Non è soltanto un’impressione: le truffe digitali sono in agguato ovunque nella nostra vita quotidiana. Sia sul posto di lavoro che in viaggio, siamo tempestati di chiamate, messaggi ed e-mail con offerte di “regali gratuiti” e inviti ad “approfittarne subito” e fornire informazioni personali prima che un servizio essenziale venga interrotto. E questa raffica di messaggi in “fraudolese” sta sortendo i suoi effetti.
Truffe online: le più diffuse, come riconoscerle e i consigli per difendersi
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È difficile individuare i segnali di pericolo
Un nuovo studio realizzato in collaborazione con Wakefield Research, “Fraudulese: The Language of Fraud,” rivela che, sul fronte dell’identificazione delle frodi, ormai i cyber criminali riescono a trovare punti di vulnerabilità anche nei consumatori più esperti di tecnologia. E, nonostante quasi la metà della popolazione sia sicura di saper riconoscere una truffa, il 73% non è in grado di individuare i segnali di pericolo presenti nelle comunicazioni digitali.
Da una notifica di servizio falsa da parte della nostra compagnia di energia elettrica, a un’e-mail che ci avvisa di aver vinto dei prodotti presso il nostro negozio preferito, fino agli annunci di lavoro che ci fanno credere di essere stati assunti da un’azienda prestigiosa, le truffe toccano quasi tutti gli aspetti della nostra vita digitale.
Comprendere il linguaggio delle frodi è essenziale in un mondo sempre più digitale. I truffatori hanno raggiunto nuovi livelli di sofisticazione sia nel linguaggio che nella tipologia: nessuno è immune. L’educazione al linguaggio delle frodi è fondamentale per alzare il livello di protezione dei consumatori e mettere in evidenza i punti in comune nel linguaggio delle frodi aiuta a prevenire la criminalità a livello globale.
All’inizio di quest’anno, nell’ambito delle iniziative per aiutare i consumatori a riconoscere il linguaggio dei truffatori digitali, Visa ha commissionato un’analisi linguistica, la prima nel suo genere, ad alcuni ricercatori nel Regno Unito, che ha rivelato come questo linguaggio venga utilizzato dai truffatori nei messaggi brevi. Lo studio ha svelato che le soluzioni che invitano i consumatori a rispondere a un problema o a un’offerta sono il messaggio fraudolento più comune, presente nell’87% degli SMS che contengono frodi, mentre le enunciazioni di problemi che causano una reazione da parte del destinatario sono al secondo posto.
Linguaggio delle frodi: il divario tra consapevolezza e azione
Cadere vittima di una frode informatica è costoso. Nel 2021, l’Internet Crime Complaint Center dell’FBI ha registrato un numero record di denunce, con perdite potenziali superiori a 6,9 miliardi di dollari, rispetto ai 4,1 miliardi del 2020.
Secondo il nuovo studio Visa, che ha coinvolto 6.000 adulti in 18 mercati in tutto il mondo, inclusa l’Italia, i truffatori sembrano approfittare del gap tra la conoscenza del linguaggio delle frodi da parte dei consumatori e il loro comportamento effettivo. Ecco i risultati principali emersi.
- Riteniamo che gli altri siano più esposti di noi alle frodi. Sebbene i consumatori si sentano sicuri della propria capacità di prevenire le frodi, la stragrande maggioranza (90%) è preoccupata che amici o familiari possano cadere in potenziali truffe come e-mail o messaggi di testo in cui si chiede di verificare i dati del proprio conto corrente, si richiedono informazioni sui conti bancari scoperti e si comunica la vincita di una carta regalo o di un prodotto da un sito di shopping online. I messaggi di clickbait più persuasivi approfittano dell’entusiasmo dei consumatori, e pubblicizzano in modo fraudolento “vincite”, “offerte esclusive” o “omaggi”, come rivelato dallo studio.
- È legittimo? Più di 4 intervistati su 5 (81%) verificano i dettagli sbagliati per stabilire l’autenticità di una comunicazione, concentrandosi su informazioni che i truffatori possono facilmente falsificare, come il nome o il logo dell’azienda (46%). Gli individui possono proteggersi meglio dai truffatori controllando i dettagli più difficili da falsificare, come i numeri di conto o i dettagli delle loro interazioni con l’azienda.
- Trascurare i segnali di pericolo. Solo il 60% delle persone ha dichiarato di verificare se una comunicazione è inviata da un indirizzo e-mail valido. Meno della metà (47%) si assicura che le parole siano scritte correttamente.
- Gli utenti di criptovalute si muovono con cautela. Gli utenti di criptovalute sono più propensi a identificare gli elementi di una potenziale frode rispetto a chi non possiede cripto. Ad esempio, sono più predisposti a controllare le informazioni sul proprio conto (49% contro 37%) per confermare la validità delle comunicazioni digitali.
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È utile decifrare il linguaggio delle frodi
I consumatori possono proteggersi meglio prendendosi qualche momento in più prima di cliccare, anche per capire il modo in cui i truffatori utilizzano il linguaggio.
Tra le misure più semplici ed efficaci:
- tenere per sé le informazioni personali;
- non cliccare sui link prima di aver verificato che vi portino dove dicono;
- attivare gli avvisi di acquisto che forniscono una notifica quasi in tempo reale via SMS o e-mail degli acquisti effettuati sul conto;
- chiamare il numero indicato sui siti web delle aziende o sul retro delle carte di credito e di debito se non siamo sicuri che una comunicazione sia valida;
- non limitarsi a chiamare l’eventuale numero fornito dal truffatore nel testo o nell’e-mail.