Quando si parla di frode creditizia si intende l’attività criminosa commessa da colui che richiede e ha accesso a un prestito finalizzato all’acquisto di beni o servizi, con la consapevolezza che questo non verrà mai restituito. Per non incorrere in sanzioni, il truffatore utilizza dati e informazioni di altri soggetti, di cui ha precedentemente rubato l’identità.
Si tratta, in genere, di truffe finalizzate all’acquisto a credito di beni come elettrodomestici, automobili e prodotti tecnologici, ma anche prestiti personali e mutui.
Truffe online: le più diffuse, come riconoscerle e i consigli per difendersi
Indice degli argomenti
Frodi creditizie: le best practice per prevenirle
Le frodi creditizie possono essere efficacemente prevenute adottando una serie di comportamenti e buone pratiche di cyber security. Tra quelli più indicati figurano:
- l’utilizzo di una password e PIN sicuri per tutti gli account e i dispositivi, telefoni cellulari, tablet, PC, profili social network ed e-mail;
- l’uso di una VPN (Virtual Private Network) quando ci si connette a reti pubbliche;
- evitare la condivisione di foto dei documenti d’identità;
- non lasciare i dispositivi incustoditi o sbloccati in uno studio, al lavoro, in biblioteca o qualsiasi altro luogo in cui altre persone possano accedervi con facilità;
- evitare l’utilizzo di siti che richiedono l’identificazione inviando un ID (es. siti di scommesse) o in generale utilizzare solo siti noti per una maggiore sicurezza;
- non divulgare informazioni riservate come numeri di carte di credito e carte d’identità nelle e-mail o nei messaggi di testo.
Frodi creditizie: i numeri nel rapporto dell’Osservatorio CRIF
Purtroppo, però, le frodi creditizie costituiscono un fenomeno persistente e in costante evoluzione. Secondo quanto rilevato nell’ultimo report stilato da CRIF, azienda specializzata nella consulenza creditizia e finanziaria, queste avrebbero registrato un aumento consistente nel corso degli ultimi anni.
L’analisi, pubblicata il 19 dicembre 2022 e relativa al primo semestre dell’anno, avrebbe constatato una serie di elementi che dimostrerebbero come le frodi di tipo creditizio, basate sul furto dell’identità, rappresentino un’attività illecita in grado di colpire un numero sempre maggiore di cittadini.
I dati, nello specifico, forniti dall’Osservatorio CRIF-Mister Credit, attestano un numero totale di frodi accertate nei primi sei mesi del 2022 superiore a 15.400, consistente in una crescita del +26,9% rispetto al primo semestre del 2021. Nonostante si registri un calo dell’importo medio della singola truffa, con una diminuzione di circa il 9% (da 5168 a 4.700 euro), la stima del danno complessivo subito dall’economia italiana sembrerebbe aumentato, passando dai circa 63 milioni di euro dell’anno scorso ai più di 72 milioni dell’anno corrente.
Il furto di identità per mettere in atto la truffa
Buona parte delle frodi sarebbero realizzate attraverso il metodo del furto dell’identità, ossia tramite l’utilizzo illecito delle informazioni personali e dei dati finanziari dei clienti allo scopo di mettere in atto la truffa. Come affermato da Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF, l’utilizzo consapevole dei propri dati da parte degli utenti, soprattutto nei periodi caratterizzati dal maggior numero di acquisti online, come l’ultimo trimestre dell’anno, risulta fondamentale nella prevenzione di questo tipo di attività.
Truffa “Buy now, pay later”: seria minaccia per le aziende
Analizzando i dati del rapporto pubblicato dall’Osservatorio CRIF-Mister Credit è interessante evidenziare la comparsa di una nuova tipologia di frode sulla rateizzazione di acquisti e-commerce, le così dette formule “Buy now, pay later” (BNPL), conosciute anche come “Compra ora e paga dopo”, che stanno registrando tassi di crescita della domanda sensibilmente maggiori rispetto ad altre forme di credito al consumo finalizzato, rappresentando dunque una seria minaccia per le aziende del settore.
Il “Compra ora e paga dopo” rappresenta, infatti, una dilazione di pagamento solitamente senza interessi che consente di acquistare un prodotto potendo poi pagarlo in un momento successivo.
Si tratta di un particolare servizio offerto da società specializzate che gestiscono l’operazione per conto dei commercianti che vendono sia online sia in negozi fisici: offre indubbi vantaggi sia per i venditori sia per i consumatori, ma allo stesso tempo è evidente il perché il numero di frodi creditizie che colpiscono le formule “Buy now, pay later” sia in aumento.
Questo genere di truffa ha infatti fatto registrare un incremento medio annuo del 134% nel 2021 e, seppure rappresenti una piccola fetta del totale (lo 0,9%) dei casi, rimane comunque indicativo di come il fenomeno delle frodi sia in continua evoluzione.
Il prestito finalizzato nelle mira dei truffatori
Tra le principali tipologie di prodotto coinvolto nei casi di frode vi è il prestito finalizzato, ossia una categoria di finanziamenti legati all’acquisto di uno specifico bene o servizio, per un ammontare pari alla somma del bene o servizio acquistato e da restituire a rate.
Questo tipo di frode, pur registrando un calo rispetto al 2021 (-16,4%), rimarrebbe quella più diffusa, con il 36,2% dei casi.
Aumentano le frodi sulle carte di credito revolving
Una delle maggiori variazioni riguarderebbe poi le truffe ai danni delle carte di credito: se le frodi relative alle carte di credito tradizionali hanno subito una decisa diminuzione, passando da più di un quarto del totale dei casi nel primo semestre 2021 al 9,7% nello stesso periodo di quest’anno, un aumento netto interesserebbe le carte di credito revolving.
Queste ultime, caratterizzate da un modello di funzionamento simile a quello delle carte ricaricabili, con un fondo di utilizzo rimborsabile periodicamente dal titolare, avrebbero rappresentato la seconda modalità di frode del periodo in esame, con il 21% dei casi.
Altre tipologie di frodi creditizie
Le altre categorie per numero di casi riscontrati risulterebbero essere:
- prestiti personali, con l’11,3% (in calo del -36% rispetto al primo semestre 2021);
- fidi di conto, con il 4,8%;
- mutui, con il 4,1% (in aumento del +69% rispetto al primo semestre 2021);
Le nuove tendenze nelle frodi creditizie
Il report CRIF permette, inoltre, di rilevare alcune nuove tendenze in merito all’entità dei singoli episodi di truffa.
Nello specifico, l’analisi dei dati relativi al primo semestre 2022 dimostrerebbe un aumento del numero di frodi con importi ridotti ed elevati e un decremento delle frodi con importi di fascia media. Le prime, riguardanti cifre inferiori a 1.500 euro sarebbero più che raddoppiate, con un incremento del +188,9%, mentre le seconde, relative a importi superiori ai 20.000 euro, sarebbero aumentate del +25,1 euro.
Le frodi che colpiscono la fascia di importi compresi tra i 3.000 e i 20.000 euro risulterebbero invece in diminuzione, con un -71,3%.
I prestiti oggetto di frodi interessano l’acquisto di elettrodomestici per il 54,2% dei casi, segnando un +12,4% rispetto al 2021. Segue il settore auto e moto con il 12,3% dei casi ma in calo rispetto al 2021 del -9,3%; il settore dell’elettronica, informatica e telefonia con l’8,2%; l’arredamento con il 6,5%; le spese per la salute con il 5,7% e le spese per immobili e ristrutturazioni con il 5,2%. Infine, troviamo le frodi relative a viaggi e intrattenimento che comprendono l’1,9%.
Un fenomeno che colpisce sempre più i giovani
Dai dati del rapporto dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit, si può osservare che la distribuzione delle frodi per classi di età inverte la tendenza del 2021.
Infatti, la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento percentuale dei casi di frode è quella tra i 18 e i 30 anni che segna un +9,5% e rimane la fascia più colpita; questa fascia è coinvolta in più di un caso di frode su 4, rappresentando circa il 26,5% del totale.
Seguono la fascia tra 31 e 40 anni per il 21,7%, quella tra 41 e 50 anni per il 21,6% dei casi, quella fra 51 e 60 anni per il 16,2% e quella degli over 60 coinvolta nel 13,6% dei casi totali. Inoltre, si osserva in generale una contrazione di casi nei gruppi over 30.
I documenti utilizzati per le frodi e i tempi di scoperta
Secondo quanto emerso dai dati dei servizi di prevenzione frodi gestiti da CRIF attraverso le banche dati del Sistema Pubblico di Prevenzione delle Frodi (SCIPAFI), nel corso della prima metà del 2022 si sarebbe verificato un incremento dello 0,12% riguardante l’impiego di un codice fiscale apparentemente regolare ma falso, mai rilasciato dall’Agenzia delle Entrate con il quale si possono ipotizzare tentativi di frode con identità inesistenti.
Inoltre, analizzando i documenti identificativi, viene confermato in linea allo scorso anno l’utilizzo preponderante della carta di identità come documento di riconoscimento, con un totale pari all’82,1%.
Ulteriori approfondimenti sono stati effettuati da operatori esperti in ambito di fraud prevention, relativi alla tipologia di contratto di lavoro presentato. Secondo quanto emerso, l’1,2% delle pratiche di finanziamento di lavoratori dipendenti è risultata non conforme, contro una incidenza del 2,1% delle pratiche dei lavoratori autonomi, dello 0,2% per i pensionati e dello 0,2% rilevata per altre categorie, come i Co.Co.Co..
È importante sottolineare come i tempi di rilevazioni delle frodi siano sempre più distinguibili in due categorie: se da un lato la metà dei casi vengono identificati entro 12 mesi dall’altro continuano ad affiorare circostanze di frode risalenti anche a diversi anni prima. Questi ultimi casi comprendono il 16,3% del totale.