Il recente lancio del terzo lotto di satelliti Qianfan rappresenta un momento significativo nella competizione globale per il controllo delle infrastrutture spaziali.
Simile a Starlink di SpaceX, il progetto cinese mira a costruire una mega-costellazione di quasi 14.000 satelliti, destinata a fornire internet ad alta velocità in tutto il mondo.
Ma Qianfan non è solo un progetto commerciale: riflette le ambizioni geopolitiche e militari della Cina, posizionandosi come una risposta strategica alle iniziative statunitensi.
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Qianfan: alternativa strategica alle soluzioni occidentali
Qianfan rappresenta l’alternativa cinese a Starlink, che ha consolidato la sua presenza globale con circa 6.300 satelliti operativi e 4 milioni di utenti. Il progetto, sostenuto dal governo di Shanghai, punta a colmare il divario digitale interno, dove circa 300 milioni di persone nelle aree rurali non hanno accesso stabile a internet.
Ma l’influenza di Qianfan non si limiterà ai confini nazionali. In mercati come Russia e Iran, dove Starlink è vietato, il progetto cinese offre una soluzione allettante. Anche paesi più neutrali, come India o Brasile, potrebbero vedere Qianfan come un’opportunità per diversificare le proprie infrastrutture, allontanandosi dalla dipendenza tecnologica americana.
Un esempio è la recente collaborazione con il governo brasiliano, dove Qianfan promette di colmare le lacune infrastrutturali nelle aree rurali con un accesso internet affidabile e ad alta velocità.
Il progetto si presenta come un’alternativa strategica alle soluzioni occidentali, offrendo al Brasile un’opzione più indipendente nel settore delle telecomunicazioni satellitari. La partnership include l’impegno di Qianfan a supportare l’espansione digitale del paese, facilitando l’accesso a servizi essenziali come istruzione online e telemedicina in regioni remote.
Paesi dell’Africa, dell’Asia e del Sud America, spesso trascurati dalle grandi potenze occidentali, potrebbero beneficiare di servizi internet ad alta velocità, facilitando lo sviluppo economico e l’inclusione digitale.
Questi accordi non solo rafforzano i legami economici con la Cina, ma creano anche una rete di alleanze strategiche basate sulla dipendenza tecnologica. Qianfan, dunque, non è solo una risposta a Starlink, ma una mossa strategica per promuovere un nuovo equilibrio geopolitico nel controllo delle comunicazioni globali.
Gli ostacoli tecnologici
Per competere con Starlink, Qianfan dovrà superare significativi ostacoli tecnologici. SpaceX, grazie ai razzi riutilizzabili Falcon 9, ha abbattuto drasticamente i costi di lancio, riuscendo a schierare centinaia di satelliti in un solo anno.
Inoltre, SpaceX ha sviluppato antenne a basso costo per rendere l’accesso alla rete economicamente sostenibile.
La Cina, pur non disponendo ancora di razzi riutilizzabili equivalenti, ha dimostrato capacità straordinarie di produzione industriale. Molte startup spaziali cinesi stanno lavorando su tecnologie di lancio avanzate, alcune delle quali ispirate al sistema Starship di SpaceX.
Tra queste, spicca LandSpace, che con il suo razzo riutilizzabile Zhuque-2 ha già compiuto test di successo con motori alimentati a metano e ossigeno liquido. Un altro esempio è CAS Space, spin-off della Chinese Academy of Sciences, che sta sviluppando lanciatori progettati per supportare costellazioni di satelliti in orbita bassa.
Questi progetti indicano l’intenzione di Pechino di competere sul fronte della riduzione dei costi e dell’efficienza operativa. Progetti come il Long March 9, un nuovo razzo pesante previsto per il 2033, suggeriscono che Pechino sta preparando la propria risposta a lungo termine.
Connettività civile e ambizioni militari
Oltre alla connettività civile, Qianfan è parte integrante delle ambizioni militari della Cina. Le mega-costellazioni, composte da migliaia di satelliti piccoli e relativamente economici, sono più resilienti rispetto ai sistemi tradizionali, formati da pochi satelliti di grandi dimensioni e facili bersagli per le armi antisatellite.
In un conflitto, reti come Qianfan possono mantenere operative le comunicazioni e il coordinamento delle operazioni militari, garantendo connessioni affidabili tra sensori, droni e unità sul campo.
Secondo esperti militari, il concetto cinese di forze armate interconnesse dipende proprio da reti satellitari avanzate come Qianfan. La capacità di raccogliere e trasmettere dati in tempo reale diventa fondamentale in scenari di guerra sempre più basati su automazione e analisi predittiva.
Il caso di Starlink in Ucraina ha dimostrato l’importanza delle reti satellitari moderne. Le forze ucraine si sono affidate a Starlink per comunicazioni rapide e controllo dei droni, creando un modello che altri paesi, compresa la Cina, stanno cercando di replicare.
L’interesse della Cina per le mega-costellazioni si inserisce infatti in una competizione globale sempre più serrata: anche Europa, Russia e India stanno sviluppando progetti simili per garantire sovranità tecnologica e indipendenza dalle infrastrutture spaziali americane.
La scarsa trasparenza dei programmi spaziali cinesi
Il proliferare di migliaia di satelliti in orbita bassa solleva preoccupazioni sulla gestione dello spazio orbitale. Il rischio di collisioni e la produzione di detriti spaziali sono problematiche che richiedono soluzioni regolatorie globali.
Attualmente, esistono iniziative come le linee guida del Comitato delle Nazioni Unite per l’uso pacifico dello spazio (COPUOS) e gli standard del Space Debris Mitigation Guidelines proposti dall’ESA e dall’ITU. Tuttavia, queste misure sono volontarie e non vincolanti. Proposte come il Treaty on Prevention of Placement of Weapons in Outer Space e il rafforzamento di norme obbligatorie sulla deorbitazione dei satelliti a fine vita sono in discussione, ma richiedono un consenso globale ancora difficile da raggiungere.
Mentre SpaceX opera all’interno di un quadro normativo consolidato, Qianfan potrebbe incontrare resistenze internazionali a causa della mancanza di trasparenza associata ai programmi spaziali cinesi.
Vantaggi e rischi della corsa alle mega-costellazioni
Il programma Qianfan è solo una parte di un piano più ampio per consolidare la presenza della Cina nello spazio e l’efficacia della superpotenza nel colmare il divario tecnologico con SpaceX sarà cruciale nei prossimi anni.
Se Starlink ha aperto la strada offrendo connettività globale nello spazio, Qianfan mira non solo a replicarne il successo, ma a proporre un modello alternativo che rafforzi l’autonomia tecnologica della Cina e dei suoi partner.
La corsa alle mega-costellazioni va oltre l’innovazione tecnica: si tratta di una competizione per il controllo delle comunicazioni globali, con implicazioni profonde per l’economia, la sicurezza e la politica internazionale.
Da un lato, l’espansione di reti satellitari avanzate può abbattere il digital divide e favorire la crescita economica nei mercati emergenti.
Dall’altro, il dominio di queste infrastrutture rappresenta una risorsa strategica fondamentale per garantire connettività sicura e resiliente in scenari di crisi e conflitto, influenzando gli equilibri globali nei prossimi anni.