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Safer Internet Day 2025: per una rete più sicura serve un cambio di prospettiva



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Formazione, consapevolezza e prevenzione rimangono i pilastri per navigare sicuri. Ma serve un cambio di prospettiva. Ecco i consigli degli esperti per riflettere sulla diffusione della cultura della cyber sicurezza, della awareness e sull’uso sicuro del digitale

Pubblicato il 11 feb 2025



Safer Internet Day 2025: per una rete più sicura servono stesse regole per vita reale e online

In oltre 180 paesi del mondo, l’11 febbraio si celebra il Safer Internet Day 2025, la giornata che la Commissione Europea ha dedicato alla sensibilizzare delle giovani generazioni a un uso responsabile della rete, “con particolare attenzione ai bambini, ai giovani e alle fasce più vulnerabili”, commenta Pierluigi Paganini, analista di cyber security e CEO Cybhorus, “tanto da adottare lo slogan ‘Better Internet for Kids'”, sottolinea Enrico Morisi, Ict Security manager.

Formazione, consapevolezza e prevenzione rimangono le colonne portanti su cui si appoggia tutto”, spiega Pierguido Iezzi, esperto di cyber security, “ma l’attuale scenario richiede un cambio di prospettiva: non è più sufficiente unicamente informarsi, occorre ripensarsi costantemente“.

E il caso deepfake vocale, la truffa con la voce del Ministro Crosetto, clonata con l’AI, dimostra che è necessario non solo guardare le cose da differenti angolazioni, ma anche comprendere meglio gli altri e noi stessi.

Innanzitutto, servono “stesse regole nella vita virtuale e reale per una rete più sicura, secondo Anna Vaccarelli, presidente di Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.

Safer Internet Day 2025: crescono i rischi cyber per i bambini

Secondo il Telefono Azzurro, cresce la dipen­denza da smartphone e ciò ha impatti rilevanti sulla vita quotidiana: il 24% prova invidia verso la vita degli altri, il 21% ha acuito il sentirsi diverso/a, il 19% si è sentito inade­guato/a.

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“Aumentano i fenomeni di cyberbullismo, truffe online, violazioni della privacy e disinformazione, ed è necessario rispondere uniti promuovendo un ambiente digitale più sicuro e consapevole”, evidenzia Paganini che ribadisce “l’importanza di iniziative come l’Internet Safer Day: è necessario rispondere uniti promuovendo un ambiente digitale più sicuro e consapevole“. Uniti come recita il claim della giornata, da sempre, “Together for a better internet”.

I ragazzi sostengono di aver necessità di accedere a maggiori informazioni per proteggersi dalle fake news (40%), proprio ora che anche Meta di Mark Zuckerberg ha dato l’addio al fact-checking, sulla scia di Elon Musk e dei diktat della nuova amministrazione Trump.

Ma i ragazzi vogliono anche informarsi di più su temi quali privacy e dati personali (34%), cyberbullismo (32%) e adescamento (31%). Inoltre, Kaspersky ha contato, solo nel 2024, più di 1,6 milioni di tentativi di attacco a Roblox, una delle piattaforme di gioco più popolari.

“I più giovani“, continua Morisi, “se da un lato sono i più esposti ai rischi che si corrono online e sono coloro che, probabilmente, vi trascorrono più tempo, dall’altro, se adeguatamente sensibilizzati e formati, potrebbero rappresentare essi stessi la contromisura più efficace per contrastare le minacce incombenti, grazie anche alle loro straordinarie capacità di apprendimento e adattamento”.

Scarsa consapevolezza dei rischi sociali

“Se abbiamo preso un virus sul computer, ce ne accorgiamo perché il computer non funziona”, prosegue Vaccarelli, “se leggiamo commenti malevoli, magari passiamo oltre con una scrollata di spalle. Eppure, in questo caso, le conseguenze, sia per noi adulti che, soprattutto, per gli adolescenti, possono essere gravissime”.

Migliorano le strategie ed evolvono gli strumenti per proteggersi da eventuali cyber attacchi, ma al contempo non fa grandi passi avanti la consapevolezza dei rischi sociali derivanti da comportamenti di alcuni utenti in rete.

L’odio, la disinformazione, il cyberbullismo, il body shaming, la diffamazione, l’insulto sono forse rischi più insidiosi che, spesso, ci mettono in allarme solo quando è troppo tardi, quando abbiamo già fatto un danno, anche inconsapevole, o siamo diventati vittime noi stessi”, sottolinea la Presidente dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.

Infatti, “la percezione del l’Internet Safer Day varia da Paese a Paese“, mette in guardia preoccupazione Paganini: “Nei Paesi con una maggiore alfabetizzazione digitale e normative avanzate sulla cyber security, l’Internet Safer Day viene spesso promosso attivamente nelle scuole e dalle istituzioni. Al contrario, in altre aree del mondo, dove l’accesso a Internet è meno regolamentato o la sensibilizzazione è più bassa, l’evento può avere un impatto minore o essere poco conosciuto”.

Serve un cambio di prospettiva

Il Safer Internet Day 2025 non può dunque ridursi al solito decalogo di buone pratiche (anche se sono sempre le benvenute) o “a un semplice appello alla sicurezza online o a un momento per ripetere concetti già noti”, avverte Iezzi, “non è più sufficiente unicamente informarsi, occorre ripensarsi costantemente. Una nuova forma mentis“.

Non passa giorno senza che ci sia, sulla cronaca e nei telegiornali, un nuovo caso di phishing, cyber attacchi, anche di tipo ransomware, deepfake come quello sventato in Ferrari la scorsa estate e quello accaduto ai danni di Massimo Moratti e diversi altri imprenditori italiani contattati da un falso Guido Crosetto mediante deepfake vocali.

“Ci troviamo in un ecosistema digitale che avanza più rapidamente della nostra capacità di capirlo, regolarlo e persino classificarlo. Conosciamo le minacce più note – dalle AI generative ai deepfake, dalle violazioni della privacy alle manipolazioni dell’informazione -, ma ciò che verrà ci sfugge”.

Il Report 2024 di Enisa fotografa un inizio dell’anno che si caratterizza per la continuità con gli attacchi di fine 2024: sono in crescita le attività criminali, sia di stampo geopolitico che di attivismo, ma anche gli attacchi di pura speculazione finanziaria e quelli più sofisticati alla supply chain.

Nel frattempo, sale di livello e frequenza il cyber warfare dove le nazioni conducono campagne di spionaggio, sabotaggio e disinformazione diventano volte a manipolare eventi e a garantirsi un vantaggio strategico.

Wetware, biohacking e nuove forme di attacco cyber-fisico sono già in fase di sviluppo, eppure il dibattito è scarso”, avverte Pierguido Iezzi: “La velocità con cui il digitale riscrive le regole non ci lascia il tempo per costruire modelli di sicurezza statici: le minacce non sono più un elenco fisso, ma un bersaglio in costante movimento“.

Come rendere più sicura la rete

Il CSIRT Italia ha totalizzato 1.411 eventi cyber, per una media di circa 117 al mese, con un picco di 169 a ottobre. Lo ha riportato l’Acn nella Relazione annuale al Parlamento, lo scorso aprile.

Anche il Rapporto Clusit 2024 ha visto l’Italia detenere il 7,6% degli incidenti globali, con l’ambito finanziario/assicurativo e manifatturiero fra i settori critici più colpiti.

“L’Unione Europea è quindi impegnata in uno sforzo congiunto di numerosi attori: decision maker, rappresentanti del mondo industriale e della società civile, educatori, genitori e gli stessi giovani devono collaborare e unire le forze per rendere Internet un ambiente migliore, positivo e sicuro, all’insegna del Together for a better Internet”, avverte Morisi.

“Una menzione speciale spetta, infine, all’uso delle moderne tecnologie di Intelligenza Artificiale che spopolano tra i più giovani”, conclude Morisi, “portando con sé una nutrita varietà di minacce: diviene, quindi, di fondamentale importanza dotare loro di tutti gli strumenti per poter gestire queste tecnologie in modo consapevole, dominandone complessità e potenzialità”.

Il ruolo dell’AgCom e dell’Acn

Il Safer Internet Day 2025 rappresenta un’opportunità per evidenziare l’importanza cruciale di una strategia condivisa, con la partecipazione di tutti gli stakeholder coinvolti – istituzioni, aziende, associazioni, famiglie e cittadini – per opporsi all’utilizzo improprio della rete, assicurando il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini, soprattutto dei minori e dei soggetti più vulnerabili, nel mondo digitale.

Nel ruolo di Digital Service Coordinator nazionale, l’Autorità è impegnata ad assicurare l’applicazione in Italia del regolamento europeo per i servizi digitali (il Digital Services Act, Dsa), per assicurare che le tutele esistenti nel mondo offline si applichino anche nella diffusione dei contenuti e servizi online.

Infatti “l’attuale galassia di normative europee è di supporto al perseguimento di questi nobili scopi“, ricorda Morisi, “in particolare con il Digital Service Act (DSA) al fine di garantire il rispetto dei diritti di tutti, nonché sicurezza e protezione nell’uso dei servizi digitali online, servizi nei quali deve essere sempre possibile poter riporre la propria fiducia”.

Infatti occorre ricordarsi che “la vita ‘virtuale’ ha le stesse regole di quella reale”, afferma Anna Vaccarelli che nel 2025 ripropone il progetto SicuraMente Clusit con attività di formazione negli istituti scolastici di secondo grado su tutto il territorio nazionale, al fine di “accrescere la consapevolezza dei rischi digitali, coinvolgendo anche insegnanti, educatori e genitori”.

Age verification sulle piattaforme per contenuti per adulti

A questo proposito, la Commissione è impegnata nello sviluppo di una soluzione europea della verifica dell’età in rete (Age verification), una delle misure di tutela prioritarie per proteggere i minori. L’Agcom ha implementato un provvedimento, ora al vaglio della Commissione, che dovranno adottare siti e piattaforme, dedite ai contenuti pornografici.

Inoltre, l’Autorità prevede un sistema di Parental Control, che permette agli adulti l’intervento sui dispositivi di accesso alla rete, per applicare filtri o impedire l’accesso a contenuti inappropriati (contenuti discriminatori e di odio, armi, violenza, porno, giochi d’azzardo, scommesse, promozione di pratiche dannose per la salute). L’Autorità infine prevede obblighi di fornitura, assistenza, trasparenza e pubblicità di questi sistemi di controllo parentale per gli operatori di mercato.

Un Tavolo di coordinamento, per istituzioni nazionali, operatori, associazioni, fondazioni e società civile, ricercatori ed esperti, si occupa del monitoraggio delle iniziative di alfabetizzazione digitale e mediatica a livello italiano.

In in otto Regioni, i Co.re.com stanno organizzando, nell’arco di quest’anno, iter formativi dedicati agli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. L’obiettivo è conseguire il Patentino digitale o di cittadinanza digitale.

Il contributo dell’Acn

In occasione del Safer Internet Day 2025, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del merito, incontra i ragazzi delle scuole romane, nell’ambito della campagna “Intelligenza artificiale e noi: quale futuro insieme?”, per affrontare insieme le nuove sfide della cittadinanza digitale.

“La sensibilizzazione sui temi della sicurezza online e sull’uso responsabile della rete – conferma Nunzia Ciardi, Vicedirettore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale – è per noi un impegno quotidiano, e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito è imprescindibile”.

L’impegno è il coinvolgimento, educazione e formazione dei ragazzi a trarre il meglio delle potenzialità comunicative del web e delle comunità online. Per prevenire ed evitare i rischi di cyberbullismo, violazione della privacy (propria e altrui) e del copyright, pubblicazione online di contenuti inappropriati, comportamenti scorretti o a rischio per sé o per gli altri. L’obiettivo consiste nel promuovere la costruzione di relazioni positive e significative, anche in ambito virtuale, per i giovani e i loro coetanei.

“Una delle principali sfide che ci aspetta è quella di far sì che eventi di sensibilizzazioni come questo siano ugualmente percepiti in tutto il mondo, non dobbiamo dimenticare mai che la nostra sicurezza è funzione della nostra capacità di garantire protezione proprio a coloro che hanno meno opportunità, ma che condividono con noi questo sconfinato dominio che chiamiamo cyberspazio”, conclude Paganini.

Tempo di un approccio dinamico

In questo scenario, “il Safer Internet Day 2025 dovrebbe lanciare questo segnale: superare la logica meramente difensiva e adottare un approccio dinamico“, mette in evidenza Iezzi: “Non basta proteggere dati e identità con soluzioni tecniche: serve allenare la flessibilità mentale, così da adattarci a un contesto in continua mutazione. È fondamentale sviluppare anticorpi cognitivi, affinare l’analisi critica e imparare a smascherare manipolazioni e inganni digitali“.

L’uniformità di pensiero e la standardizzazione dei processi di difesa, infatti, tendono a fare il gioco degli attaccanti. Invece, per una corretta postura cyber bisogna intensificare il livello di predittività, sviluppare il pensiero analitico (e critico) e coltivare l’indipendenza di pensiero.

“Il cyber non è più terreno esclusivo degli specialisti, ma una variabile cruciale in politica, economia e società”, sottolinea Iezzi, “chiunque immagini il futuro deve considerare la sicurezza digitale come una componente essenziale, non un aspetto marginale”.

“La sfida non è solo resistere, ma rinnovare ogni giorno il nostro modo di stare nel digitale, accettando che viviamo in una rivoluzione continua. Il Safer Internet Day non dovrebbe essere un semplice bilancio, ma l’occasione per un reset mentale perpetuo. Perché, nel futuro digitale che ci attende, la vera sicurezza sarà la capacità di rinascere mentalmente ogni giorno“, chiosa Pierguido Iezzi.

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