una soluzione ITDR di prim’ordine, che si concentri in modo specifico sulla protezione del sistema di identità; questo aspetto spesso non ricopre l’area di competenza principale di molti fornitori XDR.
Piano di recovery
Un altro aspetto svelato dall’Aikido Wiper è che i backup testati e privi di malware dei sistemi di identità principali devono sempre essere un “must”. Una recente indagine condotta su oltre 50 aziende e incentrata sulle priorità delle soluzioni ITDR, svela che il 77% degli intervistati subirebbe un impatto grave o catastrofico se un cyberattacco dovesse distruggere l’AD.
Un backup incentrato sull’AD e separato dai backup standard del sistema operativo o di altri servizi, è un’ottima difesa contro le devastazioni che wiper e altri attacchi possono causare. Altre opzioni di backup, tra cui gli spnapshot dei domain controller (DC), rischiano di causare problemi di coerenza dei dati, relative perdite o addirittura la reintroduzione di malware.
Al contrario, un backup specifico per AD consente un ripristino molto più rapido dell’ambiente e ha una footprint più piccola rispetto ai backup dello stato del bare-metal recovery (BMR). Un valido e robusto tool di backup AD deve proteggere dalla reintroduzione di malware e dovrebbe anche essere automatizzato per evitare errori umani e ridurre i tempi di inattività fino a pochi minuti.
Il piano di disaster recovery deve includere passaggi specifici per l’implementazione e la verifica regolare dei backup del sistema d’identità e del processo di recovery, oltre ad altre operazioni di manutenzione cruciali. D’altro canto, va considerato che il momento migliore per testare il piano di recovery è prima di averne bisogno.
Monitoraggio, monitoraggio e ancora monitoraggio
Il monitoraggio regolare delle superfici di attacco dell’identità può aiutare a individuare e risolvere le potenziali vulnerabilità prima che gli aggressori possano fare significativi progressi. Come si può evincere dalle caratteristiche dell’Aikido Wiper, la strategia di monitoraggio deve andare oltre l’antivirus, l’EDR e i registri di sicurezza. Anche le soluzioni SIEM (Security Information and Event Management) e SOAR (Security Orchestration, Automation and Response) hanno dei limiti quando si tratta di proteggersi dai cyberattacchi più dannosi.
Come per la strategia di difesa generale, un approccio multilivello al monitoraggio offre i migliori risultati. Per una sicurezza ottimale focalizzata sull’identità, occorre cercare una soluzione che fornisca informazioni in tempo reale e indicazioni operative. Va detto che per trovare queste funzionalità non è per forza necessario investire cifre ingenti. Sono disponibili sul mercato diversi tool gratuiti che consentono il monitoraggio degli indicatori di sicurezza, sia quelli di compromissione (IOC) che di esposizione (IOE), e la gestione dei percorsi di attacco di livello 0. Per funzionalità aggiuntive, come il rollback automatico delle attività sospette, esistono soluzioni a pagamento che consentono oltre al monitoraggio di IOC e IOE, la correzione automatica e la risposta estesa agli incidenti.
Wiper? Niente paura
Gli aggressori informatici continuano a progredire nella sofisticazione e persistenza delle minacce.
Una strategia di cybersecurity stratificata, con una difesa approfondita, che protegga sia gli endpoint che le identità di base, è la migliore difesa contro qualsiasi attacco, che si tratti di un wiperware come Aikido, un ransomware o un exploit ancora da scoprire.
Per il 2023 è raccomandabile inserire nell’elenco delle priorità la sicurezza basata sull’identità: con questo approccio, le aziende potranno concentrarsi meglio sul loro business senza doversi preoccupare troppo o, peggio, correre ai ripari nel caso di un attacco.